Maria Santissima Madre di Dio
Madre della pace.
Abbiamo messo la tua festa nel primo giorno dell'anno e questo giorno lo abbiamo proclamato giorno della pace.
Eppure c'è così poco per festeggiare che sei la Madre di Dio, c'é così appena per sapere che Dio ti ha riempita di sé così tanto che sei rimasta incinta di lui, il Santo, il più alto abisso d'amore che esiste.
È venuto, ti ha chiesto se lo amavi, ed alla tua risposta positiva detta con un sorriso (lo sento: "com'è possibile non amarti mio Signore, com'è possibile fare a meno di te, mio Signore e mio Dio?") ha preso dimora dentro di te e si è fatto partorire da te. Per farsi umano e dividersi con noi, tra di noi.
E di tutto questo abbiamo solo il tuo sorriso.
Ma è di quello che c'è dopo che abbiamo così poco che ....
"In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo."
Innanzitutto i protagonisti; dopo te, Giuseppe e l'infante non ancora Gesù ma già Salvatore per conto di Dio, i protagonisti sono dei pastori. Soltanto pastori.
Gente venuta dalla notte, che non può essere salvata perchè loro, i pastori, non possono rispettate tutte le disposizioni della Torah e quindi non sono persone per bene, perché non possono seguire il regime di vita moderato ed attento tipico dei buoni ebrei.
Allora i pastori sono gli ultimi che devono sapere la notizia del messia di Israele.
Invece con te, mamma, sono i soli, non sono soltanto i primi.
Poi ci sei tu, che ascolti e custodisci tutto nel tuo cuore. Accompagnata e custodita da Giuseppe, sposo silenzioso e umile, che colma questo brano di tutta la sua bellezza quieta e pacifica. Disposto a mettersi contro tutto il mondo per difendere te ed il bambino. Ma questo sposo forte e umile non parla, soltanto aspetta attendendo ai suoi compiti.
Infine c'è Gesù. Il Re bambino.
Quel Re che si attaccava al tuo seno e mangiava, vivace e forte, il tuo latte.
Dio che si nutre della sua creatura.
Così quella tua creatura era colui che ti aveva creato e adesso aveva bisogno di te.
Davvero sei madre di Dio.
Perché sei colei che ci ha donato la Pace.
Perchè tuo figlio è "la Pace", quella Pace che si costruisce nei nostri cuori come condivisione, abbraccio, sposalizio, come quella vicenda d'amore che si fa costruzione di bene, e divisione del bene tra chi non ne ha.
Perché tu sei la madre che divide la sua Pace, Gesù Re e Sposo, con ciascuno di noi. Perché ciascuno di noi è figlio, insieme a Gesù, della tua Pace.
Che essa arrivi un poco di più dentro di noi e ci colmi sempre di più della sua gioia.
ciao r
Abbiamo messo la tua festa nel primo giorno dell'anno e questo giorno lo abbiamo proclamato giorno della pace.
Eppure c'è così poco per festeggiare che sei la Madre di Dio, c'é così appena per sapere che Dio ti ha riempita di sé così tanto che sei rimasta incinta di lui, il Santo, il più alto abisso d'amore che esiste.
È venuto, ti ha chiesto se lo amavi, ed alla tua risposta positiva detta con un sorriso (lo sento: "com'è possibile non amarti mio Signore, com'è possibile fare a meno di te, mio Signore e mio Dio?") ha preso dimora dentro di te e si è fatto partorire da te. Per farsi umano e dividersi con noi, tra di noi.
E di tutto questo abbiamo solo il tuo sorriso.
Ma è di quello che c'è dopo che abbiamo così poco che ....
"In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo."
Innanzitutto i protagonisti; dopo te, Giuseppe e l'infante non ancora Gesù ma già Salvatore per conto di Dio, i protagonisti sono dei pastori. Soltanto pastori.
Gente venuta dalla notte, che non può essere salvata perchè loro, i pastori, non possono rispettate tutte le disposizioni della Torah e quindi non sono persone per bene, perché non possono seguire il regime di vita moderato ed attento tipico dei buoni ebrei.
Allora i pastori sono gli ultimi che devono sapere la notizia del messia di Israele.
Invece con te, mamma, sono i soli, non sono soltanto i primi.
Poi ci sei tu, che ascolti e custodisci tutto nel tuo cuore. Accompagnata e custodita da Giuseppe, sposo silenzioso e umile, che colma questo brano di tutta la sua bellezza quieta e pacifica. Disposto a mettersi contro tutto il mondo per difendere te ed il bambino. Ma questo sposo forte e umile non parla, soltanto aspetta attendendo ai suoi compiti.
Infine c'è Gesù. Il Re bambino.
Quel Re che si attaccava al tuo seno e mangiava, vivace e forte, il tuo latte.
Dio che si nutre della sua creatura.
Così quella tua creatura era colui che ti aveva creato e adesso aveva bisogno di te.
Davvero sei madre di Dio.
Perché sei colei che ci ha donato la Pace.
Perchè tuo figlio è "la Pace", quella Pace che si costruisce nei nostri cuori come condivisione, abbraccio, sposalizio, come quella vicenda d'amore che si fa costruzione di bene, e divisione del bene tra chi non ne ha.
Perché tu sei la madre che divide la sua Pace, Gesù Re e Sposo, con ciascuno di noi. Perché ciascuno di noi è figlio, insieme a Gesù, della tua Pace.
Che essa arrivi un poco di più dentro di noi e ci colmi sempre di più della sua gioia.
ciao r
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