in Gesù e con Gesù...
… la comunione – e la comunità – è sempre perdono.
Oggi ci dai istruzione sulla comunità. Gesù.
Ci dici il come del fatto di stare insieme nel tuo nome e nel tuo amore.
Ci racconti alcune cose delle Comunità che vivono nel tuo nome e con/per la tua Parola.
Al centro c’è una tua frase famosa, che ci è servita, anche, per coprire molti nostri errori. E molte colpe verso la Comunione tra di noi umani e con te.
«Tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo»
Bisogna cercare di ascoltarti, dobbiamo fare silenzio per ascoltare la tua voce che ci parla di come si ama, di come D** è soltanto amore nella sua natura eterna e inviolabile. Dobbiamo essere silenzio per ascoltare il tuo amore che ci suona, che suona noi dentro di noi, tutte le sue armonie e i suoi ritmi.
Ascoltiamo.
Mt 18, 15-20
«Se
il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e
ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il
tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due
persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre
testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se
non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il
pubblicano.
In verità io vi dico: tutto quello che legherete
sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete
sulla terra sarà sciolto in cielo.
In verità io vi dico
ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per
chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela
concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì
sono io in mezzo a loro».
«Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te...»
L’inizio è una possibilità, la possibilità di un evento, di qualcosa che accade.
«Se il tuo fratello commetterà una colpa...»
Ἐὰν δὲ ἁμαρτήσῃ ‹εἰς σὲ› ὁ ἀδελφός σου…
Se tuo fratello “peccherà”, “fallirà il bersaglio”, “si ingannerà”, “commetterà una colpa”
Contro di te.
Il quadro è chiaro. C’è qualcuno che subisce un torto vero, un torto che ha riflessi nella comunità e verso la comunità di cui si fa parte.
Questo qualcuno ha tre opzioni, e nessuna di esse è di condanna.
Innanzitutto lo riprendi, lo ammonisci a tu per tu.
In due soli ci si rimprovera, ci si corregge.
C’è tutto uno sforzo cristiano di preghiera comunitaria che si chiama “correzione fraterna”, per cui io devo trovare il modo di correggere l’azione di mio fratello o di mia sorella che io vedo che io sento che è “peccato” verso la comunità e verso di me. Mi comprometto, letteralmente, con il mio fratello/sorella. E non perché lo giudico, anzi. Perché faccio vedere a mio fratello o sorella che cosa io vedo di ciò che sta facendo. Cerco di fargli vedere il bersaglio che sta sbagliando o l’inganno che lo sta prendendo.
Qui è tutto custodito nei due cuori che si confrontano e nell’affidamento che entrambi fanno delle loro vite a D** attraverso di Te, Gesù, Sua Parola.
Se c’è Amore, il confronto sarà positivo e ciascuno dei due interlocutori avrà guadagnato il suo fratello, la sua sorella.
Mi sembra, sento, che questo è il cuore del possibile contrasto.
Dove il contrasto non è un generico contrasto di interessi, ma è il conflitto tra un fratello o una sorella che, secondo me, “compie il peccato”, “sbaglia il bersaglio” e io che mi sento coinvolto in questo “peccare”, in questo ingannarsi, dello sorella o del fratello e lo correggo, ci provo. Così mi comprometto con lui/lei e cerco di fargli vedere il suo sbaglio, il suo peccato. Da soli, ma nella comunità di cui siamo parte.
Mi piace fermarmi qui, Gesù, perché le altre due possibilità dicono solo la “formalizzazione” del conflitto tra due. Questo diverso vedere che non appartiene più solo all’amore reciproco ma anche alla identità della comunità e al suo ruolo pubblico. Quando questo “inganno”, questo “peccato”, non riguardano più i due ma tutta l’intera comunità.
Allora bisogna… eccetera.
Invece, Gesù, mi interessa la tua conclusione.
Se non c’è accordo, se manca ogni “dare retta” allora la conclusione è che è il fratello / sorella che sta peccando sia come un estraneo. Uno lontano dal cammino che io e la mia comunità siamo.
«Sia per te come il pagano e il pubblicano».
Cioè sia per me come chi è lontano dalla tua Parola, Gesù, e dalla legge d’Amore di D**.
Ma niente affatto come chi è nemico, anzi.
Infatti mi sembra che tutta questa narrazione e ipotesi, Gesù, servono da premessa e da anticipo del passaggio successivo, veramente importante: «In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo».
Questa frase
sembra dare a noi, cioè alla tua Chiesa, Gesù, e quindi alla
gerarchia cristiana – che è una gerarchia di funzioni, di ruoli e
compiti, gerarchia legata indissolubilmente a scelte di vita
radicali, e questa cosa è vera in tutte le confessioni cristiane,
nelle loro diversità e differenze – è una cosa che non bisogna
mai dimenticare quando si parla di gerarchia e di clero nelle
esperienze cristiane – sembra dare alle gerarchie cristiane un
potere enorme, addirittura la stessa salvezza eterna, e nella storia
cristiana questo è spesso stato vero.
Il “Nulla salus extra ecclesiam”, derivato da una epistola di san Cipriano (III secolo dopo di te, Gesù), ne è il motto più famoso, anche perché la “Ecclesia” spesso è stata identificata con i preti e i vescovi.
Invece in te, Gesù, non sembra così.
Lo sai,
non parlo da teologo, né da filosofo.
Parla da ignorante che
cerca nella tua Parola quella fonte di vita e d’amore dove mi posso
sempre nutrire di vita e di amore.
Cosa che ciascuno di noi deve fare, ma non da solo.
Solo in due o tre, che si ascoltano reciprocamente e si mettono d’accordo per segnalarsi a vicenda gli errori che fanno e per chiedere al Santo, al Sommo Amore la sola cosa di cui c’è bisogno davvero.
Amore Amore Amore.
Perché tu ci segnali che le nostra azioni hanno immediate conseguenze in D**, e nella sua Eternità, perché noi non siamo soli e abbandonati, ma tu, Gesù, sei con noi fino alla consumazione dei secoli.
Cioè fino alla conclusione di questo Spazio-Tempo.
E se sei con noi allora davvero possiamo chiedere quel che vogliamo – cioè quel che vuole D** stesso nel suo amore – e ottenerlo subito. Perché lo chiediamo attraverso te e grazie a te lo possiamo ottenere.
Ma solo se ti crediamo, soltanto se abbiamo davvero fede nel tuo amore.
Allora così, in questo e per questo amore, noi leghiamo e sciogliamo solo amore.
E quindi solo nell’amore esiste anche la correzione reciproca. E l’imparare l’un l’altra che cosa è “fare il bene” oggi, nella quotidianità della mia vita.
Allora questo patrimonio d’amore che sempre cresce che si accumula come un tesoro immenso nella Eternità di D**, è la Tua Chiesa, Gesù, che vive qui e nell’Eterno e sempre dall’eterno ritorna a noi e tra noi ogni volta che ne abbiamo bisogno e ti chiediamo un rifornimento d’amore.
Tutto questo è la tua Parola, legata all’amore, e quell’amore che tu sei, Gesù di Nazareth, figlio dell’uomo, Figlio di D**.
Tu che vivi sempre con noi.
ciao r
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