Quel che unisce, quello che divide.
L'amore unisce? o l'amore divide?
Pare che la parola "amore" sia parola confusa.
Forse è vero, Gesù mio, forse no.
Ma sicuramente è parola attorno a cui abbiamo costruito migliaia e migliaia di muri, per contenerla.
Eppure questi muri (etici, economici, sessuali, legali, morali, finanziari, politici, sociali, linguistici, accademici, letterari ...) non hanno minimamente scalfito la capacità di "questa cosa" che chiamiamo "amore" di modificare nel profondo le nostre vite.
Con/vertendole, Gesù.
Cioè girandole in versi e direzioni che prima non neppure erano visibili e che adesso ci sembrano le uniche - l' unica possibile.
Non so se l'amore unisce.
L'amore divide anche, come tu sottolinei, Gesù.
Amare vuol dire scegliere, significa mettere mano all'aratro senza voltarsi indietro.
Amare significa rinnegare la propria vita di "prima", senza salutare nessuno, eppure portandosela dentro e dietro, perché amare significa che nulla di quel che siamo verrà perduto.
Amare significa affidarsi.
Gesù, tu in questo brano mischi cose che sembrano molto diverse tra di loro.
Ma mi pare che nulla stai mischiando nulla.
Stai solo facendoci vedere "che cosa" è l'amore.
Ascoltiamo la tua parola.
Mc 10,2-16
"Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro".
D** unisce e noi non dobbiamo dividere.
Ma che cosa "D** unisce"?
Nel tuo brano, Gesù, almeno due cose.
L'esperienza d'amore tra uomo e donna come parti intime della stessa vita "essere umana".
I bambini e il regno di D** perché questo regno è dei bambini e di chi si fa "come loro".
La domanda dei farisei è legalistica? riguarda il diritto e la legge.
"Si può divorziare?" ... meglio: "Un uomo può liberamente divorziare dalla moglie?".
La tua risposta, Gesù, è escatologica.
Cioè tu rispondi guardando ai fini ultimi, cioè agli scopi e alle azioni iniziali di D** nel creare la specie di vita "essere umana" e nel crearla "sessuata", cioè divisa in due sessi complementari, che sono destinati a unirsi perché questa vita "essere umana" possa continuare a esistere.
In D** le tre parole "scopi", "azioni iniziali", "fini ultimi" indicano la stessa "cosa".
"Cosa" che a noi sfugge nella sua pienezza, ma di cui abbiamo frammenti distribuiti in quelle realtà che chiamiamo "vita", "carne", "corpo".
"Cosa" che possiamo chiamare, per nostra comodità, "Desideri" di D**.
Allora.
I farisei ti vogliono mettere in imbarazzo e tu, come sempre, non ti fai mettere in imbarazzo ma rovesci la frittata.
Fai vedere ai farisei che c'é - a proposito di sesso e matrimonio - una contraddizione di fondo tra "la legge", che per i Farisei è la perfezione di D**, e quella cosa che è scritta in Genesi 1 e 2 e che abbiamo chiamato, Gesù mio, i "Desideri" di D**.
L'amore non si può dividere.
L'amore unisce e chi è unito dall'amore non può essere diviso.
Tema antico.
Ma tu lo riprendi e lo scegli, lo scagli, in realtà, dentro la stessa vita di D**:
«Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
La cosa non va giù ai discepoli.
E continuano a chiedertelo.
E sono nervosi, così allontanano i bambini che dovevano una presenza costante delle vostre strade e ti stavano sempre d'attorno.
Tu li rimproveri, subito, e ne scegli uno per dargli la chiave di soluzione del mistero di quello che hai appena detto e che a loro sembra un amore impossibile.
«Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso».
A chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino ...
Gesù, scusami.
Ma come accoglie un bimbo, una bambina, il "regno di D**"?
Cioè, come ti accoglie una bambina, un bambino?
Azzardo una risposta, amore mio?
Giocando.
Tu, Gesù, ti fai gioco e storia, per i bimbi.
Tu costruisci la realtà delle loro vite con fiducia nelle loro vite, e ti fai regole e leggi.
Ma regole e leggi che non stanno mai "sopra le loro carni", come dei sovrani duri e spietati.
Come quelle regole e leggi, invece, deiloro giochi bambini che nascono nella fiducia reciproca e crescono e maturano nelle serietà delle relazioni che loro si costruiscono.
Fiducia, che è sempre amore reciproco.
