Andare via per restare.
Ascensione di Gesù al Padre.
Così te ne vai.
Ma il tuo andartene è assai particolore: tu vai via per restare.
Ma com'é questa cosa? O vai o resti?
No. Tu devi andare via, perchè se non vai via non resti e se non resti non riesci a portarci con te, davanti e dentro il cuore immenso di D**, che tu chiami Padre, Abbà.
Ma ascoltiamo la Parola che ci hai lasciato, perché ci guidi e ci scaldi i cuori, trasformandoli in amore.
"Fratelli, io, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace.
Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti.
A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Per questo è detto: «Asceso in alto, ha portato con sé prigionieri, ha distribuito doni agli uomini». Ma cosa significa che ascese, se non che prima era disceso quaggiù sulla terra? Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per essere pienezza di tutte le cose.
Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all’uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo".
Così te ne vai.
Ma il tuo andartene è assai particolore: tu vai via per restare.
Ma com'é questa cosa? O vai o resti?
No. Tu devi andare via, perchè se non vai via non resti e se non resti non riesci a portarci con te, davanti e dentro il cuore immenso di D**, che tu chiami Padre, Abbà.
Ma ascoltiamo la Parola che ci hai lasciato, perché ci guidi e ci scaldi i cuori, trasformandoli in amore.
Dalla
lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni Ef 4,1-13
"Fratelli, io, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace.
Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti.
A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Per questo è detto: «Asceso in alto, ha portato con sé prigionieri, ha distribuito doni agli uomini». Ma cosa significa che ascese, se non che prima era disceso quaggiù sulla terra? Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per essere pienezza di tutte le cose.
Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all’uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo".
Dal Vangelo secondo Marco Mc 16,15-20
"[Gesù
apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e
proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà
battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.
Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel
mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in
mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno;
imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano".
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano".
«Proclamate
il Vangelo a ogni creatura».
Così abbiamo ascoltato e
letto.
Ma,
Gesù mio, la traduzione interlineare del testo di Marco dice:
«Essendo
andati in tutto il mondo annunciate la buona notizia a tutta la
creazione».
Ecco.
Dobbiamo
assumere queste tue parole, Gesù, in tutto il loro peso, e in tutta
la loro gioia.
Non
ci chiedi cose strane.
Ci chiedi di vivere come tu hai vissuto e di proclamare quel che tu, Gesù mio, hai detto e di cui noi viviamo; ci chiedi - sopratutto- di proclamarlo a "tutta la creazione". A ogni creatura vivente.
Ci chiedi di vivere come tu hai vissuto e di proclamare quel che tu, Gesù mio, hai detto e di cui noi viviamo; ci chiedi - sopratutto- di proclamarlo a "tutta la creazione". A ogni creatura vivente.
Perché
nessun essere vivente è escluso dall'Amore Pieno, da quest'Amore
Divino, che tu, Gesù , sei e ci regali.
Sembra
semplice e non lo è.
La
lettera agli efesini, scritta cinquanta o sessant'anni dopo la tua
morte, testimonia una comunità in crescita, ma a cui bisogna
ricordare che cosa significa essere nella tua strada, cosa comporta
seguire la tua Parola, la tua Bella Notizia:
"Comportatevi
in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà,
dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo
a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo
della pace".
Evidentemente
tendevano a non farlo, se bisogna ricordarlo. Almeno a non farlo
sempre, a non essere quotidianamente così.
Ma
proprio questo occorre che ci chiediamo: "Quanto, finora,
abbiamo seguito questa tua indicazione Signore Gesù?"
Fa
in modo, Gesù Sposo, che ci possiamo chiedere, che riusciamo a
chiederci quanto la tua Parola è realmente la nostra struttura
elementare e fondamentale di vita, il senso semplice della nostra
vita, per cui davvero proclamiamo la tua Parola a ogni creatura
soltanto con la nostra vita e non con le nostre parole.
Questo
è il punto fondamentale.
La
tua Parola è un sistema di vita, non è affatto una regola etica.
