Theotókos (Θεοτόκος) ... cioè

... madre di D**.



Ti chiamiamo "Madre di D**" e ci sono state lotte dietro a questa "definizione", dietro a questa "dichiarazione solenne".
Oggi, forse, diciamo questo tuo titolo con troppa familiarità e ci fermiamo troppo poco a considerare "che cosa significa", cos'è il significato di questa affermazione con cui, oggi, preghiamo insieme a te, e con te onoriamo D** altissimo Amore.
Ma in tuo onore e per la tua intercessione a tutte le nostre preghiere oggi è anche la giornata mondiale della pace.
Ma è giusto così, perché tu sei la "madre di D**" e questo significa, necessariamente, che tu sei, sempre e per sempre, uno corpo e un utero di pace - che fai vivere la pace, come hai fatto vivere il Consigliere Mirabile di ogni pace, Il Principe della Pace. Gesù, nostro Re e Sposo.
Allora ascoltiamo la "bella notizia" di Gesù e cerchiamo di cogliere, pregando, che cosa tutto questo significa per noi.



Lc 2,16-21
"[I pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo
".



Cerchiamo tre cose che sono importanti.

La prima, mi sembra, sono i pastori che vi cercano e vi trovano "senza indugio".

La seconda è ciò che i pastori trovano.

La terza è la tua reazione a questa visita.


I pastori vanno da voi "affrettandosi", certo senza indugio, ma con in più anche una certa fretta.
Certo, avevano visto angeli che annunciavano qualcosa di straordinario e volevano avere conferme. O smentite. C'è concretezza in questa fretta, una totale mancanza di scetticismo.
Andiamo a vedere.
Disposti a qualsiasi sorpresa, dopo la visione di Angeli.
Occorre sapersi muovere con decisione, aspettando ogni situazione, andando a vedere. Però.
Andare subito a vedere è importante. Perché si dà retta al messaggio, non si pensa sia stata una fantasia o una finzione, ma invece una realtà. Realtà che può essere confermata o smentita dai fatti, ma che merita il controllo e tutta la fatica del controllo. Spostarsi, muovere le greggi, arrivare, cercare, disporsi, capire, raccontare, meravigliarsi meravigliandosi.
Forse molti di noi hanno perduto questa "fiducia impegnata". Fiducia nella parola di D**, ma impegnata a verificarne le realtà e le situazioni reali, senza "fidarsi troppo", ma fidando nell'amore che è D**.
 

La seconda è quello che i pastori trovano.
Voi tre in una stalla, con un riscaldamento di fortuna, con cibo certo, ma con realtà e situazioni di estrema provvisorietà e di cui è simbolo quella "mangiatoia" dove D** viene messo a dormire e a riposare, tra una poppata e l'altra.
Perché il re del mondo, il Signore di ogni esistente, il creatore del cielo e della terra è in una mangiatoia, con l'odore del cibo delle bestie, con la madre lì vicina a portata di poppata, dormendo e scoprendo il mondo e ciò che lo circonda ... e se la gode tantissimo.
Perché anche qui il segrete è godersi il giorno dopo giorno. Perché ciascun giorno ha la sua preoccupazione e non bisogna pensare al domani. Ma solo ad amare.


La terza cosa sei tu.
La tua reazione a questa visita. Che ti stupisce, chiaramente. Che non caspisci, altrattanto chiaramente. Ma che accetti e accogli. Lasciando che il "tuo cuore", cioè tutta la tua sensibilità ed emotività profonde, non solo accolga, ma anche cerchi di "comprendere" - di considerare razionalmente, di confrontare con attenzione - queste cose.
Perché il problema non è "capire tutto", ma lasciare che le cose che ci succedono possano lavorare liberamente con noi, facendoci crescere, aumentando le nostre libertà e le nostre reazioni libere. Perché non le respingiamo lontane da noi come "sbagliate", come "errori", come "nate dal caos", ma le accogliamo anche se non le comprendiamo. Paragonandole le une alle altre, per farle entrare in noi e così, e soltanto così, cambiarle con la nostra comprensione.


Perché la vita spesso - troppo spesso, forse - è inattesa. Totalmente inattesa e, spesso, pure feroce.
Allora occorre davvero amore e serenità profonda per accogliere nel nostro cuore ciò che non comprendiamo e lasciarlo lavorare, mentre noi lavoriamo questa cosa che non comprendiamo.
Finché D** e la sua Parola ci liberano nell'amore in cui tutto è completo e pieno. Tutto è da amare.

D**, Eterno, Bene.


ciao r











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