Via Crucis nel mondo, quarta stazione

Via Crucis nel mondo. 

Quaresima 2012 - Via Crucis 

Quarta Stazione: Gesù incontra sua Madre.


Introduzione

C. Solo la tua Croce, Signore Gesù, ci consente di conoscere la nostra complicità con il male. Solo vedendo il nostro male appeso a quelle croci a destra ed a sinistra della tua possiamo trovare in te quell’amore che ci fa amare, dentro di noi ed attorno a noi, coloro che vivono di odio e di morte. Per ferire il loro odio, abbattere la loro morte; per fare vita insieme a te.


C. In nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Il Signore Dio, Colui che ci ha amato dal principio sino alla fine, Colui che ha dato la sua vita per amore nostro, sia con tutti noi.


T. E con il nostro spirito.


C. Signore, che cos’è un uomo perché te ne curi?
Un figlio d’uomo perché te ne dia pensiero?


T. Tu sei benedetto, Signore, perché ci ami con tutto te stesso,
Tu sei la Vita. Trasforma in vita anche la nostra pesantezza.
Signore, facci seguire Tuo Figlio Gesù, l’Amante, l’Amato.




C. Signore Gesù, la pietà del tuo popolo racconta che, durante il tuo salire verso il Calvario incontri tua madre, e tua madre incontra te. Non sappiamo immaginare cosa sia successo o che cosa vi siate potuti dire. I vangeli sono molto silenziosi sulle vostre parole, parola di amore tra madre umana e figlio umano, tra madre umana scelta e preparata da Dio e suo Figlio Dio, Figlio del suo Dio. 
Noi qui, raccolti in preghiera dietro a te, rispettiamo questo silenzio. 
Ma il tuo silenzio di Dio è sempre molto eloquente e ci parla di noi, ci parla della famiglia e del matrimonio. A cosa è servito il matrimonio santo tra Maria e Giuseppe, nel momento in cui Maria, vedova di Giuseppe, ti vede andare verso la morte e verso la morte ignominiosa dello schiavo ribelle, del bandito feroce?
Che cosa è stato quel matrimonio che ha accolto la tua umiliazione umana, qui in terra? 
Che cos'è il matrimonio per noi? 
Per noi che ti seguiamo, Signore Gesù, Cristo Re che ti avvii alla tua incoronazione di sangue e morte.




L. "Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio:

a lui sarà dato il nome di Emmanuele,
che significa Dio con noi. 
Quando si destò dal sonno Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa; senza che egli la conoscesse ella diede alla luce un figlio ed egli lo chiamò Gesù". (Mt 1,18-25)


T. Tua è la vita e tuo è l'amore, Signore Dio. In tuo Figlio, Gesù, ci hai mostrato come tua è ogni forma di amore da cui viene la vita e grazie a cui la vita continua, felice di vivere. Nel racconto dell'incontro di Gesù sul Calvario con sua madre ci hai fatto vedere l'amore umano che ti ha accolto e ti ha curato. 
Aiutaci ad essere come lei dietro a Gesù ed a vivere i nostri amori umani davanti a te ed insieme a te. 
Perché noi, nei nostri corpi e nelle nostre vite, siamo stati fatti per la tua gloria.





L. ""Mi baci con i baci della sua bocca", pare voler suggerire che un desiderio deve essere espresso come canto. Un'altra differenza con il bisogno è nel modo in cui lo comunichiamo: il bisogno lo diciamo, soprattutto attraverso imperativi, il desiderio si canta. Il bacio è la prima maniera di entrare in contatto con l'altro è il simbolo trionfante del ruolo dei volti, la vera sessualità esige volto contro volto, è un evento, incontro tra due volti ed è parola, quindi, tra quelli che si baciano. Il bacio per l'amante che lo invoca è come un sigillo, introduzione alla celebrazione dell'amore. L'amore senza bacio non è amore, è senza volto.
Oltre a vedere il volto dell'amato l'amata si augura le sue carezze. La carezza è l'altra grande esperienza dell'amore, la mano si apre e la dita restano aperte e sentono, non prendono, non narrano la violenza, restano dita offerte, tese. Più che toccare la carezza vuole ascoltare, sentire è prova che l'altro è presente e che è altro, è celebrazione dell'altro. (...) La relazione erotica è apparentata alla relazione estetica, voluttà carnale e piacere estatico sono vicini, ma la prima è consumatrice il secondo vuole indugiare, si apre alla comunicazione, tende alla contemplazione è un'arte e un disciplina capace di accendere la comunione". (Enzo Bianchi -.- Intervento sul Cantico in ...  http://www.giovaniemissione.it/spiritualita/cantico.htm)


T. Tua è la vita e tuo è l'amore, Signore Dio. In tuo Figlio, Gesù, ci hai mostrato come tua è ogni forma di amore da cui viene la vita e grazie a cui la vita continua, felice di vivere. Nel racconto dell'incontro di Gesù sul Calvario con sua madre ci hai fatto vedere l'amore umano che ti ha accolto e ti ha curato. 
Aiutaci ad essere come lei dietro a Gesù ed a vivere i nostri amori umani davanti a te ed insieme a te. 
Perché noi, nei nostri corpi e nelle nostre vite, siamo stati fatti per la tua gloria.