Un
sistema di vita così semplice e immediato, così pieno d'amore, che
tutte le creature lo capiscono, che ogni essere vivente entra a farne
parte.
Perchè
la tua Parola non esclude nessuno.
Ma
allora perché, Gesù mio, perchè noi ci siamo vantati di
possederti, perché abbiamo costruito imperi in tuo nome, perché
abbiamo fatto guerre dietro il tuo nome e il tuo corpo crocifisso?
Perché in nome tuo abbiamo ucciso e massacrato chi, secondo noi e
non secondo te, non voleva stare nella tua Parola? Chi, in verità,
non voleva stare nel nostro dominio.
Allora,
forse, non è così semplice.
Ma cosa, "non è così semplice"?
Ma cosa, "non è così semplice"?
Seguirti?
Fare
della tua Parola la nostra vita?
Rinunciare
al mondo?
«Chi
crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà
condannato».
Chi
è credente in te, e quindi viene battezzato come tale - come
credente in te - è salvo.
La "salvezza", qualsiasi cosa significhi, è "credere in te", vivere nella fiducia che ci sei in noi e in mezzo a noi, anche se non ti vediamo.
La "salvezza", qualsiasi cosa significhi, è "credere in te", vivere nella fiducia che ci sei in noi e in mezzo a noi, anche se non ti vediamo.
Solo
così se "crediamo in te", la vita ci appartiene e allora
nulla ci può fermare.
Perché
in te la vita è nostra soltanto con ogni "umiltà,
dolcezza e magnanimità
[... e nel...] vincolo
della pace".
Il
nostro battesimo è riconoscerti presente nella nostra vita e vivere
di conseguenza; il "battesimo" di chi crede in te non è
una formula magica, ma la dichiarazione pubblica che ti apparteniamo,
che tu sei intimo a ciascuna e ciascuno di noi.
Il nostro Battesimo in te è la nostra fede che si fa vita, che fa la vita.
Il nostro Battesimo in te è la nostra fede che si fa vita, che fa la vita.
A
ogni creatura.
Se
facciamo così allora nessuno ci ferma più.
Fra
trecento o tremila anni padre Rutilio Grande sarà ancora presente in
mezzo a noi e non come ricordo, ma proprio come stile di vita in te,
Gesù, e come ricerca di dono e distribuzione gratuita e salvifica
della tua Parola, Gesù mio, a "ogni creatura", iniziando
dalle più povere e affamate di vita e di gioia.
Il
nome e la stessa esistenza dei suoi assassini è totalmente
dimenticata.
Lo
è già ora.
Non
sembra, lo so, ma è così, Gesù mio, come tu mi racconti.
Rutilio
Grande, Oscar Romero, Lorenzo Milani, Simone Weil, Adriana Zarri e
tante altre donne e tanti altri uomini sono persone che hanno
creduto in te come "loro vita", ti hanno praticato, ti
hanno vissuto, ti hanno fatto loro orizzonte di realtà e vita "per
ogni creatura", e proprio questo farti diventare la loro
vita è il battesimo di cui si sono battezzati, la fede di cui hanno
ricoperto la loro esistenza e le loro strade.
Perché
non chi dice "Signore Signore" ...
Ecco.
Questa
è la tua Ascensione, Gesù.
Vai
in cielo, torni al Padre, ti siedi alla "destra di D**",
insomma "te ne vai" e torni a quel D** che ti ha generato e
ti ama con ogni gioia.
Ma lo fai soltanto perché vuoi vivere in ciascuna e ciascuno di noi.
Ma lo fai soltanto perché vuoi vivere in ciascuna e ciascuno di noi.
Perché
- in qualche modo e perdonami, Gesù Sposo - ci hai "preso
gusto" a incarnarti e non vuoi smettere di vivere le nostre vite
nei nostri corpi, portando soltanto così - con la nostra vita
stessa, i nostri stessi corpi, le nostre umili realtà, e non con le
nostre parole -
la
tua Parola tra di noi.
Così
tu sei la vita che si fa vita e ci riempie di gioia.
ciao
r
Commenti
Posta un commento