In lode del patibolo
(Esaltazione della santa Croce)
Come si fa Gesù mio, d'Amore e di amori, come è possibile "lodare un patibolo"?
Il patibolo è il luogo dove il condannato, ridotto a un povero corpo nudo, viene esposto a tutti affinché tutti vedano il suo "patire", perché tutti osservino e si compiacciano delle sofferenze di quel condannato.
La croce è stata il tuo patibolo, e prima di te il patibolo di migliaia e migliaia di persone ignote, esposte nei loro corpi abbandonati a una sofferenza atroce. Ma anche dopo di e imitandoti, tante persone che volevano solo seguirti sono state condannate a questo patibolo, esposte a imitare la tua vita fino alla soglia delle sofferenze più inique.
Perché dobbiamo esaltare questo patibolo, Gesù mio?
"Gesù disse a Nicodèmo:
«Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui»."
"Dio infatti ha tanto amato il mondo ..." Che cosa ci stai dicendo, Gesù, attraverso l'ascolto di Nicodemo (perplesso, così testimonia il discepolo che tu amavi di più)? Che cosa ci racconti?
Il perdono di Dio?
Ma perché Dio ha bisogno di morire lui su un patibolo, per poter perdonare noi che in quel patibolo lo abbiamo messo?
Che cosa ci stai dicendo, Gesù mio, Sposo? Qual'è il racconto che ci fai con questa tua croce? croce che noi esaltiamo perché ha portato, ha esposto e ha fatto soffrire fino alla morte il "Creatore del mondo".
Che cosa è questo tuo "perdono di Dio" se ha bisogno di Dio stesso per essere aperto e donato?
Allora penso alle ingiustizie che conosco e disprezzo e temo. E ne faccio un piccolo elenco.
Penso agli azionisti (cioè ai proprietari che cavano reddito) delle industrie chimiche tedesche che usarono il lavoro schiavile di gente ebrea condannata al patibolo di Auschwitz, patibolo chiuso e nascosto, perché quei carnefici si vergognavano dei loro crimini e li nascondevano. Penso ai figli di quegli azionisti che fanno lo stesso con popolazioni diverse, condannate a morti simili, o più oltraggiose.
Quegli azionisti come si sono goduti i frutti della tua morte in croce, della morte di croce del loro Creatore e Amante?
Penso agli azionisti (cioè ai proprietari che cavano reddito) di alcune grandi imprese multinazionali alimentari, che opprimono con la fame e la povertà intere popolazioni in Africa, in America Latina, in Asia per poter imporre a loro - con mani di guerra - i loro prodotti di alimentazione di morte contro i prodotti di cibo di vita che quelle popolazioni si darebbero da sole.
Gli azionisti di queste grandi multinazionali alimentari, che vivono in luoghi di bellezza stupenda, come si godono i frutti del tuo patibolo? di questa tua Croce che oggi loro, se sono cattolici, esaltano come sto facendo io.
Forse.
Penso ai proprietari di industrie della moda, (cioè a coloro che ne cavano reddito) che vendono bellezza, comodità, lusso ... o le loro apparenze.
Penso a loro che ci vendono i corpi nudi e poveri di ragazze esposte sui patiboli delle sfilate di moda, affamate di tutto, dal cibo alla vita, e che sono lì perché gli abiti che propagandano con i loro corpi sono e saranno confezionati da schiave e schiavi, umani addomesticati allo stupro quotidiano dalla violenza quotidiana della fame e della morte.
Come si godono e godranno costoro i frutti della tua bellezza esposta sul patibolo, mio Re e Sposo?
Ecco, Gesù mio, io sono del tutto privo di ogni capacità di perdono verso costoro, come verso tutti quelli che si fanno ricchi delle vite altrui, derubate e violate sin nell'intimo.
Ma tu mi porti davanti a un gelsomino di Amsterdam, davanti a un campo di lupini nelle brughiera olandese, tu mi porti davanti a una siepe sopra un colle nelle campagne delle Marche italiane verso il mare, tu mi porti a un piccolo roseto in un convento di suore di clausura, tu mi porti a un tramonto africano, in Cameroun o in Congo, dove la tua bellezza distende le braccia e ci abbraccia tutti nella solennità e nelle semplicità del tuo amore.
Ecco perchè esalto il tuo patibolo.
Perché solo attraverso la morte amante di Dio posso concepire la libertà dell'umano da ogni patibolo. Quella libertà dalla morte che vedo, ogni giorno, nei miei garofanini rosa rossi che si riaccendono di luce e di vita, come corse di bambina, come corpi amanti nelle lotta d'amore.
Come te, Dio Eterna, che ci ami fino a darci tuo Figlio unigenito, l'Amato.
ciao r
Come si fa Gesù mio, d'Amore e di amori, come è possibile "lodare un patibolo"?
