D** è amore ed è relazioni d'amore, cioè, è..

... la Trinità D**, Fonte Foce e Accoglienza dell'Amore, in tutti i suoi modi e forme.




Come un fiume, Gesù mio, come un immenso e incontenibile fiume.



Immagina un monte.
Un monte altissimo, oltre oltre le nuvole, oltre i cieli, alto più di tutti i mondi conosciuti.
Questo monte così alto, così gigantesco, è la vita. Anzi è interi mondi di vite, galassie di esistenze, oceani di possibilità di esistenze. Ci sono ghiacciai, fonti, sorgenti, torrenti, ruscelli, pioggia, nuvole, ghiaccio e neve, grandine, sole, deserti, piane fertili, valli meravigliose, boschi immensi e scuri. Ci sono stelle e lune, galassie e cieli, oceani aperti e chiusi.
C'è tutto. C'è molto più di "tutto".
Il monte è incalcolabile e noi ne conosciamo solo un lato, un lato piccolo, dov'è la luce e le ombre cui siamo abituati, che ci confortano e ci aiutano.
Un lato piccolo rispetto al monte, ma che è comunque per noi già incalcolabile, benché sia solo appunto un "piccolo lato".
Ma è il "nostro" lato, quello dove noi viviamo.
Da questo "piccolo lato" del monte nasce un unico fiume, un fiume immenso, gigantesco, eppure calcolabile, un fiume alla nostra portata.
Il Fiume che ci fa vivere e ci dona la vita.

Questo lato è il luogo dove c'è la nascita del Fiume di cui noi viviamo, Fiume che è enorme, ma calcolabile. Fiume che entra nei nostri parametri. 
Questo Fiume forma e origina il nostro mondo, è il nostro mondo che vive attorno al Fiume e grazie al Fiume.
Tuttavia non tutti lo sanno o se ne accorgono. 
Infatti il Fiume è così grande che molti, chiusi in qualche piccola parte attorno al Fiume, neppure lo vedono o si accorgono della sua importanza. Così vivono del Fiume e grazie alle sue azioni, ma non ne conoscono l'esistenza, perché stanno in un suo pezzetto di vita e non sanno vederne la presenza e la potenza.




Le più audaci tra noi vedono, conoscono e sanno apprezzare il Fiume, e quindi vivono con la consapevolezza e la coscienza che è il Fiume a dare loro la vita e a creare, giorno dopo giorno, il mondo in cui e di cui vivono.
Così cercano e indagano e questo non vuol dire che sempre dicono e fanno cose giuste e belle, ma soltanto che ci provano ogni giorno.

Perdona questa piccola parabola, Gesù, ma questo Fiume è l'amore e il Monte con tutti i suoi lati nascosti, inconcepibili per noi, - Monte che forse neppure è un "monte", come siamo abituati a pensare un monte - questo Monte origine e senso dell'amore è tu. 
D** Trinità.
Immensità innamorata e amante.



Adesso, Gesù, bisogna ascoltarti. 
 

Gv 3,16-18 «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio
».



Immensità innamorata e amante.
Tu sei oltre la parola "Mistero".
Tu sei D** Trinità, Amore inconcepibile, certo, eppure sempre presente a noi e tra di noi.  
La tua "incomprensibilità" ci è familiare, Immensità di bene e di bontà: anche per e tra noi - spesso, troppo spesso - l'amore è incomprensibile.
Ma questa Immensità ci vuole salvare dal baratro della morte, per farci entrare nella vita piena.
Allora per farlo si fa "Figlio", si fa te, Gesù Nazareno, il figlio di Maria, che Giuseppe riconosce e mette in Israele.

Tutto quel Monte di Vite diventa una piccolissima esistenza perduta dentro uno dei minuscoli villaggi dei numerosi mondi e terre che dal nostro lato del Monte hanno vita.

Tu che sei parte dell'Immenso D** e parte amante amata, tu ti fai poco, quasi nulla, una piccola esistenza, corta, perduta nel vigore del Fiume.

Eppure con il Segno di D**, l'amore.

«Dio ha tanto amato il mondo da dare...», inutile, Gesù, ripetere il tuo amico ebreo, Saul di Tarso che tu chiami Paolo. Inutile ripetere il suo capirti come svuotamento.
Certo, ti svuoti di D** e ti fai umano e uomo. Scelta d'amore impossibile, per noi, e paradossale alla nostra comprensione.
Ma è questa stessa scelta d'amore paradossale a essere impossibile e folle.
Ti fai un piccolo punto del Fiume, per poter salvare tutte le vite che sono il Fiume e vivono nel Fiume.
Come è possibile questo?
Nulla ci lasci se non il racconto frammentato e interpretato della tua vita.
Come fai a salvarci tutte e tutti partendo da questo piccolissimo punto: Nazareth di Galilea?
Eppure è questo che stai facendo, giorno dopo giorno.

Adesso, Gesù, bisogna davvero ascoltarti. 

«Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».

Chi crede in te non è condannato perché ti cerca e prova a ripeterti, a rifare la tua vita nella sua. Sbagliando, certo. Cercando di vederti nel suo buio e non nella tua luce. Ma ci prova e ti racconta, ti narra, ti dice come esperienza e amore.

Ma chi non crede in te è già stato condannato perché...?
Perché chi non crede è già stato condannato? cosa significa non credere nel nome dell’unigenito Figlio di Dio?
Non lo so, Gesù mio.



Eppure azzardo una ipotesi.
Significa credere o non credere all'amare.

Se tu che mi leggi credi si possa amare e che - amando - si possa fare di tutto - da rivoluzionare prima tutta la mia vita e poi il mondo, fino ad accettare che ogni cosa mi accada e accettarlo con pazienza e umiltà infinite e davvero divine - se credi questo niente e nessuno ti può condannare.
Se invece non ti sei mai lasciata ferire nella tua esistenza da questa vita altra rispetto a te, se non sei rimasta incinta almeno una volta di questa vita altra da te, se non lasci che lei  viva di te e ti mangi e si nutra di te, cresca mangiandoti - beh, se tu non sei  questa "piccola dea" dentro la tua vita, allora davvero nessuno ti può salvare.

Perdona il mio orgoglio, Gesù, ma questo è ciò che tu hai suonato in me stasera con la tua parola, e perdona i suoni feriti e sordi che si sentono.
Ma anche essi nascono da te.

Da te, Gesù di Nazareth, figlio di Maria di Nazareth e di Giuseppe figlio di David, profeta potente in opere e parole davanti al popolo di Israele e a D**, ucciso  appeso a una croce fuori da Gerusalemme con Caifa sommo sacerdote e Ponzio Pilato procuratore di Cesare imperatore di Roma, risorto da morte in una carne d'amore per volontà di D** santità vivente.
Tu Gesù.
Unigenito Figlio di D**.
Parte che noi conosciamo nell'Amare dell'immensità vivente di D** Trinità.


Amore mio.


ciao r





























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