La prima domenica di Avvento 2014 ...

... e i tuoi amori.

"... perciò non è la mia vita vera e propria che scriverò, ma i miei pensieri sulle grazie che il Buon Dio si è degnato di accordarmi" (Teresa di Lisieux, Opere complete, "Manoscritto A", pag. 81, Libreria editrice Vaticana, Roma 1997)




Cercavo un inizio per questo Avvento e tu mi hai messo davanti Teresina, tua.

Forse non è un vero e proprio Avvento, che devo scrivere, ma i miei pensieri sul bisogno che abbiamo di te, sulle nostre necessità di avere la tua presenza e la tua vita qui da noi.
Pensieri sparsi su di te, qui.
Ora.




Avvento. Avere la forza di ascoltarti, oggi, stasera. Nel chiuso della mia casa. Con il mondo fuori di me, lasciando lontane da me le urla e le strida di un mondo popolato di demoni e barbablù, dove l'ordinaria condotta maschile è lo stupro e dove la violenza contro la vita è ricercata come
un ornamento reso prezioso dal sangue aggrumato in essa, e che cade a gocce di fiume.
Questo avvento sarà una discesa nel silenzio.
Come Maria di Nazareth, che ti ha accolto nel suo ventre e di nutre di sé, del suo corpo di donna. E sapendo che si stanno avvicinando i giorni del parto inizia a tacere, per potersi dedicare solo a te, alla tua nascita.
Allora proverò a seguire questo silenzio, se ne sono capace.
Proverò a seguirti nel silenzio di tua madre che ti sta per nascere.




Dal Vangelo secondo Marco
Mc 13,33-37
"Gesù disse ai suoi discepoli: «Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare.
Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati.
Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!»."




Ci chiedi di vegliare.
Non bisogna dormire, perché il tempo s'è fatto breve e tutto - di colpo - può cambiare, mutare prospettiva. E tutto cambia, effettivamente, e molto oltre ciò che pensano i "Signori" della Terra, appesi - storpi e dementi - alle loro forche.
Gesù, tu puoi tornare come vuoi e quando vuoi, e tu vieni tra noi ogni giorno e più volte al giorno, e così la tua Grazia ci colpisce in ogni momento.
Allora dobbiamo smettere il tempo, come un vestito rotto, e vestirci solo d'eterno. Cioè d'amore, come ha suggerito stamani una giovane donna innamorata pubblicamente con un'altra giovane donna.
Ecco, oggi il tuo amore ce lo stanno insegnando le persone più disparate, quelle fino a ieri più lontane da noi, quelle oggi più vicine a te.




Qui è, forse, la prima riflessione che mi suggerisci, i primi pensieri sparsi che tu apri nel mio cuore come una ferita:
Qual'è la realtà dei nostri amori?
Oggi - forse - esiste una centralità degli amori umani, oggi divisi dall'amore necessario uomo-donna, separati dall'amore procreante.
Per cercare altre sponde all'amore, altre ricchezze alla vita. Per fecondare la vita in altri modi e così ritornare a casa più ricchi, avendo investito bene le ricchezze d'amore che ci hai donate.
Ma per farlo occorre - bisogna, è necessario - farsi spezzare la nostra vita ordinata dal tuo arrivo.
Farci interrompere nei nostri chiassi dal tuo amore forte, delicato, affilato.
Feroce e inerme.
Occorre ritornare a seguirti ovunque la vita freme e dove l'umanità si fa libera nelle capacità di amarsi in tutti i modi.
Come hai fatto e fai tu, l'amore che ritorna.




Oggi ho aggiunto un grano di vita
alle arie di buio sospese - stamani -
tra le luci meridiane delle mie città,
quando quel fiore nulla s'aggrappò
alle recinzioni basse dei miei tempi.

Mi sono sentito lontano, un cieco
che odora il giorno in cerca di spazi
e ne assaggia i muri
con cura incerta

e mi s'è rotto il cuore - finalmente -
e tu hai raccolto i miei frammenti con amore,
felice come amante antica
alla resa del suo amore,
esperta dei miei dolori,
paziente a quest'amore non vedente
del tuo amarmi non visto

così, in questo acino secco del tempo ...




Ciao r

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