Colui che deve venire...

... è già venuto.




Il tempo è finito e non vogliamo accorgercene.
 


L'Inviato di D** Immensità Amante è stato qui da noi, carne della nostra carne, cuore dei nostri cuori, passione delle nostre passioni. Ci ha raccontato chi e cosa è D** Santità vivente. Ci ha fatto vedere la sola libertà di cui disponiamo, la libertà dell'amore e dell'amare. Ci ha liberato dal caos del dolore e della morte.
Ci ha donato la vita.
E noi l'abbiamo respinto e lasciato solo.
Solo le donne non l'hanno abbandonato, ma le donne hanno sempre contato poco nel mondo. Quindi contano molto in D** e nel suo Inviato.
Suo Figlio, Gesù di Nazareth.
Cosa chiede Giovanni Battista in prigione a Gesù? La domanda che continuiamo a fargli.
"Sei tu chi doveva venire? o dobbiamo aspettare ancora? o non c'è niente da aspettare?"

Gesù, la tua risposta è durissima, affilata come una spada. Eppure è delicata come una carezza, bella come un sorriso.





Mt 11,2-11
"Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”.
In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».
"






Giovanni è molto più di un profeta, e non c'è nessuno di più grande di lui tra i nati di donna.
Eppure è il più piccolo nel regno dei cieli. Eppure anche lui non è certo che Gesù sia il Messia di Israele, sia l'Atteso che deve compiere il disegno di D** nel mondo.
Osserviamo questa situazione: Gesù compie le profezie, ovvero ridà la vista ai ciechi, fa danzare e saltare gli storpi, purifica i lebbrosi, risuscita i morti, annuncia la bella notizia ai poveri.
Eppure tutto questo non è bastato e non basta. Giovanni gli chiede se lui è il Messia atteso o no.
Noi oggi continuiamo a chiedercelo, nonostante che i messaggi e le etiche ricavabili dalla vita e dalla parola di questo carpentiere di Nazareth di Galilea si siano moltiplicati e abbiamo così profondamente e drasticamente cambiato il mondo.

Allora, che cosa dobbiamo fare per credere in Gesù?




Dobbiamo ascoltarlo.
Anche quando ci è difficile ascoltarlo perché la sua parola ci taglia e ci penetra nel cuore. E ci ferisce. Quando, sopratutto, ci scandalizza e noi lo sappiamo che non dobbiamo scandalizzarci di Gesù, e facciamo finta di non essere scandalizzati. Ma non ci riusciamo. cc
«E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Così noi siamo beati solo se vediamo in Gesù l'amore che si dono sempre, gratuitamente, che non può essere meritato ma deve essere vissuto.
Gesù oggi è una tomba vuota e un messaggio che nessuno ferma o fa tacere, che neppure le chiese organizzate e spesso oscurantiste riescono a far tacere.
Gesù continua a scandalizzarci e a tentarci all'amore.
A provocarci ad amare.
 



Certo, non ne siamo capaci, certo.
Ma Gesù è irresistibile e noi proviamo sempre ad andargli dietro, e ci ostiniamo a seguirlo, e non ci inganniamo anche se facciamo errori enormi.
Perché è proprio dentro i nostri errori che cammina Gesù, è tra i nostri sbagli che cresce il regno dei cieli, quell'amore presente e vivo dove chi è più piccolo è comunque molto più grande del più grande tra i nati di donna.
Quel "presente" dove Gesù ci sta preparando un posto.
Casa.
Casa nostra, finalmente.


ciao r









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