Una bambina ...
... Gesù in mezzo a noi.
"Fratelli
miei, dove c’è gelosia e spirito di contesa, c’è disordine e
ogni sorta di cattive azioni. Invece la sapienza che viene dall’alto
anzitutto è pura, poi pacifica, mite, arrendevole, piena di
misericordia e di buoni frutti, imparziale e sincera. Per coloro che
fanno opera di pace viene seminato nella pace un frutto di giustizia.
Da
dove vengono le guerre e le liti che sono in mezzo a voi? Non vengono
forse dalle vostre passioni che fanno guerra nelle vostre membra?
Siete pieni di desideri e non riuscite a possedere; uccidete, siete
invidiosi e non riuscite a ottenere; combattete e fate guerra! Non
avete perché non chiedete; chiedete e non ottenete perché chiedete
male, per soddisfare cioè le vostre passioni".
"Gesù
e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che
alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro:
«Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo
uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi
però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Giunsero
a Cafàrnao.
Quando
fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la
strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso
tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse
loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il
servitore di tutti».
E,
preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse
loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome,
accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha
mandato»."
Gesù
mio, c'è
un
tuo
gesto, in questo vangelo. Un gesto che richiede spiegazioni.
Prendi
un bambino, lo metti in mezzo, tra te e i discepoli, e lo abbracci.
Chi
è quel bambino?
Ascoltiamo.
La
prima lettura,
dal libro della Sapienza,
ci racconta di "malvagi" che insidiano chi fa una vita
giusta, e quindi
si
dicono tra loro "Mettiamolo
alla prova con violenze e tormenti,
/ per
conoscere la sua mitezza
/ e
saggiare il suo spirito di sopportazione".
Ecco,
il
bambino è chi fa una vita giusta?
Non
lo so, andiamo avanti.
Le
lettera di Giacomo, in questo brano, è di una nettezza
impressionante.
"Per
coloro che fanno opera di pace viene seminato nella pace un frutto di
giustizia".
E
tutte le altre persone che non godono di questa condizione?
Il
tuo Giacomo ci dice che sono
in mezzo a
guerre,
nate da
passioni non governate né governabili.
"Siete
pieni di desideri e non riuscite a possedere; uccidete, siete
invidiosi e non riuscite a ottenere; combattete e fate guerra! Non
avete perché non chiedete; chiedete e non ottenete perché chiedete
male, per soddisfare cioè le vostre passioni".
Allora,
Gesù, il bambino è chi fa opera di pace?
Ascoltiamoti
ma insieme,
Gesù, perdonaci se
allarghiamo
lo
sguardo a tutto l'orizzonte disponibile.
Questa
pericope viene di seguito a quella
in cui tu
hai
detto a Simon Pietro che è satana,
e
quindi
di mettersi dietro di te,
perché Simon Pietro "pensa
secondo gli uomini"
e non secondo D**.
Subito
dopo quell'episodio, secondo Marco tu raduni una folla, probabilmente
tutti i tuoi discepoli presenti, e li ammonisci che chi vuol
guadagnare la propria vita la perderà e solo chi perderà la propria
vita, la guadagnerà.
Ora,
Gesù, la
vita di cui tu
parli
non sembra
quella
cui siamo abituati a pensare.
La
cosa è più
chiara proprio
da quello
che dici
in
questo vangelo
che stiamo leggendo:
«Il
Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo
uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà».
Devo
dire, a difesa dei
tuoi
discepoli, che se non si
conosce
che cosa è successo dopo (ovvero,
Gesù, tutto
quello in cui noi crediamo e che
diciamo
di credere anche
con
tutto l'apparato di parole e cose che è la nostra fede) se non lo si
sa,
allora
capire cosa tu
dicevi, Gesù mio, è
cosa
assai dura.
Infatti
a quel punto
i discepoli
ti
sentono ma non ti
ascoltano. Ti
lasciano dire, ma non fanno penetrare quelle parole
dentro di loro.
Cosi
i tuoi
discepoli,
come noi oggi d'altronde, pensano che "la vita" di cui tu
parli
è esattamente questa che stiamo
vivendo ora,
e
quindi
sono convinti che è su "questa vita" che devono misurare
le cose che tu,
Gesù sposo, ci
dici.
Loro
ti
stanno seguendo,
Gesù,
e perciò
si sentono tra
coloro
che "hanno perso la vita" dietro al maestro e, quindi, la
guadagneranno.
Ma
in "questa" vita.
Solo
da un ragionamento di questo genere - un ragionamento simile a molti
di quelli
che noi facciamo - può nascere la discussione su chi sia il più
grande.
Gesù,
tu provi a smentire questa certezza con amore, senza stracciarli
ancora come avevi fatto con Pietro.
Così
metti al centro un bambino.
Ne
conosciamo.
Allora.
Immaginiamo
una bimba o un bimbo, qualsiasi, senza nome e senza identità.
Immaginiamo
che tu,
Gesù,
metti
questa
bimba in mezzo a noi e
ci dici
che è "lei" che dobbiamo accogliere.
Certo
che la
accogliamo!
salvo quando lasciamo che venga rimesso a riva dai pescecani, noi
accogliamo
un bimbo, specie se è carino e seduttivo, come tutti i bimbi.
Questo
ci dice tu,
Gesù?
Forse
no.
Gesù mio, una attrice famosa di cui non rammento il nome - ma tu lo conosci - ha dichiarato, qualche giorno fa, che non avrebbe potuto fare la vita bellissima (beautiful) che ha fatto e fa se avesse avuto figli e per questa scelta non ne ha avuto.
Ho
pensato, e perdona
Gesù, ritiro quel che ho pensato e ti chiedo perdono. Il punto è
che mi
sentivo migliore di quell'attrice. E non è vero.
Perché?
Perché
io
sono
privo
di attenzione verso "chi è bambino" e, quindi, non
sono
quella
"attenzione
verso Gesù"
che tu,
Gesù
Sposo,
mi chiedi.
Tu,
Gesù,
che sei
soltanto
"un
bambino in mezzo a noi".
Ovvero;
tu
Gesù
sei
chi
è ancora
troppo
debole
e ha bisogno di difese,
chi è
privo
di vita
e ha bisogno di avere racconti di vita per costruirsene una,
chi è
senza
parole
o con poche parole
e ha bisogno di altre e altrui parole per trovare le proprie,
chi è soltanto domande e nessuna risposta, chi è solo fame
e incapacità a farsi da mangiare, chi è solo
giochi senza
saper
mettere
in ordine, chi è soltanto cacca
senza la capacità di pulirsi,
chi è non produttivo, chi è inutile
a "questa vita".
Così
adesso
mi
sembra che solo se
amiamo come tu
ci
ami,
manifestando in te per noi tutto l'amore di
D**,
solo allora perdiamo la nostra vita.
E soltanto
in questo momento la salviamo.
Grazie
a una bambina,
messa qui, in mezzo a noi.
Tu,
Gesù.
ciao
r
Commenti
Posta un commento