relazioni d'amore

La vite e i suoi frutti




Tu sei la vite, Gesù mio, e D** è l'agricoltore che mette a punto la vite per la vendemmia.

Ci parli di gesti antichi, di antichi modi di fare le cose. Modi che ancora soppravvivono in tantissime forme.
Ci parli, sopratutto, dell'amore e dei legami d'amore che sono il tessuto connettivo del mondo e di tutti i multiversi in cui viviamo.
Ascoltiamoti, per mangiare anche oggi qualche acino del tuo corpo d'amore.




Gv 15,1-8

"Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. 
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli»."





Restare in te, portare frutto, glorificare D** che tu chiami Padre.
Gesù, tu sei la pianta e noi siamo i fiori di questa pianta.
Senza di te nulla possiamo fare.
Ma tu sei una vite, una pianta sacra fin dai tempi più antichi. 
Il suo frutto e dolce e nutriente, ma da quel frutto si estrae una bevanda che nutriente e aiuta a vivere. Ma anche che inebria e rende ridicoli coloro che non si controllano.
Noi siamo i frutti di questa pianta d'amore che sei tu. Ma ciò che si estrae da questi frutti, una volta che vengono distaccati da te, non sempre è usato nel modo migliore.
Il vino è sempre buono, ma se uno si ubbriaca fino a perdere nozione di se stesso, questo non è più buono.
Così non tutto quello che tiriamo fuori da te poi lo utilizziamo bene.
Per questo bisogna sempre stare attaccati a te: certo, perché senza di te non portiamo frutto e non siamo frutto, ma anche perché soltanto tu sei la porta stretta che ci avvicina a D** e ci fa passare nella sua realtà d'amore.
Solo tu sei ciò che fa buono il nostro vino.
Solo ubbriacandoci di te restiamo sobri nell'amore che tutto completa e compie.




ciao r


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