la vittoria
L’alba,
appena avanti la notte
un giro
di semplice luce
e la feroce pazienza del boccio
che diventa rosa, rossa striata d’azzurro,
ed il canto mugolato del bimbo che chiede il seno
di mamma,
e quell’assidua pazienza del cucciolo
che cresce predatore e preda.
Ho corso troppe vite
fino a farmi incatenare alla tua
per sentirmi ancora al collo
i gioghi di troppi vecchi passati
vissuti senza te contro te,
mio affilato amico d’amore.
Ho saputo troppe volte
le pazienze risentite del cammello
per non preferire adesso
la dura modestia dell’asina
che disobbedisce
- fino alla morte -
disobbedisce ai comandi contro la vita.
Contro di te, mia vita.
allora
quel fiore,
quel bimbo,
quei gesti di donne
... carezze mischiate ai profumi
dei mestieri di casa trafficati ad amore ...
allora
nella raccolta finezza della pazienza
che vince
le violenze dei mondi potenti
maschi
odoranti sterco
ed altri effluvi cadaveri,
allora
nella delicatezza della tua pazienza
finalmente
adesso vedo i sorrisi della luna
e aspetto
il primo battito felice e rovente
delle percussioni dei cherubini
annunciare a ritmi di viscere
il tuo ritorno tra le trombe dei serafini,
il tuo ritorno
sopra il dorso di un asina.
Sorridente.
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