"Terra di Zabulon e di Nèftali, Galilea delle genti"





Ci sono molti incroci nella tua vita, Gesù mio, ma questo è - forse - il più importante.
Vai a predicare in periferia, lontano dal centro, nell'aperto di quel buio in cui portavi la luce del tuo sguardo. E non è per farla risaltare meglio, ma è proprio perché la direzione della luce è il buio.

La Galilea delle genti è il luogo da dove "niente di buono" arriva , è il luogo dove la norma non ha valore, dove la legge è beffata.

Ma tu, nell'incrocio tra la terra di David e la terra delle tenebre non hai esitazioni.
Lasci casa tua e scegli le tenebre, dove sai di trovare tanti spezzoni di luce, tanti frammenti di Dio seppelliti sotto la cenere.




"Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Terra di Zàbulon e terra di Nèftali,
sulla via del mare, oltre il Giordano,
Galilea delle genti!
Il popolo che abitava nelle tenebre
vide una grande luce,
per quelli che abitavano in regione e ombra di morte
una luce è sorta».
Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo". (Mt 4,12-23) 




Secondo me è proprio che ti sentivi solo.

Non volevi fare preti, volevi qualcuno che ti accompagnasse e quei pescatori fratelli li avevi già visti dietro a Giovanni, ma irrequieti, non stabili, uomini che sempre se ne tornavano a pescare pesci.
E così li hai chiamati.

Non so cosa c'era di diverso tra Giovanni Battista e te, ma qualcosa doveva esserci.

Una cosa leggera e forte, che non si vedeva subito, che era nell'aria con te, che passava accanto insieme a te, che era nel tuo sguardo.

Sai, Gesù mio? vorrei vedere un tuo sguardo di allora.

Ma lo vedo! lo so lo so, in tanti sguardi accanto a me dovrei vedere il tuo sguardo e non lo riconosco come tuo.

Ma fammi giocare un poco, prendi questa scena.




Tu passi sulle sponde dal lago a Cafarnao e quelli, Andrea e Simone, stanno lavorando a pescare dalla riva, per raccogliere qualcosa suppongo, perché la pesca non dev'essere stata granché.
Tu passi e li guardi.
Non so ... trenta secondi? li guardi per un minuto? o magari per il tempo eterno di due minuti, finchè quei due si girano a guardarti come per chiederti <cosa c'è? ... che vuoi?> ... e tu sorridi a loro.
Sono sicuro che hai sorriso.
Non della loro fatica, quella la volevi moltiplicare e crescere.
Hai sorriso della loro bontà, del loro rivolgersi a un altro straniero tra i tanti come fosse qualcuno da cui ricevere qualcosa ... Galilea delle genti ... non si sa mai.
Hai sorriso e li hai incatenati a te. Con robuste catene d'amore.
«Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini»
Chissà cosa hanno capito, perché anche noi mica abbiamo capito bene che vuol dire "pescare esseri umani" ... per mangiarceli? per dare loro la vita? per regalarli a Dio, Altissimo Abissale Mistero d'Amore?
Quegli altri due fratelli, Giacomo e Giovanni, hanno  mollato pure il babbo ... e Zebedeo non dev'essere stato contento di questo strano rabbi _(<un altro? un altro rabbi! ... ma non finiscono mai! ... ma questo...>), un altro rabbi che gli porta via i figli.

Gesù mio.

Non so se voglio diventare "pescatore di esseri umani".
So che voglio sempre più essere legato a te d'amore. Dal tuo amore che lega.
Per cui potresti farmi diventare una tua rete, una di quelle con cui peschi dalla riva e raccogli qualche pesciolina e pesciolino da offrire all'Amore Eterno.
Perché desidero solo essere tuo.

Vedi?
Mi sono già innamorato di te e neppure ho visto i tuoi occhi, i tuoi occhi nel colmo del buio, pieni di luce e allegria.




ciao r




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