27 agosto 2011, sabato della XXI settimana del tempo ordinario

"In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: 
«Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì. 
Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. 
Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro. 
Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: “Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”. 
Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: “Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”. 
Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: “Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo”. 
Il padrone gli rispose: “Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”»." (Mt 25,14-30) 















 «Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha».






Come stiamo usando i tuoi talenti, mio Signore e mio Dio?
Come stiamo usando le ricchezze immense che tu ci ha messo a disposizione?
C'è chi dice che sei un padrone severo e duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai lavorato.
So che non è vero, mio Dio, Padre, perché ho sperimentato che tu ci regali sempre molto più di quello che noi pensiamo di poter avere; so che ci fai ricchi con tutte le tue ricchezze. 
In cambio chiedi solo amore. 
Per te, certo. Ma a te non ti vediamo, e allora?
Allora dobbiamo moltiplicare le ricchezze che tu ci hai dato, le quali, poche o molte che siano, sono sempre tali da poter essere divise tra di noi. 
E dividere le tue ricchezze tra di noi è l'unico modo per moltiplicarle.
Allora, mio Signore e mio buon Dio, cosa stiamo facendo delle tue ricchezze?
Perché non vogliamo essere nell'abbondanza e crescere ancora di più nelle ricchezze che ci dai?
Perché adoriamo solo quell'idolo che siamo noi stessi e quindi non amiamo te e con te ciascun altra vita sulla terra?
Signore, ti prego, mio Dio e mio Padre, aiutaci a seguire tuo Figlio Gesù finché lui non ci rimetterà tutti nelle tue mani e nel tuo amore, e perché un poco d'amore lo abbiamo fatto pure noi.




ciao
r

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