27 novembre 2011, prima domenica di avvento anno liturgico 2011-2012
"In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare.
Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati.
Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!»." (Mc 13,33-37)
«Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».
Mio Re, dolcissimo Amico, qui finisce questa nostra strada insieme, fatta pubblicamente, in questo anno liturgico che è appena terminato.
Mi hai insegnato molte cose e qualcuna, almeno, spero di riuscire a farla diventare carne e sangue della mia vita.
Affido a te tutto quello che sono e, mio Re Amico, cercherò di vegliare sempre e di essere sempre con la lampada accesa fino a che tu torni o fino a che, finalmente, tu mi chiami a te perché venga portato al giudizio davanti a Dio, Padre e Santo.
Il giudizio d'amore su come ho investito i molti talenti che mi hai dato.
Continueremo, Gesù Re; continueremo ancore questo luogo del tuo amore, in qualche modo ed in altre forme, ma questo cammino liturgico lo chiudi adesso ed ora, con la raccomandazione urgente di restare svegli e accoglienti al tuo amore che sta tornando.
Sì, Signore Gesù, torna, torna presto.
(«Sì, vengo presto!». Amen)
ciao
r
«Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare.
Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati.
Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!»." (Mc 13,33-37)
«Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».
Mio Re, dolcissimo Amico, qui finisce questa nostra strada insieme, fatta pubblicamente, in questo anno liturgico che è appena terminato.
Mi hai insegnato molte cose e qualcuna, almeno, spero di riuscire a farla diventare carne e sangue della mia vita.
Affido a te tutto quello che sono e, mio Re Amico, cercherò di vegliare sempre e di essere sempre con la lampada accesa fino a che tu torni o fino a che, finalmente, tu mi chiami a te perché venga portato al giudizio davanti a Dio, Padre e Santo.
Il giudizio d'amore su come ho investito i molti talenti che mi hai dato.
Continueremo, Gesù Re; continueremo ancore questo luogo del tuo amore, in qualche modo ed in altre forme, ma questo cammino liturgico lo chiudi adesso ed ora, con la raccomandazione urgente di restare svegli e accoglienti al tuo amore che sta tornando.
Sì, Signore Gesù, torna, torna presto.
(«Sì, vengo presto!». Amen)
ciao
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