Il patibolo è il luogo dove il condannato, ridotto a un povero corpo nudo, viene esposto a tutti affinché tutti vedano il suo "patire", perché tutti osservino e si compiacciano delle sofferenze di quel condannato.
La croce è stata il tuo patibolo, e prima di te il patibolo di migliaia e migliaia di persone ignote, esposte nei loro corpi abbandonati a una sofferenza atroce. Ma anche dopo di e imitandoti, tante persone che volevano solo seguirti sono state condannate a questo patibolo, esposte a imitare la tua vita fino alla soglia delle sofferenze più inique.
Perché dobbiamo esaltare questo patibolo, Gesù mio?
+ Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 3,13-17)
"Gesù disse a Nicodèmo:
«Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui»."
"Dio infatti ha tanto amato il mondo ..." Che cosa ci stai dicendo, Gesù, attraverso l'ascolto di Nicodemo (perplesso, così testimonia il discepolo che tu amavi di più)? Che cosa ci racconti?
Il perdono di Dio?
Ma perché Dio ha bisogno di morire lui su un patibolo, per poter perdonare noi che in quel patibolo lo abbiamo messo?
Che cosa ci stai dicendo, Gesù mio, Sposo? Qual'è il racconto che ci fai con questa tua croce? croce che noi esaltiamo perché ha portato, ha esposto e ha fatto soffrire fino alla morte il "Creatore del mondo".
Che cosa è questo tuo "perdono di Dio" se ha bisogno di Dio stesso per essere aperto e donato?
Allora penso alle ingiustizie che conosco e disprezzo e temo. E ne faccio un piccolo elenco.
Penso agli azionisti (cioè ai proprietari che cavano reddito) delle industrie chimiche tedesche che usarono il lavoro schiavile di gente ebrea condannata al patibolo di Auschwitz, patibolo chiuso e nascosto, perché quei carnefici si vergognavano dei loro crimini e li nascondevano. Penso ai figli di quegli azionisti che fanno lo stesso con popolazioni diverse, condannate a morti simili, o più oltraggiose.
Quegli azionisti come si sono goduti i frutti della tua morte in croce, della morte di croce del loro Creatore e Amante?
Penso agli azionisti (cioè ai proprietari che cavano reddito) di alcune grandi imprese multinazionali alimentari, che opprimono con la fame e la povertà intere popolazioni in Africa, in America Latina, in Asia per poter imporre a loro - con mani di guerra - i loro prodotti di alimentazione di morte contro i prodotti di cibo di vita che quelle popolazioni si darebbero da sole.
Gli azionisti di queste grandi multinazionali alimentari, che vivono in luoghi di bellezza stupenda, come si godono i frutti del tuo patibolo? di questa tua Croce che oggi loro, se sono cattolici, esaltano come sto facendo io.
Forse.
Penso ai proprietari di industrie della moda, (cioè a coloro che ne cavano reddito) che vendono bellezza, comodità, lusso ... o le loro apparenze.
Penso a loro che ci vendono i corpi nudi e poveri di ragazze esposte sui patiboli delle sfilate di moda, affamate di tutto, dal cibo alla vita, e che sono lì perché gli abiti che propagandano con i loro corpi sono e saranno confezionati da schiave e schiavi, umani addomesticati allo stupro quotidiano dalla violenza quotidiana della fame e della morte.
Come si godono e godranno costoro i frutti della tua bellezza esposta sul patibolo, mio Re e Sposo?
Ecco, Gesù mio, io sono del tutto privo di ogni capacità di perdono verso costoro, come verso tutti quelli che si fanno ricchi delle vite altrui, derubate e violate sin nell'intimo.
Ma tu mi porti davanti a un gelsomino di Amsterdam, davanti a un campo di lupini nelle brughiera olandese, tu mi porti davanti a una siepe sopra un colle nelle campagne delle Marche italiane verso il mare, tu mi porti a un piccolo roseto in un convento di suore di clausura, tu mi porti a un tramonto africano, in Cameroun o in Congo, dove la tua bellezza distende le braccia e ci abbraccia tutti nella solennità e nelle semplicità del tuo amore.
Ecco perchè esalto il tuo patibolo.
Perché solo attraverso la morte amante di Dio posso concepire la libertà dell'umano da ogni patibolo. Quella libertà dalla morte che vedo, ogni giorno, nei miei garofanini rosa rossi che si riaccendono di luce e di vita, come corse di bambina, come corpi amanti nelle lotta d'amore.
Come te, Dio Eterna, che ci ami fino a darci tuo Figlio unigenito, l'Amato.
ciao r
Commenti
Posta un commento