Che ne è della nostra storia, in te...

... mio Signore e mio D**?
Gesù, in Marco inizi la tua strada dopo che Giovanni è costretto a interrompere la sua opera e il suo annuncio, perché il potere politico lo arresta e lo toglie di torno.
Ti muovi da qui e il tuo annuncio segue immediatamente quello di Giovanni.
Alla richiesta di conversione e pentimento di Giovanni, infatti, segue subito il tuo monito: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Ma che cosa significa questa frase, qui e ora per noi, per le nostre vite?
Ascoltiamo.
Mc 1,14-20
"Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui
".

Tutta la vicenda è risolta in pochissime frasi.
Ed è pieno di non scritto, di non enunciato. Come capita sempre in Marco.
Non è scritto che sei stato con Giovanni, probabilmente, e che sei uscito dal tuo ritiro nel deserto.
Non è scritto che sei periferico e marginale. 
Un discepolo di Giovanni il  Battezzatore che ne va per la Galilea ad annunciare qualcosa di D**. Un altro messia, insomma. Neanche se ne saranno accorti, a Gerusalemme.
Non è scritto come il tuo ritiro nel deserto ti ha cambiato, e come in questo cambiamento adesso sei quel "Figlio amato" in cui D**, l'Eterna Presenza, ha posto il suo "compiacimento".
 Dice che vai per la Galilea e annunci qualcosa.
«Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Il tempo è compiuto e, come comprenderà san Paolo da sedici a venti anni dopo questo tuo inizio, si tratta di vivere solo nell'amore di D** e non nelle dispersioni dei nostri amori umani.
«Il tempo si è fatto breve; d’ora innanzi, quelli che hanno moglie, vivano come se non l’avessero; quelli che piangono, come se non piangessero; quelli che gioiscono, come se non gioissero; quelli che comprano, come se non possedessero; quelli che usano i beni del mondo, come se non li usassero pienamente: passa infatti la figura di questo mondo!» 
(1° Cor 7,29-31)
Tu sei venuto e questo significa che D** ha mantenuto la sua promessa e si è "fatto vivo" tra di noi, come un altro umano, come un essere vivente, come una creatura, come un creato. D** stesso ha messo la sua vita a disposizione delle sue amate creature, facendosi creatura. 
Ti sei fatto dono.
Certo, Gesù, il tempo è finito. Ci sei tu e il nostro tempo passa e scompare. 
Tu sei tra di noi, sei qui, e tu sei il regno di Dio che si fa vicino e si avvicina sempre più e più si avvicina più si fa forte della sua presenza d'amore viva nei nostri cuori e ci libera dalla «figura di questo mondo» e dalle sue menzogne, restituendoci all'amore di D**, la Vita Presente.
Ma perchè questo si realizzi dobbiamo «convertirci e credere nel Vangelo», cioè dobbiamo cambiare posizione nel mondo e credere che tu sei l'annuncio della libertà di amare per ciascuna di noi nella libertà amarci ed essere amato di D** Genitore.
Dobbiamo amarti e seguirti e farci tuoi amici e compagne, dobbiamo diventare come te.
Ma questo significa chiamare qualcuno a stare con noi, a essere insieme a te «pescatore di umani», essere chi sa ascoltare il cuore della vita che batte nelle persone attorno a noi. 


Il tempo è compiuto e tu stai entrando nelle nostre case per aprire la strada al regno di D** e per farlo vincere nella libertà di amare.
Quel regno dove nessuna persona, nessuna creatura, anzi, è straniera e disprezzata o temuta, e non solo perchè siamo figliolanza di D** e, come te Gesù, quindi anche figliolanza amata; ma sopratutto perchè finalmente immerse nell'amore di D** sapremo amare con la sua semplicità.
Con la tua, Gesù mio.
«E subito li chiamò. Ed essi lasciarono...  e andarono...».

ciao r



 

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