L. "Dio, che ha creato l'uomo per amore, lo ha anche chiamato all'amore, vocazione fondamentale e innata di ogni essere umano. Infatti l'uomo è creato ad immagine e somiglianza di Dio che «è amore». Avendolo Dio creato uomo e donna, il loro reciproco amore diventa un'immagine dell'amore assoluto e indefettibile con cui Dio ama l'uomo. È cosa buona, molto buona, agli occhi del Creatore. E questo amore che Dio benedice è destinato ad essere fecondo e a realizzarsi nell'opera comune della custodia della creazione: «Dio li benedisse e disse loro: "Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela"» .
Che l'uomo e la donna siano creati l'uno per l'altro, lo afferma la Sacra Scrittura: «Non è bene che l'uomo sia solo». La donna, «carne della sua carne», sua eguale, del tutto prossima a lui, gli è donata da Dio come «aiuto», rappresentando così Dio dal quale viene il nostro aiuto. «Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne». Che ciò significhi un'unità indefettibile delle loro due esistenze, il Signore stesso lo mostra ricordando quale sia stato, «da principio», il disegno del Creatore: «Così che non sono più due, ma una carne sola». (Catechismo della Chiesa Cattolica: 1604, 1605; in ... http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p2s2c3a7_it.htm)


T. Tua è la vita e tuo è l'amore, Signore Dio. In tuo Figlio, Gesù, ci hai mostrato come tua è ogni forma di amore da cui viene la vita e grazie a cui la vita continua, felice di vivere. Nel racconto dell'incontro di Gesù sul Calvario con sua madre ci hai fatto vedere l'amore umano che ti ha accolto e ti ha curato. 
Aiutaci ad essere come lei dietro a Gesù ed a vivere i nostri amori umani davanti a te ed insieme a te. 
Perché noi, nei nostri corpi e nelle nostre vite, siamo stati fatti per la tua gloria.


L. Un'ulteriore giustificazione per negare il matrimonio omosessuale è spesso individuata nel disposto dell'art. 29, 1° comma della Costituzione, laddove si afferma che la Repubblica riconosce i diritti della famiglia come "società naturale fondata sul matrimonio", essendosi ritenuto che con tale espressione sì sia inteso tutelare il solo nucleo legittimo di carattere tradizionale, ossia l'unione di un uomo ed una donna suggellata dal vincolo giuridico del matrimonio.
In realtà, il significato di tale espressione non è quello di riconoscere il fondamento della famiglia in un non meglio definito "diritto naturale", quanto piuttosto di affermare la preesistenza e l'autonomia della famiglia - come comunità originaria e pregiuridica -, dallo Stato, così imponendo dei limiti al potere del legislatore statale. (...)
D'altra parte non si vuole escludere che la famiglia abbia un suo processo di formazione storica, né si vuole negare che vi sia sempre un più perfetto adeguamento della famiglia a questa razionalità nel cono della storia; ma quando si dice "società naturale" in questo momento storico si allude a quell'ordinamento che, perfezionata attraverso il processo detta storia, costituisce la linea ideate della vita familiare. (...) Proprio ricordando gli abusi compiuti, a difesa di una certa tipologia di famiglia, i Costituenti intesero marcare il confine tra autonomia familiare e sovranità statale, circoscrivendo i poteri del futuro legislatore in ordine alla sua regolamentazione. Regolamentazione che è tuttavia consentita, ed imposta, ai sensi del 2° comma dell'art. 29 della Costituzione e di quelli immediatamente seguenti, solo quando si renda necessario un intervento statale atto a garantire i valori, questi sì costituzionalizzati, dell'uguaglianza tra coniugi, dell'unità familiare, del mantenimento, istruzione ed educazione dei figli (...) Non si devono dimenticare in quest'ambito (...) gli atti delle Istituzioni Europee che da tempo invitano gli Stati a rimuovere gli ostacoli che si frappongono al matrimonio di coppie omosessuali ovvero al riconoscimento di istituti giuridici equivalenti, atti che rappresentano, indipendentemente dal loro valore giuridico, la presa di posizione a favore del riconoscimento del diritto al matrimonio, o comunque, in termini più generali, alla unificazione legislativa, nell'ambito degli Stati membri, della disciplina dettata per la famiglia legittima da estendersi alle unioni omosessuali. Fin dal 1981, con la raccomandazione n° 924 del 1-10-1981, l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa aveva sentito la necessità di garantire la libertà di scelta dell’orientamento sessuale di ciascun individuo nonché la dignità delle coppie omosessuali all'intento della Comunità". (Tribunale di Venezia, sezione III, Ordinanza 3 aprile 2009, in ... http://www.altalex.com/index.php?idnot=45870)


T. Tua è la vita e tuo è l'amore, Signore Dio. In tuo Figlio, Gesù, ci hai mostrato come tua è ogni forma di amore da cui viene la vita e grazie a cui la vita continua, felice di vivere. Nel racconto dell'incontro di Gesù sul Calvario con sua madre ci hai fatto vedere l'amore umano che ti ha accolto e ti ha curato. 
Aiutaci ad essere come lei dietro a Gesù ed a vivere i nostri amori umani davanti a te ed insieme a te. 
Perché noi, nei nostri corpi e nelle nostre vite, siamo stati fatti per la tua gloria.




