A/traverso. parlando d'amore
Gesù, Sposo, tu sai cosa sta succedendo in questi giorni.
Da queste vicende nasce questa poesia. È solo una poesia, solo una piccola testimone d'accordo, ma veritiera e vivace come una bambina. Per questo la mando.
Si tratta d'amore, appunto e tu sai.
Accompagnati Gesù e accompagna al tuo amore chiunque legga questa poesia con gioia.
ciao r
In attesa dell'otto marzo 2013 _ 1°
Narrazioni.
Narrazioni dell'alba quando i colori del freddo
accarezzano di blu l'ultima notte
per ingolosire il giorno ad aprirsi di luce
e
narrazioni di tramonti dopo i rossi dell'estate
allorché le selvagge tinture rosa dei tempi freddi
a primavera
si fanno incertezze di sere vespertine
che s'ascoltano timide di rossi
in cerca
di carni altre,
ignote sorelle.
Narrazioni di fiori
rose e mimose offerte,
esposte alle brutalità del vento,
alle sue carezze rudi e tenere
alle sue seti femmine
ai suoi gesti coraggiosi
ai suoi darsi maschili, senza misura.
Racconti di fragranze
che vanno veloci e tenui in ampi gesti d'aria
verso il sale delle danze di senso
per farsi balletti forti e armonici
di tutti i profumi delle vite,
quelle esistenze minori e maggiori
irresistibili
in tutti i corpi dati alle nostre carni
anche sbagliati, forse,
anche legati
anche storti
ai nostri occhi chiusi
alle nostre mani serrate
ai nostri cuori di pietra
ma delicati e belli
come un arco di nureyev
vissuto vivo
da tutti gli innumerevoli amori plurali
di Dio,
incomprensibile padre,
la madre.
ciao r
Gesù, Sposo, tu sai cosa sta succedendo in questi giorni.
Da queste vicende nasce questa poesia. È solo una poesia, solo una piccola testimone d'accordo, ma veritiera e vivace come una bambina. Per questo la mando.
Si tratta d'amore, appunto e tu sai.
Accompagnati Gesù e accompagna al tuo amore chiunque legga questa poesia con gioia.
ciao r
Narrazioni.
Narrazioni dell'alba quando i colori del freddo
accarezzano di blu l'ultima notte
per ingolosire il giorno ad aprirsi di luce
e
narrazioni di tramonti dopo i rossi dell'estate
allorché le selvagge tinture rosa dei tempi freddi
a primavera
si fanno incertezze di sere vespertine
che s'ascoltano timide di rossi
in cerca
di carni altre,
ignote sorelle.
Narrazioni di fiori
rose e mimose offerte,
esposte alle brutalità del vento,
alle sue carezze rudi e tenere
alle sue seti femmine
ai suoi gesti coraggiosi
ai suoi darsi maschili, senza misura.
Racconti di fragranze
che vanno veloci e tenui in ampi gesti d'aria
verso il sale delle danze di senso
per farsi balletti forti e armonici
di tutti i profumi delle vite,
quelle esistenze minori e maggiori
irresistibili
in tutti i corpi dati alle nostre carni
anche sbagliati, forse,
anche legati
anche storti
ai nostri occhi chiusi
alle nostre mani serrate
ai nostri cuori di pietra
ma delicati e belli
come un arco di nureyev
vissuto vivo
da tutti gli innumerevoli amori plurali
di Dio,
incomprensibile padre,
la madre.
ciao r
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