24 dicembre 2012, vigilia del Natale di Gesù

Tu che arrivi, Re e Sposo.

Mio Signore e mio Re, oggi è la vigilia del tuo nascere al mondo. Ti sei goduto tua mamma per nove mesi, e lei ha goduto te. Adesso nasci. Ed il mondo ti accoglierò come ti ha sempre accolto. Disgraziati, poveracci, emarginati, inclassificabili, persone fuori conto, tutti costoro ti accoglieranno felici ed accenderanno fuochi nella notte per accoglierti. Perché Dio si fa carne per loro. Per liberarli e vendicarli nell'unico modo possibile. Amando.
Così ti cerco anche io in questa vigilia, con una piccola poesia d'amore nata da questo meraviglioso cielo che ci hai dato. Nata dalla tua presenza in me, e nella mia vita.
A te affido tutto il poco che sono, mio Re e mio Sposo, fanne quel che serve alla gloria di Dio immenso amore.
 ciao r






"Ma quella stessa notte fu rivolta a Natan questa parola del Signore: «Va’, e di’ al mio servo Davide: “Così dice il Signore: Forse tu mi costruirai una casa, perché io vi abiti? Io ti ho preso dal pascolo, mentre seguivi il gregge, perché tu fossi capo del mio popolo Israele. Sono stato con te dovunque sei andato, ho distrutto tutti i tuoi nemici davanti a te e renderò il tuo nome grande come quello dei grandi che sono sulla terra. Fisserò un luogo per Israele, mio popolo, e ve lo pianterò perché vi abiti e non tremi più e i malfattori non lo opprimano come in passato e come dal giorno in cui avevo stabilito dei giudici sul mio popolo Israele. Ti darò riposo da tutti i tuoi nemici. Il Signore ti annuncia che farà a te una casa.
Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, io susciterò un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno. Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio.
La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a te, il tuo trono sarà reso stabile per sempre”»." (2Sam 7,4-5.8-12.14.16)





 Natale 2012 - la vigilia
 
Il grembo del mondo s'è aperto,
stamani, in un abbraccio d'azzurro,
questo lieve volteggiare d'indaco
in un color del cielo
quasi troppo classico per goderselo

(e le tue mani aperte
a preghiera sopra il mio cuore,
mani d'uomo,
mani di Dio)

l'attesa è quasi colma
ed i dolori della tua umanazione
sono già presenti al ventre ed al cuore
di tua madre,
madre senza paura ma viva solo
della cura di farti nascere da Re,
come quel re, che tu sei

ed aspettiamo,
mentre i colori del giorno s'affollano
e non so quale meteo ci informa
che il cielo – questo tuo grembo di Dio -
ovunque s'è colorato d'indaco - come qui -
e scalda il cuore anche col freddo
che oggi affolla tutte le case povere
e le catapecchie
dove tu nascerai
ancora
stanotte.

(ed il tuo viso, appoggiato sereno
al viso del mio cuore come un ragazzo,
una carezza, un ascolto)

coloriamo di doni il nostro vivere
come questi versi d'amore,
oggi che nasci a noi
Dio immenso e non configurabile
Dio infinito e mai completabile . mai immobile,
e che soddisfa il suo bisogno d'amore
di ogni gesto ragazza (una cura condivisa),
di un amore tra donne (ventri d'attenzione al cuore),
di una carezza di uomini (bisogno altro, cura di sé),
in ogni vita infante disfatta dai dolori di vivere;
Dio che ti fai vivo nelle vite che fanno il tuo lavoro Dio:
vivere azioni di dare vita all'amore
per farsi carne di figlie e di figli
nel placido cantarsi d'amore
di ventri umani sempre gravidi di vita.
Così tra uomo e donna
come nella dolcezza fatica
di aprirsi
ai tuoi dissodamenti d'amore.




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