Te ne vai via per restare...
Dove
vai, Gesù? Perché ti allontani da noi se ci prometti che rimani?
Perché devi andare via per restare insieme a noi? Non è che ci
abbandoni? E che stai zitto, e non ci parli più?
Ascoltiamoti.
“Nel
primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù
fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in
cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti
per mezzo dello Spirito Santo.
Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre, «quella – disse – che voi avete udito da me: Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo».
Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino ai confini della terra».
Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo».”
Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre, «quella – disse – che voi avete udito da me: Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo».
Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino ai confini della terra».
Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo».”
Mt 28,16-20
“Gli
undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro
indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere i Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo in cielo e sulla terra.».”
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere i Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo in cielo e sulla terra.».”
Ma
Gesù va via o rimane? Che cosa significa questa cosa di “salire in
cielo e farsi nascondere da una nuvola”?
Sembra
che “salga in cielo”, sia una espressione che indica solo la
narrazione visibile e comprensibile che Gesù fa ai discepoli per
fargli capire che è tornato all’unità con il Padre. Con noi,
forse, si sarebbe volatilizzato senza lasciare tracce. O invece
lasciandone qualcuna, magari.
In
realtà Gesù torna alla sua unione in e con D**, però non ci
lascia. Anzi resta con noi molto meglio e molto di più che se fosse
rimasto fisicamente.
Va
via per restare con noi molto di più e molto meglio.
Ma
bisogna crederci, senza dubitare.
Così
l’Ascensione è la festa dell’amore che vince.
Infatti
è la festa di D** amore che si afferma come realtà viva e forte
proprio del mondo e delle vite umane nel mondo le quali, e proprio
con l’ascesa di Gesù al Padre, entrano a far parte del cuore
stesso della esistenza Trinitaria di D**.
Perché il Gesù che risorge e che ascende al cielo non è un “puro Spirito”, ma è Gesù Nazareno corpo carne e sangue che ha vinto il peccato e, quindi, la morte e può tornare a far parte della Realtà di D**, con tutte le sue realtà umane, dalle cicatrici dei chiodi ai ricordi presenti e attivi delle carezze scambiate e dei sorrisi donati.
Perché il Gesù che risorge e che ascende al cielo non è un “puro Spirito”, ma è Gesù Nazareno corpo carne e sangue che ha vinto il peccato e, quindi, la morte e può tornare a far parte della Realtà di D**, con tutte le sue realtà umane, dalle cicatrici dei chiodi ai ricordi presenti e attivi delle carezze scambiate e dei sorrisi donati.
Due
cose hanno risuonato forte in me, leggendo questi brani.
Innanzitutto
la necessità di chi ha conosciuto Gesù di parlarne, di
testimoniarlo, di raccontarne.
Come
si racconta l’amore, come si dice l’amore e quest’incendio che
sta bruciando la nostra vita adesso che, finalmente, amiamo e siamo
amate, amati.
Solo
che questa certezza dell’amore, così forte da dover essere detta e
raccontata, si scontra – spesso, o forse sempre – con la nostra
malizia e con il nostro peccato e anche noi ci troviamo nella
situazione dei discepoli, situazione che Matteo ricorda senza
nominare: “Essi però dubitarono”.
La
necessità, il bisogno, il comando, la scelta dell’amore sono
qualcosa che fa parte di noi, e che in tantissime e tantissimi di noi
assume la forma della fedeltà, della donazione totale di sé. Ma che
in altrettante persone prende la forma del tradimento.
L’amore
c’è, sempre, ma noi spesso non lo accogliamo e non lo lasciamo
agire e, al suo posto, facciamo crescere deserti di odio e male. Ma
le piante dell’amore ci sono sempre. Bisogna ripulirle, dare loro
acqua e aria, togliere gli arbusti secchi e rotti, innestare e
lasciar fiorire la pianta.
Questo
significa la richiesta di Gesù: “ Andate
dunque e fate discepoli tutti i popoli”. Portare Gesù con
noi ovunque e, ovunque e a chiunque, raccontare chi è Gesù e perché
– che cosa significa – che non ci ha lasciato.
La
seconda cosa che mi ha colpito è proprio questa.
Gesù
ci lascia ma proprio il fatto che lascia significa che lui resta con
noi, qui, nei nostri corpi, nelle nostre carni, nelle nostre vicende.
Ascoltiamo
di nuovo che cosa dice Gesù nel Vangelo di Matteo.
«Andate
dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del
Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare
tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i
giorni, fino alla fine del mondo».
La
richiesta, o il comando, è doppia.
Andare
e fare discepoli “tutti i popoli” o “tutte le genti”.
Una
a una.
Gesù
non può essere trasmesso con battesimi di massa, ma una a uno.
Singolarmente.
Si
tratta di amore, cioè di qualcosa che riguarda le carni e il sangue
che ciascuno di noi è, di cui siamo vivi. La parola di Gesù
riguarda la terra, dove dobbiamo fare discepole tutte le genti.
Non è qualcosa che riguarda il cielo.
Bisogna
occuparsi della Terra e non del cielo, perché è sulla Terra – da
trasformare in via di Gesù per intero – che Gesù ha vinto la
morte e il male.
Tutta
la Terra deve diventare regno di D**, ma una a uno, singolarmente,
attraverso l’amore.
Per
questo non dobbiamo guardare il cielo.
Perché quel cielo dove Gesù è salito è nei nostri cuori di carne e sangue, e le preghiere che facciamo o sono un modo per accogliere sempre meglio D** nel mondo e in noi, o servono solo a fare chiacchiere.
Perché quel cielo dove Gesù è salito è nei nostri cuori di carne e sangue, e le preghiere che facciamo o sono un modo per accogliere sempre meglio D** nel mondo e in noi, o servono solo a fare chiacchiere.
E
accogliere D** in noi significa amare.
Come
Gesù ci ha amato.
Ciao
r
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