Seminare D**...
...significa spargerne l'amore, fino a sprecarne.
Gesù, certo è che il seminatore di cui parli sembra un tipo assai distratto.
Butta il seme con tanta allegria, quasi con indifferenza. Sembra che a lui interessi solo che il suo seme arrivi un poco ovunque. Poi anche il terreno buono il seme lo trova, di sicuro.
Ma pure le percentuali di resa di questo terremo buono sono favolose per i tuoi tempi, Gesù, e anche oggi non sono affatto frequenti.
E allora?
Dobbiamo rimproverarti che nulla sai di agricoltura?
O forse l'agricoltura e il seme sono solo una scusa, un pretesto, in modo da dire e da raccontare una, una sola cosa, ma importante?
«Chi ha orecchi, ascolti».
Già, forse tu parli di orecchi e di occhi, e non di agricoltura.
Ascoltiamo. Proviamo ad aprirci all'ascolto.
Mt 13,1-23
"Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.
Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti».
Gli si avvicinarono allora i discepoli e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?». Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha. Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono.
Così si compie per loro la profezia di Isaìa che dice:
“Udrete, sì, ma non comprenderete,
guarderete, sì, ma non vedrete.
Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile,
sono diventati duri di orecchi
e hanno chiuso gli occhi,
perché non vedano con gli occhi,
non ascoltino con gli orecchi
e non comprendano con il cuore
e non si convertano e io li guarisca!”.
Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!
Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno»."
Parlare di orecchi e di occhi con una parabola che racconta di un seminatore indifferente a dove cade il suo seme, sembra strano, Gesù mio.
Ma forse non è così strano.
Citi Isaia e ci ricordi che "udire e ascoltare" non sono frutti semplicemente di occhi e orecchi. Così come la dare frutto, e dare frutto abbondante, da parte del seme non è qualcosa che deriva solo dal seme. Il seme prova a dare frutto su qualsiasi terreno cada. Ma solo se cade su terreno buono il suo frutto è vero.
Allora ritorniamo al tema della libertà umana.
La parola di D** porta sempre frutto, è vero. Ma se non c'è la nostra collaborazione attiva, se il terreno non è buono, la resa è affidata alla capacità dell'Amore di D** di lavorare nei ritagli, negli scarti, nei rifiuti. Certo il diavolo - gli uccelli portano via il seme dalla strada. E magari non riescono a mangiarselo tutto e una parte, qualche seme preso dalla strada cade su terreno buono.
O chissà quante altre variazioni l'Amore D** è capace di inventarsi, dentro le cose storte delle nostre storie.
Ma se noi provassimo a essere terreno buono?
Se noi tentassimo di essere orecchi che ascoltano, e occhi che guardano ... e non soltanto "sordi che parlano" e pure con grandi superbie, come cantava un tuo amico di anni fa?
Ciascuno di noi, Gesù, è dentro di sé tutti i terreni di cui parli, e ciascuna di noi è sorda e cieca, pur avendo occhi e orecchie, e può, se lo vuole e se il suo cuore accetta e sceglie di essere ferito dall'amore, ciascuna di noi può diventare udente, dal suo cuore e dalle sue orecchie, tutti i mormorii dell'amore D** e così pure vedente, dagli occhi del suo cuore ferito d'amore, tutte le bellezze sconfinate, serene e inquiete, che D** ci dona come amante.
Perché noi siamo privilegiati.
«Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano» noi abbiamo te che ci ami, e ci parli d'amore.
ciao r
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