La Parola che divide
Gesù, così ci parli e dividi.
Che cosa?
Sì, Gesù, tu dividi.
Dividi i nostri cuori, dividi le nostre passioni, dividi le nostre vite.
Ma questa tua divisione delle nostre vite è così sovrabbondante, così piena d'amore che ci sembra un miracolo, e non possiamo parlarne se non come di un miracolo.
Invece ci fai vedere una cosa semplice, che tutti i bambini sanno.
La nostra parola incanta, crea, costruisce mondi, dà senso, spiegazioni, restaura ordini e li scompiglia.
Così la tua Parola è semplicemente la vita, e la regala, invitandoci a dividerla tra di noi e con tutte le persone che sono attorno a noi.
Ecco, chiarito che cosa sento, stasera, di questo episodio della "divisione dei pani e dei pesci", andiamo ad ascoltarti.
Ci sfami.
Bene, siamo contenti. Ma non ci sfami tu, almeno tu direttamente.
Ci inviti a sfamarci a vicenda.
Non produci tu dal nulla il pane e i pesci.
Invece accetti un regalo semplice, fatto di cuore.
Un regalo, in effetti, inutile.
Sarete stati quindicimila persone. Cinquemila uomini, scrive Giovanni.
Il che significa che è opportuno moltiplicare per tre, contando le donne (in numero sicuramente maggiore degli uomini) e i bambini al seguito.
Quindicimila persone da sfamare.
Tu inviti alla divisione. Dividete quel che avete, dividetelo con gioia, e D** moltiplicherà i risultati delle vostre divisioni. E ne resterà in abbondanza, da usarne ancora.
Ma non parli solo del pane.
Sì, certo, innanzitutto ci inviti a dividere tra di noi "il pane", in modo che tutti ci sfamiamo di quel pane che è frutto del lavoro di tutti, e non solo di coloro che hanno effettivamente lavorato i campi.
Ma non è solo "il pane" al centro. Al centro ci sei tu, e la tua Parola.
Infatti vogliono venire a farti Re, ma te ne vai da solo, in montagna, e ti metti a "pregare" quel D** che chiami Padre.
Il pane e i pesci divisi così sono un segno.
Perché è la tua Parola che ci sfama.
Così è la tua Parola che deve essere divisa tra di noi. E non importa come vengono le divisioni.
I pezzi non saranno mai tutti uguali e così i pesciolini non verranno tagliati tutti allo stesso modo.
Ognuno ne avrà abbastanza e di più, ma di pani e pesci differenti, tagliati in modo diverso.
E poi anche di tutto l'altro cibo che c'è in giro e che viene diviso allo stesso modo.
La tua Parola ci sfama e ci disseta.
Comunque venga tagliata e comunque venga distribuita, mischiata ad altro pane e ad altri pesci, ad altro cibo, unita ad altre parole.
Certo la tua Parola è la più nutriente, sarà sempre la più saporita.Perché solo la tua Parola è quella vita feconda che dà vita a ogni altro cibo e bevanda di cui ci nutriamo.
Perché tu sei la Parola di D** che non smette di parlarci, sfamarci, dissetarci, renderci felici.
Gesù mio, Gesù di tutte di tutti.
Gesù vita.
ciao r
Che cosa?
Sì, Gesù, tu dividi.
Dividi i nostri cuori, dividi le nostre passioni, dividi le nostre vite.
Ma questa tua divisione delle nostre vite è così sovrabbondante, così piena d'amore che ci sembra un miracolo, e non possiamo parlarne se non come di un miracolo.
Invece ci fai vedere una cosa semplice, che tutti i bambini sanno.
La nostra parola incanta, crea, costruisce mondi, dà senso, spiegazioni, restaura ordini e li scompiglia.
Così la tua Parola è semplicemente la vita, e la regala, invitandoci a dividerla tra di noi e con tutte le persone che sono attorno a noi.
Ecco, chiarito che cosa sento, stasera, di questo episodio della "divisione dei pani e dei pesci", andiamo ad ascoltarti.
Gv 6,1-15
"Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di
Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che
compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i
suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini. Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo". |
Bene, siamo contenti. Ma non ci sfami tu, almeno tu direttamente.
Ci inviti a sfamarci a vicenda.
Non produci tu dal nulla il pane e i pesci.
Invece accetti un regalo semplice, fatto di cuore.
Un regalo, in effetti, inutile.
Sarete stati quindicimila persone. Cinquemila uomini, scrive Giovanni.
Il che significa che è opportuno moltiplicare per tre, contando le donne (in numero sicuramente maggiore degli uomini) e i bambini al seguito.
Quindicimila persone da sfamare.
Tu inviti alla divisione. Dividete quel che avete, dividetelo con gioia, e D** moltiplicherà i risultati delle vostre divisioni. E ne resterà in abbondanza, da usarne ancora.
Ma non parli solo del pane.
Sì, certo, innanzitutto ci inviti a dividere tra di noi "il pane", in modo che tutti ci sfamiamo di quel pane che è frutto del lavoro di tutti, e non solo di coloro che hanno effettivamente lavorato i campi.
Ma non è solo "il pane" al centro. Al centro ci sei tu, e la tua Parola.
Infatti vogliono venire a farti Re, ma te ne vai da solo, in montagna, e ti metti a "pregare" quel D** che chiami Padre.
Il pane e i pesci divisi così sono un segno.
Perché è la tua Parola che ci sfama.
Così è la tua Parola che deve essere divisa tra di noi. E non importa come vengono le divisioni.
I pezzi non saranno mai tutti uguali e così i pesciolini non verranno tagliati tutti allo stesso modo.
Ognuno ne avrà abbastanza e di più, ma di pani e pesci differenti, tagliati in modo diverso.
E poi anche di tutto l'altro cibo che c'è in giro e che viene diviso allo stesso modo.
La tua Parola ci sfama e ci disseta.
Comunque venga tagliata e comunque venga distribuita, mischiata ad altro pane e ad altri pesci, ad altro cibo, unita ad altre parole.
Certo la tua Parola è la più nutriente, sarà sempre la più saporita.Perché solo la tua Parola è quella vita feconda che dà vita a ogni altro cibo e bevanda di cui ci nutriamo.
Perché tu sei la Parola di D** che non smette di parlarci, sfamarci, dissetarci, renderci felici.
Gesù mio, Gesù di tutte di tutti.
Gesù vita.
ciao r
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