Affidamento della propria vita a qualcuna che affida la sua vita a te.
Solo così - giocando all'amore con fiducia e dono reciprochi - si scopre che l'amore è sempre mutuo e scambiato e che questo amore fiducioso dato e preso non smette mai.
Cambia forme e colori, muta di stagioni e di futti, cresce di profumi e fiori, ma c'è sempre.
Perché D** lo dona e lo unisce e l'umano non può e non deve separare ciò che D** unisce.
Così esalti l'amore, ne dai una definizione che resta legata ai bimbi, e condanni tutto ciò che sta fuori.
Condanni le nostre leggi che occultano e nutrono le nostre ipocrisie.
Condanni spose bambine stuprate a dodici anni da maschi avvelenati da sessualità omicide e violente.
Condanni mutilazioni delle sessualità femminili fatte perché le donne non siano più padrone delle proprie vite ma canestri morti nelle mani di maschi omicidi.
Condanni la costrizione a stare in matrimoni divenuti sedi di violenze quotidiane di tutti contro tutti, dove chi è sacrificato davvero sono sopratutto quei bambini cui spetta il regnio di D**, e a cui questo regno è tolto con violenza e arbitrio.
Condanni la produzione di scopi privati e solo individuali, che sacrifica a questa produzione ogni altro aspetto e le vite di chi ci sta vicino, innanzitutto.
Condanni la menzogna di dire che amo qualcuno e invece amo qualcun altro.
Condanni la negazione di quella propria vita e la propria sessualità.
Condanni la mancanza di fiducia e di gioco, cioè la negazione in noi della semplicità dei bambini di accettare qualcuna o qualcuno come compagnia di giochi, relazione con cui costruire mondi d'amore.
Condanni quel male che è la mancanza d'amore e che tu sei venuto a togliere dal mondo.
Male che hai tolto dal mondo con la tua croce e la tua resurrezione.
Hai già vinto, Gesù, e questa certezza è il fondamento delle nostre speranze e delle nostre vite amanti.
Ma adesso aiutaci di diventare come te.
Bambine e bambini, pieni dell'amore di D**.
Questo è il link dove potete trovare Shekkinah n 13 ... un numero cui tengo molto e che segna qualcosa nella mia vita.
Shekkinah n. 13
Pare che la parola "amore" sia parola confusa.
Forse è vero, Gesù mio, forse no.
Ma sicuramente è parola attorno a cui abbiamo costruito migliaia e migliaia di muri, per contenerla.
Eppure questi muri (etici, economici, sessuali, legali, morali, finanziari, politici, sociali, linguistici, accademici, letterari ...) non hanno minimamente scalfito la capacità di "questa cosa" che chiamiamo "amore" di modificare nel profondo le nostre vite.
Con/vertendole, Gesù.
Cioè girandole in versi e direzioni che prima non neppure erano visibili e che adesso ci sembrano le uniche - l' unica possibile.
Non so se l'amore unisce.
L'amore divide anche, come tu sottolinei, Gesù.
Amare vuol dire scegliere, significa mettere mano all'aratro senza voltarsi indietro.
Amare significa rinnegare la propria vita di "prima", senza salutare nessuno, eppure portandosela dentro e dietro, perché amare significa che nulla di quel che siamo verrà perduto.
Amare significa affidarsi.
Gesù, tu in questo brano mischi cose che sembrano molto diverse tra di loro.
Ma mi pare che nulla stai mischiando nulla.
Stai solo facendoci vedere "che cosa" è l'amore.
Ascoltiamo la tua parola.
Mc 10,2-16
"Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro".
D** unisce e noi non dobbiamo dividere.
Ma che cosa "D** unisce"?
Nel tuo brano, Gesù, almeno due cose.
L'esperienza d'amore tra uomo e donna come parti intime della stessa vita "essere umana".
I bambini e il regno di D** perché questo regno è dei bambini e di chi si fa "come loro".
La domanda dei farisei è legalistica? riguarda il diritto e la legge.
"Si può divorziare?" ... meglio: "Un uomo può liberamente divorziare dalla moglie?".
La tua risposta, Gesù, è escatologica.
Cioè tu rispondi guardando ai fini ultimi, cioè agli scopi e alle azioni iniziali di D** nel creare la specie di vita "essere umana" e nel crearla "sessuata", cioè divisa in due sessi complementari, che sono destinati a unirsi perché questa vita "essere umana" possa continuare a esistere.
