l'amore e il servizio: mani


Le mani, le donne, gli uomini: il servizio all'amore.




Ecco, tra due giorni, mio Re, accadono due cose, insieme.
Il tuo amico Benedetto XVI rimette il suo mandato di Vescovo di Roma e successore di Pietro, e nel mondo viene celebrata la giornata mondiale della preghiera (http://www.worlddayofprayer.net/).
Tu sei contento di entrambe, ma non so quanti le ricollegheranno come sto facendo io.
Perché la Giornata Mondiale della Preghiera è "questione di donne" che interessa tutti, uomini e donne, mentre le dimissioni di Benedetto XVI è questione di uomini, che interessa tutte, donne e uomini.
In più c'è una poesia, sulle mani, e sulle mani delle donne. Quelle mani che hanno più volte impastato il mondo, imparando da te la pazienza e l'amore per fare e rifare le stesse cose affinché l'amore sia sempre più forte nel mondo. I "mestieri" che le donne hanno fatto "governando e rigovernando" la casa e le vite di mariti, mogli, figlie, figli, amanti, fidanzati e fidanzate, sposi e spose, questi mestieri sono la forma umana e mortale più vicina alla immensa Pazienza d'Amore di Dio, Genitore e Santo.
Poi, stamani, c'è questo tuo vangelo.
Qual'è la "bella notizia" che oggi, qui, ci dai?
Sono due, mi sembra.
La prima è che noi possiamo bere il calice che tu hai bevuto. 
E, per ringraziarti di questo tuo dono d'amore, oggi faccio alcuni nomi di chi ha bevuto nel tuo calice, aggiungendo il suo sangue al tuo e mischiando i vostri corpi nell'unico amore di Dio Genitore: Nelly Sosa de Forti, Orlando Yorio sj, Mònica Quinteiro, Elìas Musse, Maria Marta Vasquez, Enrique Angelelli vescovo, Elisabeth Fress, Carlos Ponce de Leon vescovo, Liliana Jane de Boinchenko, Paco Gutiérrez, Maria Eugenia Gonzales .... e potrei continuare per pagine e pagine di nomi che quasi nessuno, qui da noi, ricorda, per continuare con i nomi delle donne, delle ragazze, degli uomini, dei ragazzi a cui è stata strappata la vita e la morte con l'osceno schiavismo, ributtante per il tuo cuore santo, o con la malvagità della violenza umana contro i loro corpi e le loro vite. 
Queste persone di numero incalcolabile ma tutte, una per una, presenti al tuo fianco sono le testimoni che possiamo bere il tuo calice, che possiamo mischiare i nostri corpi al tuo nell'atto d'amore supremo: dare la vita per le proprie sorelle, e fratelli, prima che siano diventate giuste, giusti.
La seconda cosa è che le donne ci precedono, perché osano chiederti quel che noi soltanto speriamo, ma non osiamo chiederti.
La madre per i figli e le figlie, l'amante per l'amato, la sposa per lo sposo, l'amica per l'amica e per l'amico. Le donne si fanno avanti e ti chiedono di intervenire.
Sono state loro ad accompagnarti fino alla cima del colle per condividere, impotenti e ferite, il tuo supplizio. Sono state loro a venirci a dire, con occhi increduli e mani credenti, che sei risorto.
Per questo il commento alla tua buona notizia di oggi è solo una poesia.
Perché volevo parlare di mani e tu mi hai prestato le tue, per indicare le mani delle donne.
Le mani di Dio.




ciao r




"In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici discepoli e lungo il cammino disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerà».
Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dòminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti»."  (Mt 20,17-28) 

 


Mani,
in sottili lame di venti
trascinati sul mare
a sollevare alti seni di flutti
per scavare solchi umidi
bassi tra labbra di mareggiate;
mani,
in affilati gesti montani
per partorire capre e bambini
e fare fuochi solidi caldi, sani
ad accendere case, di serenità
pagate a prezzi di carni cuori.

Mani,
a badili per liberare terreni
maschi di rocce pietre
in suoli di femmine accoglienze
docili ai semi che vi muoiono
a crescite vitalità prospere rotonde;
mani,
per carezze d'amori fatui
lievi nei gesti delle memorie,
e sode nei ricordi dei corpi,
scavati di sentieri foreste.

Mani di donne,
aperte a vicende vite di corsa
per fare sette cose insieme
senza perdere il sapore dell'ottava,
quella che conta.

Mani Dio
Eterno femminile
Divino feconda,
sue mani a volute
aspre delicate,
dure dolci,
piene vuote,
ribelli sottomesse,
libere
ad amare amarci
perché sue,
mani
di
Dio



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