La verità, la fiducia, il cibo.
Siamo a Pasqua. Il buon cibo ci racconta.
Gesù, tu hai un rapporto straordinario con il cibo.
Assolutamente positivo. Prendi anche in giro i tuoi avversari, quando ricordi loro come dicano che tu sei un "mangione e un beone".
D'altra parte ti sei fatta tutta la Palestina a piedi e sicuramente non mangiavi tutti i giorni, almeno così bene "da mangione e beone", anzi spesso digiunvi, sicuramente. Per cui se vi capitava saggiamente mangiavi e bevevi.
Ma la cosa più bella del tuo rapporto con il cibo è che lo usi come testimone di te stesso.
Tu sei risorto ed è vero, i fantasmi non mangiano pesce arrostito. Tu, corpo spirituale, con le cicatrici delle ferite nelle mani e nel fianco, mangi anche pesce arrostito.
Per far vedere che sei vivo.
Lc 24,35-48
"[I due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano [agli Undici e a quelli che erano con loro] ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto [Gesù] nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni»."
La cosa che mi colpisce in questo episodio, è la facilità con cui accetti qualsiasi rapporto con noi, pur di convincerci che sei risorto, che sei vivo, che lotti per noi e con noi. Con ciascuno di noi.
Il completamento della Torah, la su comprensione che ci offri, è proprio questa certezza.
D** è con noi, ma talmente con noi che è disposto a farsi mangiare, a mangiare con noi pesce arrostito pur di convicerci che ci ama.
Cosaì ti sei messo a nostra disposizione e aspetti il nostro amore, perché senza di esso non puoi lavorare. Non puoi farci ricchi di te.
Allora il tuo cibo ci serve per nutrirci di di D**, quell'Amore che è fonte di tutti gli amori esistenti e li incoraggia a farsi cibi d'amore, proprio come D** si fa cibo d'amore per noi.
E l'amore è questo: dare la propria vita per chi ami, senza tralasciare alcuna ferita, senza mentirsi sull'amore e sull'assenza d'amore, anzi portando tutto con sé, sicuri che davanti alla "Luce divorante" che tu sei, mia D** mio, ogni nostra miseria scomparirà e il tuo amore ci redimerà ancora una volta, come già adesso, ogni giorno, ci redime. Mangiando con noi, facendosi mangiare da noi.
Di questo noi siamo testimoni: D** è con noi; chi sarà contro di noi? chi può farci paura?
ciao r
Gesù, tu hai un rapporto straordinario con il cibo.
Assolutamente positivo. Prendi anche in giro i tuoi avversari, quando ricordi loro come dicano che tu sei un "mangione e un beone".
D'altra parte ti sei fatta tutta la Palestina a piedi e sicuramente non mangiavi tutti i giorni, almeno così bene "da mangione e beone", anzi spesso digiunvi, sicuramente. Per cui se vi capitava saggiamente mangiavi e bevevi.
Ma la cosa più bella del tuo rapporto con il cibo è che lo usi come testimone di te stesso.
Tu sei risorto ed è vero, i fantasmi non mangiano pesce arrostito. Tu, corpo spirituale, con le cicatrici delle ferite nelle mani e nel fianco, mangi anche pesce arrostito.
Per far vedere che sei vivo.
Lc 24,35-48
"[I due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano [agli Undici e a quelli che erano con loro] ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto [Gesù] nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni»."
La cosa che mi colpisce in questo episodio, è la facilità con cui accetti qualsiasi rapporto con noi, pur di convincerci che sei risorto, che sei vivo, che lotti per noi e con noi. Con ciascuno di noi.
Il completamento della Torah, la su comprensione che ci offri, è proprio questa certezza.
D** è con noi, ma talmente con noi che è disposto a farsi mangiare, a mangiare con noi pesce arrostito pur di convicerci che ci ama.
Cosaì ti sei messo a nostra disposizione e aspetti il nostro amore, perché senza di esso non puoi lavorare. Non puoi farci ricchi di te.
Allora il tuo cibo ci serve per nutrirci di di D**, quell'Amore che è fonte di tutti gli amori esistenti e li incoraggia a farsi cibi d'amore, proprio come D** si fa cibo d'amore per noi.
E l'amore è questo: dare la propria vita per chi ami, senza tralasciare alcuna ferita, senza mentirsi sull'amore e sull'assenza d'amore, anzi portando tutto con sé, sicuri che davanti alla "Luce divorante" che tu sei, mia D** mio, ogni nostra miseria scomparirà e il tuo amore ci redimerà ancora una volta, come già adesso, ogni giorno, ci redime. Mangiando con noi, facendosi mangiare da noi.
Di questo noi siamo testimoni: D** è con noi; chi sarà contro di noi? chi può farci paura?
ciao r
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