Testimoniarti, amore mio.
Dite quel che vedete e sentite.
Davvero questa è una delle chiavi di volta di tutta la tua vita: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete».
Tu non pretendi essere creduto sulla tua parola, ma sulla nostra esperienza di te, e del tuo amore.
Ma cosa succede oggi? cos'è che sta accadendo in questa terza domenica di Avvento?
"In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”.
In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui»." (Mt 11,2-11)
Stamani, mio bel Gesù, mi hai chiesto (sottovoce, ma eri perfettamente udibile) "Perché mi ami?".
La risposta che è salita da tutto me stesso, dalle unghie dei piedi fino alle più profonde viscere del mio cuore, è stata "perché come mi ami tu nessuno mi ama" .... poi un poco me ne sono vergognato e ho aggiunto "voglio essere come te".
Ma ti andava bene la prima risposta.
Gesù.
Tu non presenti una dottrina, una raffinata cultura etica, una qualche disciplina del cuore, della mente e del corpo che ci consente di raggiungere la felicità, o almeno l'indifferenza, la contemplazione della vita pietosa ed esterna ai dolori del mondo.
Tu ci ami.
E non in gruppo, a settori sociali. Tu non sei un sociologo, né un macro-economista.
Tu sei un amante.
Anzi, tu sei il Re amante. Il nostro Re che ama me, proprio me in un modo assolutamente (sciolto da ogni vincolo, libero) unico e particolare.
Questo, e solo questo, è ciò che rispondi ai testimoni di Giovanni il battista: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Ma allora è facile seguirti, basta accogliere il tuo amore!
Perché è vero il "rimprovero d'amore" che ti fa Teresa D'Avila: la tua strada non è stretta ma larga e comoda, perché ci sei tu che ci aiuti e ci sostieni in ogni modo.
La nostra cecità riacquista la vista, la nostra sordità riceve l'udito, la nostra debolezza di cammino diventa corsa e danza, la nostra lebbra diventa pelle di seta cotone lana, la nostra morte è resuscitata in vita, la nostra povertà è arricchita da tutti i tesori della tua parola.
Ma ci scandalizziamo di te, e siamo gelosi. E non ti vogliamo darti a tutti. Non vogliamo che tu ti innamori di altre e altri come me, ciechi, sordi, zoppi, lebbrosi, morti, poveri.
Vogliamo che badi solo a noi ora che abbiamo scoperto di essere così belli.
Ma non dobbiamo scandalizzarci di te e tu mi ami, ma non mi appartieni.
Invece ci scandalizziamo di te e della tua libertà d'amore.
Tu sei amore libero e mi tradisci sempre, perché ami sopratutto i miei nemici e, dal mio punto di vista, li ami più di me.
Gesù, mio bellissimo Re, davvero tu per me sei solo esperienza d'amore. Ma solo se divento amore libero come sei tu e non mi posso più scandalizzare di te perché faccio come te.
Amiamo sopratutto chi non ti ama e l'amiamo come tu, Eterno Amore Libero, lo ami.
Facci diventare come te, Gesù, fammi diventare come te.
ciao r
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