Fare il bene e non il male...


... è fare il tuo amore, Signore.

Amarti è il segno del tuo amore, Signore, nostra Eternità amante, Innamorata. 
Ma "Amarti" significa "amare l'altra / l'altro che ha bisogno" di me e del mio amore. "Amarti" è sempre e soltanto il frutto dell'amore che sappiamo scambiarci e siamo in grado di donare a chi ne ha bisogno, a chi è ferita, ferito e cerca il nostro farci prossimo e prenderci cura dell'altra, dell'altro.
Allora, questo agire verso chi è altra vita da me, questo è il nostro "fare la tua volontà", è questo andare a zappare la vigna, come dice Gesù, tuo Figlio, nel suo Vangelo.
Qui è tutta la tua Parola. 
Ascoltiamoti in Gesù.

Mt 21,28-32

"Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».
"


Gesù mio, ci sono due cose che mi colpiscono in questo tuo narrarci che cosa è "il Padre" e come io, mortale e peccatore, posso mettermi in rapporto positivo con i "desideri" di questo D** che ti e ci è Padre e Madre.

La prima cosa è la chiarezza del tuo esempio.
C'è la semplicità del  comando dell'uomo e l'altrettanta radicale semplicità delle risposte che ottiene dai due figli
"Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna". 
La cosa è semplice. C'è qualcosa che va fatto e l'uomo chiede ai due figli di farlo. Prima a uno e poi all'altro.
Le risposte che ottiene sono altrettanto semplici: un "sì" e un "no". 
Risposte che, però, stanno insieme a due comportamenti specularmente rovesciati . 
Chi ha detto sì, fa no e chi ha detto no, fa sì. 
Allora, chi ha fatto la volontà dell'uomo? 
Non c'è dubbio: chi ha detto "No" ma poi è andato in vigna.
Non ci sono altre condizioni, tutto è semplice. Chi agisce e fa è la persona che compie la volontà di D**, non chi dice che sta obbedendo alla volontà di D** o dichiara pubblicamente che, domani, obbedirà di sicuro a quella volontà. 
La Volontà o i Desideri di D** sono attuati solo da chi va in vigna a lavorare, e quindi obbedisce, e non da chi lo dice a voce alta, soltanto.
A questa semplicità corrisponde la radicalità della conseguenze che tu, Gesù, ne ricavi.
«In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio». 
I pubblicani e le prostitute.
Sono loro i peggiori peccatori per i farisei e gli scriba di Israele di allora, e non solo per loro.
Infatti "pubblicani e prostitute" non sono soltanto peccatori in due sfere sociali e di comportamento così importanti, come il denaro guadagnato per la famiglia e che i pubblicani tassano per un potere straniero, e la sessualità maschile, anch'essa riservata alla famiglia e che invece le prostitute mettono in piazza, tolgono alla famiglia offrendosi pubblicamente come corpi di piacere alla lussuria maschile. 
Ma appunto questo loro peccare è senza rimedio proprio perché è pubblico, perché è pubblicamente offerto e altrettanto pubblicamente usato da tutti i maschi e, però, anche oggetto di disprezzo e di offesa. 
Pubblicani e prostitute offendono D** nella sua Santità pubblica. Cioè Israele e gli uomini di Israele. Quindi li possiamo anche utilizzare, se ci servono, ma possiamo, anzi, dobbiamo disprezzarli con le parole e con i comportamenti. 
Sono rifiuti, esseri marginali.
Tu, Gesù, rovesci completamente questo schema.

«In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio» ed è così perché c'è stato Giovanni.

Giovanni il Battista è il discrimine, il segno di frontiera, la soglia di passaggio, il setaccio che serve per vagliare e per capire chi si è fatto preparare per la tua venuta, Gesù, e per il tuo regno, e chi invece no.

E qui entra con molta forza la seconda cosa che mi colpisce di questo tuo brano.
La radicalità e la potenza che dai alla parola "credere".

Giovanni il Battista è venuto sulla via della Giustizia e non è stato creduto, ed è stato creduto.
Ma che cosa significa, questo "credere"?
Significa "vedere" che D** è in azione proprio in Giovanni e quindi significa agire di conseguenza rispetto alle cose che Giovanni dice e propone.

Significa andare oltre la casacca di pelo di cammello con cui Giovanni si vestiva, o le lucertole e il miele selvatico di cui si nutriva, significa andar dentro la sua ricerca di purità rigorosa al fine di poter essere colui che offre a Israele il perdono dei peccati. Significa accettare l'annuncio di Giovanni e andare oltre la sua purità.
Perché Giovanni lo sapeva di essere colui che stava offrendo a Israele lo stesso
D**, attraverso il suo Messia annunciato e perché D** è amore, cioè perdono e aiuto a chi ne ha bisogno.
Così
prostitute e pubblicani vedono, credono, e si pentono.
Scribi e farisei no.

Perché?
Perché il loro comportamento è come quello del figlio che dice "sì" ma poi fa "no".

Allora, dov'è la differenza tutte queste tra queste categorie di figli di Israele?

 

La differenza è solo nell'amore che ciascuna di noi cerca e, quindi, esercita, spende, sparge, regala nella sua vita.
Cioè - e solo per quel che io capisco e vedo, Gesù mio - cioè nella povertà di cuore di queste diverse persone in gioco.

Una prostituta e un pubblicano sono più facilmente "poveri di cuore", e lo sono proprio perché conoscono la natura pubblica e, in questo senso, irrimediabile della loro condizione.
Non possono che guardare dentro Giovanni e vedere in lui la loro stessa povertà di cuore e, allora, pentirsi e chiedere aiuto. Non a Giovanni, certo, ma a D** stesso, l'unico titolare del perdono.

Scribi e farisei, invece, hanno il cuore così ricco della Parola di Dio - Parola che loro conoscono e interpretano ogni giorno, come dei riti, delle regole, della conoscenze della Scrittura e delle sue Leggi - che non hanno, non possono avere spazio per vedere in Giovanni altro che un "altro pazzo" che si proclama profeta e ovviamente finisce male per volontà del dittatore di turno.
Nessuno e niente per cui loro debbano riflettere su se stessi e sulla loro ricchezza di Dio.

Non possono fare spazio a D** se già possiedono Dio e gli fanno fare quel che vogliono.

Ma oggi, Gesù, oggi, quasi duemila anni dopo la tua morte, oggi, come posso e devo attualizzare, come posso e devo rendere mio, e nostro, questo tuo raccontarci di D** Padre, Madre, Genitore che ha figlie e figli cui vuole bene e a cui chiede, in ogni istante della vita, aiuto e collaborazione?

Quella Voce che arriva fino a me e mi chiede, in ogni istante della mia vita «Raffaele, ti prego, oggi vai a lavorare alla...».

ciao r










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