Perché, finalmente, così iniziamo a sapere cos'è l'amore.

Con Dio, a parlar d'amore.




























Dio Trinità,
oggi il Vangelo del nostro Gesù, la vostra parte amante, parte figlia che s'è spogliata di voi per venire, nuda di tutto, qui da noi, oggi la sua bella notizia è assai semplice.




«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. 
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. 
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».




Forse, Santissima Dio_Trinità, immensa presenza creatrice di amore, infinita maternità divina sempre feconda di vita, sempre attenta alle esistenze preziose della vita, forse è arrivato il momento in cui diventiamo un poco più capaci di portare il peso dell'amore.




Forse, dopo tanto massacrare tutte le nostre sorelle e i nostri fratelli deboli, dopo il tantissimo lavoro della Madre-Padre, di Gesù Re Sposo, dei Sospiri della Vita di Dio dentro le nostre discariche in cerca di pietre scartate e di vite fratturate, forse iniziamo a diventare grembo di libertà, quella che è la prima e assoluta forma d'amore.





Perché, finalmente, così iniziamo a sapere cos'è l'amore.

Attendere una paura per farne un di più,
di gioia,
dividersi la fatica senza mangiare speranze
per farne cibo di crescita ad altri frutti,
aprire il proprio grembo al piacere
per farsi offerta a una vita che non sai,
costruire muri di terra e case di fango
che si sciolgano all'acqua e al vento
e vivano soltanto del sole che le nutre,
riempirsi di vite spezzate
(campesinas, lavoratrici fatte schiave,
bambine fatte puttane bambini fatti morte,
transgenders, lesbians, gay, nere, ebree, palestinesi,
giovani rotte a schiave da qualche Cesare,
comuniste, cristiane, islamiche, buddiste,
umane spezzate da umani)
vite frantumate
in tutto quell'oro e quella mirra radunate libere
finalmente
nelle terre di libertà preparate per loro dagli angeli
alla destra del trono di Dio l'Altissimo.

Credere alla mano che si tende a te
e vedere lo sguardo che ti cerca,
sapendo che qualcuna prenderà una pianta di fiori
al mio giardino
per regalartela
perché la vita è libera,
l'amore è libertà di farsi amore con te

mai conclusa Divinità
Dio sempre aperta sempre amante,
viva feroce di sé per me oltre sé,
Trinità amore spendita
tra voi per noi
in quelle profondità d'amori liberi
che è la vita,
quelle cose che tu
Dio Trinità
fai
in libero regalo
alla nostre forze d'amore
che così liberi e fai grandi
meravigliose vite 
forti
del dono di sé
pieno
all'altra, all'altro che t'attende
finché tu
non vieni a vivere da me
nella libertà amante questa casa
non più mia.

Casa nostra.



 ciao r
 



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