... a Cesare e a Dio
... restituire ...
Così ti limiti a farli cadere nella loro trappola, e a ricordare a noi il dovere di restituire.
Che cosa?
Ma la vita, ovviamente.
Avresti potuto adirarti.
E invece ti vedo sorridere, come davanti a dei bimbi dispettosi, eppure anche pericolosi; ti vedo sorridere e preparare la trappola della verità.
Ma cosa è sucesso?
Ascoltiamo la tua voce.
Mt 22,15-21
"I farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi.
Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?».
Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare».
Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio»."
La domanda è una trappola maligna, perfino ingenua. Non vedono altre risposte possibili: o dici che i tributi vanno pagati e ti inimichi il popolo o dici che non vanno pagati e ti fai nemica Roma.
Li sento .... "Questo Gesù di Nazareth si crede così furbo ... ha sempre la risposta pronta ... e tutti lì a pendere dalle sue labbra .... facciamogli la domanda diretta e vediamo cosa dice. Se è ancora così intelligente".
Ma dobbiamo pagarli o no, questi tributi?
La tua risposta vale anche per oggi, Gesù mio, e tu lo sai.
La tua Parola vive tra di noi e ci guida alla vita.
Dobbiamo pagare o no i tributi, sapendo che una parte rilevante di questi tributi sono destinati alla morte? Sapendo che i nostri soldi, i frutti del nostro lavoro, vanno a fare morte della vita e a procurare morte nelle vite, umane e no, che hanno diritto a vivere nell'ampio disegno di Dio, dobbiamo pagare i tributi?
Ecco, "ti sei risposto", mi rispondi sorridendo.
Tu sei anarchico, Gesù mio. Anarchico d'amore, ma anarchico.
Non parli di potere e di autorità.
Parli di "dare".
Ἀπόδοτε in greco ... "Render" o "give" in inglese.
Tu ci dici che dobbiamo dare, restituire, a Cesare quel che Cesare ci ha dato e a Dio quello che Dio ci ha dato.
Perché.
Perché nulla di ciò che siamo lo dobbiamo solo a noi.
Abbiamo incontrato un amore forte e saldo, un amore che nulla ci ha chiesto e tutto ci ha dato. Un amore che ci ha dato un mondo bellissimo e dolcissimo, dove anche le cose che ci sembrano negative - la vecchiaia e la malattia - hanno i loro momenti di bellezza così piena e incomprensibile da non poter far altro che piangere, ringraziando.
Questo amore tu lo chiami "Padre", il tuo Padre che "sta nei cieli".
Cosa dobbiamo restituire a questo Amore?
Soltanto la nostra vita e la libertà che in essa è presente. Per riaverla subito indietro arricchita della vita e della libertà di Dio.
... e allo stato? a Cesare?
"Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità; che per garantire questi diritti sono istituiti tra gli uomini governi che derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati; che ogni qualvolta una qualsiasi forma di governo tende a negare questi fini, il popolo ha diritto di mutarla o abolirla e di istituire un nuovo governo fondato su tali principi e di organizzarne i poteri nella forma che sembri al popolo meglio atta a procurare la sua Sicurezza e la sua Felicità. Certamente, prudenza vorrà che i governi di antica data non siano cambiati per ragioni futili e peregrine; e in conseguenza l’esperienza di sempre ha dimostrato che gli uomini sono disposti a sopportare gli effetti d’un malgoverno finché siano sopportabili, piuttosto che farsi giustizia abolendo le forme cui sono abituati. Ma quando una lunga serie di abusi e di malversazioni, volti invariabilmente a perseguire lo stesso obiettivo, rivela il disegno di ridurre gli uomini all’assolutismo, allora è loro diritto, è loro dovere rovesciare un siffatto governo e provvedere nuove garanzie alla loro sicurezza per l’avvenire". (Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti d'America)
Tu e solo tu sei la Pace, Gesù, quella pace così piena di felicità e di piacere e di gioia che ci fa costruire altri mondi belli come questo, perché il ringraziamento e la restituzione a Dio non abbiamo mai fine.
ciao r
Così ti limiti a farli cadere nella loro trappola, e a ricordare a noi il dovere di restituire.
