La Potenza di D** e le nostre viltà
Tu hai già vinto, Gesù, eppure - così spesso - a noi ci sembra di perdere, sempre e ancora.
Tu hai visto il divisore cadere come folgore dal Cielo, essere allontanato per sempre dal Trono dell'Eterno. Tu sai che D** è solo amore e questo amore sei venuto a donarcelo, a trasmetterlo, a farci ricchi di tutta la potenza di D**.
Tu hai già vinto, Gesù, ma noi - così spesso - non crediamo alla tua vittoria e cerchiamo le nostre vittorie, così diverse dalle tue, così simili alle sconfitte.
Ascoltiamoti, perché questo vangelo di oggi è così ricco di indicazioni che occorre davvero fare silenzio e lasciar parlare solo te.
"Il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all'altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sodoma sarà trattata meno duramente di quella città».
I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli»."
Noi portiamo la pace.
Questo è il primo punto e la questione che sottolinei di più.
Essere portatori di pace significa accettare il mondo come ci viene incontro e non pensare che il mondo deve adattarsi a noi e solo dopo noi gli portiamo la pace.
«Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto». Se siamo accolti in pace dobbiamo mangiare il loro cibo e "come" ci viene offerto. Non dobbiamo imporgli il nostro cibo e pretendere che loro ce lo offrano gratis dopo che li abbiamo costretti a comprarlo da noi a caro prezzo. Questa è guerra e non è pace e l'abbiamo fatto troppe volte, Gesù mio.
Non dobbiamo scegliere, dobbiamo accettare quel che ci viene dato e lavorare per loro. Solo in cambio del lavoro che diamo loro - guarendo i loro malati ... dalle loro malattie e non solo quelli che noi riconosciamo come malati - possiamo pretendere il giusto salario perché «chi lavora ha diritto alla sua ricompensa».
Ma il cuore della tua parola è in quell'annuncio di allegria e di felicità.
Non dobbiamo aver paura di niente. Infatti se siamo pace come te, Gesù Signore, allora davvero possiamo camminare su scorpioni e serpenti e tutti i demoni ci obbediranno.
E allora niente di questo sarà più importante per noi.
Perché l'unica cosa importante sarà che i nostri nomi sono scritti nel cuore di D**, cioè in te Gesù e che tu ci ami a ci accompagni. Come un'amante fedele, come un innamorato paziente e attento.
Perché amarti è la sola cosa che ci regala la pace e la vita nella gioia di amare e di essere fonte d'amore.
ciao r
Tu hai visto il divisore cadere come folgore dal Cielo, essere allontanato per sempre dal Trono dell'Eterno. Tu sai che D** è solo amore e questo amore sei venuto a donarcelo, a trasmetterlo, a farci ricchi di tutta la potenza di D**.
Tu hai già vinto, Gesù, ma noi - così spesso - non crediamo alla tua vittoria e cerchiamo le nostre vittorie, così diverse dalle tue, così simili alle sconfitte.
Ascoltiamoti, perché questo vangelo di oggi è così ricco di indicazioni che occorre davvero fare silenzio e lasciar parlare solo te.
Lc 10,1-12.17-20 |
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all'altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sodoma sarà trattata meno duramente di quella città».
I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli»."
Noi portiamo la pace.
Questo è il primo punto e la questione che sottolinei di più.
Essere portatori di pace significa accettare il mondo come ci viene incontro e non pensare che il mondo deve adattarsi a noi e solo dopo noi gli portiamo la pace.
«Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto». Se siamo accolti in pace dobbiamo mangiare il loro cibo e "come" ci viene offerto. Non dobbiamo imporgli il nostro cibo e pretendere che loro ce lo offrano gratis dopo che li abbiamo costretti a comprarlo da noi a caro prezzo. Questa è guerra e non è pace e l'abbiamo fatto troppe volte, Gesù mio.
Non dobbiamo scegliere, dobbiamo accettare quel che ci viene dato e lavorare per loro. Solo in cambio del lavoro che diamo loro - guarendo i loro malati ... dalle loro malattie e non solo quelli che noi riconosciamo come malati - possiamo pretendere il giusto salario perché «chi lavora ha diritto alla sua ricompensa».
Ma il cuore della tua parola è in quell'annuncio di allegria e di felicità.
Non dobbiamo aver paura di niente. Infatti se siamo pace come te, Gesù Signore, allora davvero possiamo camminare su scorpioni e serpenti e tutti i demoni ci obbediranno.
E allora niente di questo sarà più importante per noi.
Perché l'unica cosa importante sarà che i nostri nomi sono scritti nel cuore di D**, cioè in te Gesù e che tu ci ami a ci accompagni. Come un'amante fedele, come un innamorato paziente e attento.
Perché amarti è la sola cosa che ci regala la pace e la vita nella gioia di amare e di essere fonte d'amore.
ciao r
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