Il tuo fuoco
Perché Dio è un fuoco divorante.
Così conclude, Gesù amico mio, quel "tuo" testo straordinario che è la "Lettera agli ebrei":
"Noi, che possediamo un regno incrollabile, conserviamo questa grazia, mediante la quale rendiamo culto in maniera gradita a Dio con riverenza e timore; perché il nostro Dio è un fuoco divorante" (Ebrei 12, 28-29).
Conclude, perché dopo questo capitolo ci sono le raccomandazioni finali e il finale appello a quell'amore che non conosciamo, se non attraverso il tuo corpo, quello appeso alla Croce e Risorto con i segni della Croce impressi in eterno "nei polsi, nei malleoli e nel costato" di Dio, il fuoco divorante.
Questo tuo Vangelo di oggi ci ricorda l'amore.
Quell'amore che divora i corpi e rende irresistibile ogni azione.
Quell'amore che modifica il mondo per farlo adatto a essere contenuto nel mondo.
Quell'amore che ci cambia mentre pretendiamo di cambiarlo.
Quell'amore che non mantiene mai la parola, ma ci inganna sempre perché ci vuole docili alle sue carezze e alle sue gioie.
Quell'amore che ci feconda e ci fa nascere figlie e figli, ma dopo tutto il tempo opportuno di gestazione, nutrimento, svezzamento, educazione, affidamento.
Quell'amore che diventa vita e corpo in ciascuna e ciascuno di noi.
Tu, Gesù.
Mio.
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera». (Lc 12,49-53)
Ben venga la tua divisione nei nostri cuori e nei nostri polsi e nel nostro costato, ben venga il tuo "fuoco divorante"! Perché la tua Parola dà la pace, ma è la pace dell'amore che divora e nutre e non fa stare mai quieti, se non nelle carezze che cercano il corpo amato, l'unica terra-acqua da esplorare e da conoscere.
Ben venga la tua lotta, perché è una lotta d'amore e non ci lascia in pace, nella indifferenza della morte e dell'odio. L'amore ci chiede sempre amore.
Amore per chi è povero e ha solo discariche e violenza, e aiuti più cattivi dei furti, per vivere.
Amore per chi è alienato e ha solo le alte mura del suo dolore-pazzia per vivere.
Amore per chi è vuoto d'amore, ma pieno di soldi, violenza e odio per ogni umana vita ridotta a cosa.
Amore per chi ama con dedizione e generosità il suo amore terreno e mortale, e lì cerca il tuo fuoco divorante: amore per lei e per lui, e chiunque sia chi è amata, amato, in un tale amore.
Amore senza diversità e con tutte le varianti possibili, inimmaginabili.
Amore senza scandalo; perché Dio, fuoco divorante, ci sconvolge con la furia del suo amore. E così beata, beato, chi non si scandalizza di Dio e di Gesù, il suo amore che divide e unisce.
Amore povero, che non ha altro regalo da fare se non le carezze (erotiche!) delle sue mani e delle sue labbra, segnate dal dolore; ed è beata e felice chi può godere di queste carezze.
Amore che mi segni e mi perseguiti, perché mi ami: e allora fai di me quel che Dio, nella sua Eterna Santità d'Amore divorante, sogna e desidera di me.
ciao r
Così conclude, Gesù amico mio, quel "tuo" testo straordinario che è la "Lettera agli ebrei":
"Noi, che possediamo un regno incrollabile, conserviamo questa grazia, mediante la quale rendiamo culto in maniera gradita a Dio con riverenza e timore; perché il nostro Dio è un fuoco divorante" (Ebrei 12, 28-29).
Conclude, perché dopo questo capitolo ci sono le raccomandazioni finali e il finale appello a quell'amore che non conosciamo, se non attraverso il tuo corpo, quello appeso alla Croce e Risorto con i segni della Croce impressi in eterno "nei polsi, nei malleoli e nel costato" di Dio, il fuoco divorante.
Questo tuo Vangelo di oggi ci ricorda l'amore.
Quell'amore che divora i corpi e rende irresistibile ogni azione.
Quell'amore che modifica il mondo per farlo adatto a essere contenuto nel mondo.
Quell'amore che ci cambia mentre pretendiamo di cambiarlo.
Quell'amore che non mantiene mai la parola, ma ci inganna sempre perché ci vuole docili alle sue carezze e alle sue gioie.
Quell'amore che ci feconda e ci fa nascere figlie e figli, ma dopo tutto il tempo opportuno di gestazione, nutrimento, svezzamento, educazione, affidamento.
Quell'amore che diventa vita e corpo in ciascuna e ciascuno di noi.
Tu, Gesù.
Mio.
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera». (Lc 12,49-53)
Ben venga la tua divisione nei nostri cuori e nei nostri polsi e nel nostro costato, ben venga il tuo "fuoco divorante"! Perché la tua Parola dà la pace, ma è la pace dell'amore che divora e nutre e non fa stare mai quieti, se non nelle carezze che cercano il corpo amato, l'unica terra-acqua da esplorare e da conoscere.
Ben venga la tua lotta, perché è una lotta d'amore e non ci lascia in pace, nella indifferenza della morte e dell'odio. L'amore ci chiede sempre amore.
Amore per chi è povero e ha solo discariche e violenza, e aiuti più cattivi dei furti, per vivere.
Amore per chi è alienato e ha solo le alte mura del suo dolore-pazzia per vivere.
Amore per chi è vuoto d'amore, ma pieno di soldi, violenza e odio per ogni umana vita ridotta a cosa.
Amore per chi ama con dedizione e generosità il suo amore terreno e mortale, e lì cerca il tuo fuoco divorante: amore per lei e per lui, e chiunque sia chi è amata, amato, in un tale amore.
Amore senza diversità e con tutte le varianti possibili, inimmaginabili.
Amore senza scandalo; perché Dio, fuoco divorante, ci sconvolge con la furia del suo amore. E così beata, beato, chi non si scandalizza di Dio e di Gesù, il suo amore che divide e unisce.
Amore povero, che non ha altro regalo da fare se non le carezze (erotiche!) delle sue mani e delle sue labbra, segnate dal dolore; ed è beata e felice chi può godere di queste carezze.
Amore che mi segni e mi perseguiti, perché mi ami: e allora fai di me quel che Dio, nella sua Eterna Santità d'Amore divorante, sogna e desidera di me.
ciao r
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