elegia pasquale
svelte a mangiarsi le vigne
per farsi feroci con anatre e galline
sapendo di fami cuccioli e maschi
le tue lupe leonesse
le tue lupe leonesse
ostinate abilità di caccia in gruppi femmine
acute a farsi vita di altre vite per donare vita
a fami di cuccioli e maschi
le tue donne, queste mie, giovani
che sono corpi giovani, forse
feroci forse e leggeri (forse)
di mani di memorie altre,
per farsi ancora vite nelle loro esistenze
di cuccioli d'umano di maschi ruggenti.
Ti ascolto in silenzio e non so,
e sono vecchio infine
e duro fatica e sento
i fracassi sghembi del mio mondo
ed il cieco vibrare delle sue antenne
rotolarsi schizzato in polveri motori di
schiavi corpi umani
vittime inermi
fabbriche morti
magazzini di vite vendute
il tutto per pochi
sacchi di fuoco.
M'insilenzio
e sento la tua voce
lenta, antica,
che non cambia per il nostro poco
ed ancora
ci chiama
ci chiama
in un nome
soltanto
eccomi
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