Che cosa?
Ma la vita, ovviamente.
Avresti potuto adirarti.
E invece ti vedo sorridere, come davanti a dei bimbi dispettosi, eppure anche pericolosi; ti vedo sorridere e preparare la trappola della verità.
Ma cosa è sucesso?
Ascoltiamo la tua voce.
Mt 22,15-21
"I farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi.
Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?».
Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare».
Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio»."
La domanda è una trappola maligna, perfino ingenua. Non vedono altre risposte possibili: o dici che i tributi vanno pagati e ti inimichi il popolo o dici che non vanno pagati e ti fai nemica Roma.
Li sento .... "Questo Gesù di Nazareth si crede così furbo ... ha sempre la risposta pronta ... e tutti lì a pendere dalle sue labbra .... facciamogli la domanda diretta e vediamo cosa dice. Se è ancora così intelligente".
Ma dobbiamo pagarli o no, questi tributi?
La tua risposta vale anche per oggi, Gesù mio, e tu lo sai.
La tua Parola vive tra di noi e ci guida alla vita.
Dobbiamo pagare o no i tributi, sapendo che una parte rilevante di questi tributi sono destinati alla morte? Sapendo che i nostri soldi, i frutti del nostro lavoro, vanno a fare morte della vita e a procurare morte nelle vite, umane e no, che hanno diritto a vivere nell'ampio disegno di Dio, dobbiamo pagare i tributi?
Ecco, "ti sei risposto", mi rispondi sorridendo.
Tu sei anarchico, Gesù mio. Anarchico d'amore, ma anarchico.
Non parli di potere e di autorità.
Parli di "dare".
Ἀπόδοτε in greco ... "Render" o "give" in inglese.
Tu ci dici che dobbiamo dare, restituire, a Cesare quel che Cesare ci ha dato e a Dio quello che Dio ci ha dato.
Perché.
Perché nulla di ciò che siamo lo dobbiamo solo a noi.
Abbiamo incontrato un amore forte e saldo, un amore che nulla ci ha chiesto e tutto ci ha dato. Un amore che ci ha dato un mondo bellissimo e dolcissimo, dove anche le cose che ci sembrano negative - la vecchiaia e la malattia - hanno i loro momenti di bellezza così piena e incomprensibile da non poter far altro che piangere, ringraziando.
Questo amore tu lo chiami "Padre", il tuo Padre che "sta nei cieli".
Cosa dobbiamo restituire a questo Amore?
Soltanto la nostra vita e la libertà che in essa è presente. Per riaverla subito indietro arricchita della vita e della libertà di Dio.
... e allo stato? a Cesare?
"Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità; che per garantire questi diritti sono istituiti tra gli uomini governi che derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati; che ogni qualvolta una qualsiasi forma di governo tende a negare questi fini, il popolo ha diritto di mutarla o abolirla e di istituire un nuovo governo fondato su tali principi e di organizzarne i poteri nella forma che sembri al popolo meglio atta a procurare la sua Sicurezza e la sua Felicità. Certamente, prudenza vorrà che i governi di antica data non siano cambiati per ragioni futili e peregrine; e in conseguenza l’esperienza di sempre ha dimostrato che gli uomini sono disposti a sopportare gli effetti d’un malgoverno finché siano sopportabili, piuttosto che farsi giustizia abolendo le forme cui sono abituati. Ma quando una lunga serie di abusi e di malversazioni, volti invariabilmente a perseguire lo stesso obiettivo, rivela il disegno di ridurre gli uomini all’assolutismo, allora è loro diritto, è loro dovere rovesciare un siffatto governo e provvedere nuove garanzie alla loro sicurezza per l’avvenire". (Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti d'America)
Tu e solo tu sei la Pace, Gesù, quella pace così piena di felicità e di piacere e di gioia che ci fa costruire altri mondi belli come questo, perché il ringraziamento e la restituzione a Dio non abbiamo mai fine.
ciao r
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