C. Signore pietà di noi! Signore, vieni presto in nostro aiuto!  
Salva la nostra vita dalla cieca malvagità dell’egoismo, salva il nostro cuore dalla brutale stupidità del male. Salvaci, Signore Santo, dalla miseria dei nostri cuori che spogliano l'amore del dono di sé, per rinchiuderlo nella cecità della indifferenza. Aiutaci ad amare le differenze e le diversità, aiutaci ad accoglierci perché diversi e differenti, perché uomini e donne che si amano proprio nelle loro diversità e nelle loro differenze. Aiutaci a donare le nostre vite senza contraccambio, facci essere felici di quell'amore che Tu, Signore Santo, ci doni e lascia che viviamo insieme dentro le innumerevoli diversità e ricchezze della vita che tu hai voluto. Rendici sposi tra di noi, nel corpo nel cuore nella mente, per poter essere sposi con te. Facci tempio del tuo amore mentre siamo corpi dei nostri amori donati l'un l'altra.
Aiutaci ad essere amanti soltanto di quell'amore che è tuo Figlio, l'Amato.


T. Custodiscimi come pupilla degli occhi, Signore, proteggimi all’ombra delle tue ali.


C. Accogli, Signore, la causa del tuo amore e difendilo dalle nostre pigrizie e dalle nostre impazienze. Aiutaci a capire che l'amore è pazienza e dono. Aiutaci a vedere come l'amore sia sottomissione e accoglimento dell'altra e dell'altro nella intimità dei nostri corpi. Aiutaci a vedere come il dono della nostra intimità sia solo il frutto della pazienza d'amore che tu ci hai donato in tuo Figlio, Gesù. Facci vedere come non dobbiamo negare la vita soltanto perché è vecchia, ma accoglierla in tutta la sua vecchiezza, perché solo così sapremo scoprire in noi la giovinezza che scalda e aiuta. Aiutaci a restare fedeli ai nostri amori, perché solo così riusciremo ad accogliere il tuo amore, che scalda e ci dona la vita. 


T. Custodiscimi come pupilla degli occhi, Signore, proteggimi all’ombra delle tue ali.


C. Gesù, Re giusto e mite, Re Sposo dell'amore, la tua bellezza oppressa dalla Croce e ferita dalle nostre ferite ha incontrato tua madre. Sulla strada del tuo martirio, tu è tua madre vi siete incontrati e vi siete accolti in silenzio. Signore Gesù, aiutaci a diventare silenzio nella nostra vita, così che siamo amore che accoglie qualsiasi amore, così che siamo pazienza che accoglie ogni impazienza, così che siamo fedeltà che accoglie ogni fedeltà, così che siamo silenzio che accoglie ogni fracasso. Tu che ti sei offerto come amore per la nostra liberazione, ti sei fatto schiacciare dalla violenza del male di cui siamo capaci, aiutaci a sentire il silenzio degli innumerevoli matrimoni in cui si consuma, ogni giorno, l'olocausto dei nostri corpi in amore per rendere gloria al tuo amore.
Aiutaci, Signore Gesù! 
Dall’alto della tua Croce aiutaci, Signore Gesù, Maestro Amato e Re Sposo, aiutaci ad essere pace, ad essere perdono, ad essere dono di noi stessi senza pretendere contraccambio. Aiutaci a costruire amore con l'amore.


T. Custodiscimi come pupilla degli occhi, Signore, proteggimi all’ombra delle tue ali.





Pater noster, qui es in cælis:
sanctificetur nomen tuum;
adveniat regnum tuum;
fiat voluntas tua, sicut in cælo, et in terra.
Panem nostrum cotidianum da nobis hodie;
et dimitte nobis debita nostra,
sicut et nos dimittimus debitoribus nostris;
et ne nos inducas in tentationem;
sed libera nos a malo.
Quae moerébat et dolébat,
pia mater, cum vidébat
nati poenas íncliti.
Poesia
La tigre assenza 
pro patre et matre
Ahi che la Tigre, 
la Tigre Assenza, 
o amati, 
ha tutto divorato 
di questo volto rivolto 
a voi! La bocca sola 
pura 
prega ancora 
voi: di pregare ancora 
perché la Tigre, 
la Tigre Assenza, 
o amati, 
non divori la bocca 
e la preghiera...

Cristina Campo

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