Amore è (e) perseveranza...


... e molta fiducia...



Non si può dire che non sei chiaro, Gesù sposo. magari c'è anche chi dice che sei minaccioso. Ma tu non minacci mai. Ci racconti cose che ci possano servire per capirti (e viverti!) nella nostra vita.
Per capirti al tuo tempo, quando parlavi ai tuoi amici e alle tue amiche, donne e uomini della Palestina ebraica e dei mondi arabi e greci attorno.
Ma per capirti anche noi oggi, nati viventi oltre duemila anni dopo la tua nascita, e pure da quelli che verranno e saranno in grado di leggerti e lasciarti entrare nelle loro vite, ovviamente molto diverse dalla mia e dalla tua, Gesù amore.
Quindi non minacci, ma cerchi di far capire due cose importantissime, legate tra di loro e a quelle serie complesse di esperienze che noi chiamiamo "amore": ovvero, la perseveranza e la fiducia. Due cose che messe insieme significano "coraggio".

Davvero vale la pena ascoltarti.



Lc 21,5.19

"Mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».
"



La prima cosa che mi piace di questo brano è la contrapposizione tra la nostra illusione di bellezza, cultura e durata ("guarda quant'è bella la basilica di san Pietro! e come è magnifico il colonnato del Bernini! queste sono opere che resteranno per sempre" e la tua voce quieta e amichevole ci parla con amore «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta» ... e questo tuo avviso vale per qualsiasi opera umana) e la tua raccomandazione a fare attenzione a ben altro che a monumenti di pietra e cultura.
Ma i tuoi discepoli chiedono subito la domanda di rassicurazione, scambiandoti per un indovino o un mago, mentre tu sei "soltanto" la Parola di D**: "quando avverrà tutto questo? tra poco? io ci sarò? come faccio a proteggermi?".


La tua risposta si basa sul rifiuto a fornire rassicurazioni inutili e quindi a raccomandare attenzione e ascolto verso la vita e la realtà del mondo. Racconti l'odio dell'umano contro l'umano e lo racconti in una sintesi potente, e vera.
La storia umana è tale per cui ci saranno sempre disastri e guerre e, sempre, ci saremo noi con le nostre angosce e speranze. Sempre noi agiremo le une contro gli altri e sempre questa nostra lotta le une contro gli altri sarà accompagnata dai disastri della "natura" e del mondo: terremoti, pestilenze, catastrofi.
Ma non è questo che ci deve preoccupare.
Perché noi che ti seguiamo saremo sempre segno di contraddizione.
Allora contro noi che contraddiciamo la logica del mondo e la neghiamo solo per amore, il mondo si scatenerà, e ancora si scatena.
Tu sai quanto siamo poveri, e quanto siamo soltanto "servi" e non amici e amanti.
Eppure basta questo poco perché ogni sorta di Grandi Sacerdoti e di Potenze umane si scatenino contro di noi, e in realtà contro di te.


Ma nulla di tutto questo ci deve preoccupare.
Perché ci sei tu che ci ami e ci proteggi: «nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto».
Solo una è la condizione che ci chiedi.
Perseverare nel proclamarci amiche e amici tuoi, e non perdere mai la fiducia in te che ci salvi. Mai preparando la nostra difesa e sempre mettendoci nelle tue mani d'amore.
Solo così, «con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».



Le condizioni reali dell'amore sono la fiducia completa nell'amato e nell'amante, in  primo luogo.
Ma in secondo luogo, e in modo più decisivo, occorre perseverare nell'amore. Non importano i difetti del nostro amore, né hanno peso le circostante in cui spesso tradiamo l'amore che è Gesù per noi.
Importa sopratutto che non lo abbandoniamo mai, che non lo lasciamo mai solo, che ci proclamiamo sempre suoi amici e amanti. Sue amiche e amanti.
La chiamiamo fede, ma è la certezza che il nostro amore grande è quel tesoro che custodisce la nostra vita e la premia con un amore donato senza parsimonia.
Perché la perseveranza unita alla fiducia è la vera natura dell'amore, quella realtà che fa dell'amore la vita piena.


ciao r















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