In D** le tre parole "scopi", "azioni iniziali", "fini ultimi" indicano la stessa "cosa".
"Cosa" che a noi sfugge nella sua pienezza, ma di cui abbiamo frammenti distribuiti in quelle realtà che chiamiamo "vita", "carne", "corpo".
"Cosa" che possiamo chiamare, per nostra comodità, "Desideri" di D**.
Allora.
I farisei ti vogliono mettere in imbarazzo e tu, come sempre, non ti fai mettere in imbarazzo ma rovesci la frittata.
Fai vedere ai farisei che c'é - a proposito di sesso e matrimonio - una contraddizione di fondo tra "la legge", che per i Farisei è la perfezione di D**, e quella cosa che è scritta in Genesi 1 e 2 e che abbiamo chiamato, Gesù mio, i "Desideri" di D**.
L'amore non si può dividere.
L'amore unisce e chi è unito dall'amore non può essere diviso.
Tema antico.
Ma tu lo riprendi e lo scegli, lo scagli, in realtà, dentro la stessa vita di D**:
«Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
La cosa non va giù ai discepoli.
E continuano a chiedertelo.
E sono nervosi, così allontanano i bambini che dovevano una presenza costante delle vostre strade e ti stavano sempre d'attorno.
Tu li rimproveri, subito, e ne scegli uno per dargli la chiave di soluzione del mistero di quello che hai appena detto e che a loro sembra un amore impossibile.
«Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso».
A chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino ...
Gesù, scusami.
Ma come accoglie un bimbo, una bambina, il "regno di D**"?
Cioè, come ti accoglie una bambina, un bambino?
Azzardo una risposta, amore mio?
Giocando.
Tu, Gesù, ti fai gioco e storia, per i bimbi.
Tu costruisci la realtà delle loro vite con fiducia nelle loro vite, e ti fai regole e leggi.
Ma regole e leggi che non stanno mai "sopra le loro carni", come dei sovrani duri e spietati.
Come quelle regole e leggi, invece, deiloro giochi bambini che nascono nella fiducia reciproca e crescono e maturano nelle serietà delle relazioni che loro si costruiscono.
Fiducia, che è sempre amore reciproco.
Affidamento della propria vita a qualcuna che affida la sua vita a te.
Solo così - giocando all'amore con fiducia e dono reciprochi - si scopre che l'amore è sempre mutuo e scambiato e che questo amore fiducioso dato e preso non smette mai.
Cambia forme e colori, muta di stagioni e di futti, cresce di profumi e fiori, ma c'è sempre.
Perché D** lo dona e lo unisce e l'umano non può e non deve separare ciò che D** unisce.
Così esalti l'amore, ne dai una definizione che resta legata ai bimbi, e condanni tutto ciò che sta fuori.
Condanni le nostre leggi che occultano e nutrono le nostre ipocrisie.
Condanni spose bambine stuprate a dodici anni da maschi avvelenati da sessualità omicide e violente.
Condanni mutilazioni delle sessualità femminili fatte perché le donne non siano più padrone delle proprie vite ma canestri morti nelle mani di maschi omicidi.
Condanni la costrizione a stare in matrimoni divenuti sedi di violenze quotidiane di tutti contro tutti, dove chi è sacrificato davvero sono sopratutto quei bambini cui spetta il regnio di D**, e a cui questo regno è tolto con violenza e arbitrio.
Condanni la produzione di scopi privati e solo individuali, che sacrifica a questa produzione ogni altro aspetto e le vite di chi ci sta vicino, innanzitutto.
Condanni la menzogna di dire che amo qualcuno e invece amo qualcun altro.
Condanni la negazione di quella propria vita e la propria sessualità.
Condanni la mancanza di fiducia e di gioco, cioè la negazione in noi della semplicità dei bambini di accettare qualcuna o qualcuno come compagnia di giochi, relazione con cui costruire mondi d'amore.
Condanni quel male che è la mancanza d'amore e che tu sei venuto a togliere dal mondo.
Male che hai tolto dal mondo con la tua croce e la tua resurrezione.
Hai già vinto, Gesù, e questa certezza è il fondamento delle nostre speranze e delle nostre vite amanti.
Ma adesso aiutaci di diventare come te.
Bambine e bambini, pieni dell'amore di D**.
Questo è il link dove potete trovare Shekkinah n 13 ... un numero cui tengo molto e che segna qualcosa nella mia vita.
Shekkinah n. 13
Commenti
Posta un commento