24 luglio 2011 -- Davanti a Cristo
Davanti alla terribile tragedia della Norvegia vorrei che tutti evitassimo due errori.
Il primo è quello di liquidare l'azione come l'iniziativa di un pazzo. Il tipo che ha fatto il massacro può essere che non sia molto sano, ma non è questo il punto. Il punto è che c'è un tipo che ha fatto un massacro trovando una necessità per farlo, e proprio in quello che è il mondo di oggi. E molti ne condividono l'azione anche se non lo dicono.
La seconda cosa che vorrei fosse lontana dalle nostre coscienze e dalle nostre preghiere è il nome di "cristiano" attribuito a questo signore.
Certo,oggi ognuno può darsi i nomi che vuole, ma ognuno di noi non può dire di essere quello che, nei suoi atti concreti, lui non è affatto.
Un cristiano che ammazza, e per qualsiasi ragione ammazzi, che - cioè - tolga un'altra vita, non è cristiano.
Anzi, è esattamente qualcuno che nega la Parola di Cristo nella sua realtà più profonda: si tratta di un persecutore e di un assassino di Cristo.
Ma sono convinto che queste cose succedono perché la Parola di Cristo vince.
Infatti il mondo in cui viviamo è tale da vedere la Parola di pace di Cristo affermarsi sempre di più. Proprio perché sempre di più la pace di Cristo cresce e vive tra di noi, proprio per questo si moltiplicherà la violenza.
Perché il mondo umano è nato dalla violenza e vive della violenza. Questa volontà di permanere nella violenza è esattamente quello che questo assassino ha voluto dichiarare.
Con successo, occorre ribadire, se la nostra risposta, sopratutto dentro il nostro cuore oltre che nelle nostre leggi, sarà anch'essa violenta.
Invece si deve essere capaci di dare una risposta di pace e di amore, tale che faccia capire a questo norvegese disperato e assassino, ed a tutti coloro che "la pensano" come lui, che nel mondo dell'amore di Dio, dove Cristo crocifisso è Re, non c'è più spazio per qualsiasi odio, ma vive ed esiste solo l'amore.
Anche per lui, sopratutto per lui quando si sarà reso conto dell'orrore inutile che ha fatto.
Questo e solo questo amore è "la via" di Cristo, che è anche la verità e la vita per ciascuna e ciascuno di noi.
Solo qui dentro e costruendo questi sentieri d'amore, infinitamente e senza arrenderci mai, solo qui noi possiamo vincere la violenza e la malvagità dell'umano che è in ciascuno di noi. E che, quindi, è anche attorno a noi.
Restando fedeli e perseveranti nell'amore di Gesù neghiamo questo orrore di morte.
Praticando ogni giorno quell'amore di Cristo, che è condotto "fino alla morte", ma che è capace sopratutto di donare vita e gioia restando nella vita e nella gioia.
Questo dono della gioia è l'unico compito che Gesù ci affida.
Facciamolo.
Pregate per i bambini della Romania ed anche per Silvia e per me, che ci andiamo domani.
Gioia in Gesù Risorto
ciao
r
Il primo è quello di liquidare l'azione come l'iniziativa di un pazzo. Il tipo che ha fatto il massacro può essere che non sia molto sano, ma non è questo il punto. Il punto è che c'è un tipo che ha fatto un massacro trovando una necessità per farlo, e proprio in quello che è il mondo di oggi. E molti ne condividono l'azione anche se non lo dicono.
La seconda cosa che vorrei fosse lontana dalle nostre coscienze e dalle nostre preghiere è il nome di "cristiano" attribuito a questo signore.
Certo,oggi ognuno può darsi i nomi che vuole, ma ognuno di noi non può dire di essere quello che, nei suoi atti concreti, lui non è affatto.
Un cristiano che ammazza, e per qualsiasi ragione ammazzi, che - cioè - tolga un'altra vita, non è cristiano.
Anzi, è esattamente qualcuno che nega la Parola di Cristo nella sua realtà più profonda: si tratta di un persecutore e di un assassino di Cristo.
Ma sono convinto che queste cose succedono perché la Parola di Cristo vince.
Infatti il mondo in cui viviamo è tale da vedere la Parola di pace di Cristo affermarsi sempre di più. Proprio perché sempre di più la pace di Cristo cresce e vive tra di noi, proprio per questo si moltiplicherà la violenza.
Perché il mondo umano è nato dalla violenza e vive della violenza. Questa volontà di permanere nella violenza è esattamente quello che questo assassino ha voluto dichiarare.
Con successo, occorre ribadire, se la nostra risposta, sopratutto dentro il nostro cuore oltre che nelle nostre leggi, sarà anch'essa violenta.
Invece si deve essere capaci di dare una risposta di pace e di amore, tale che faccia capire a questo norvegese disperato e assassino, ed a tutti coloro che "la pensano" come lui, che nel mondo dell'amore di Dio, dove Cristo crocifisso è Re, non c'è più spazio per qualsiasi odio, ma vive ed esiste solo l'amore.
Anche per lui, sopratutto per lui quando si sarà reso conto dell'orrore inutile che ha fatto.
Questo e solo questo amore è "la via" di Cristo, che è anche la verità e la vita per ciascuna e ciascuno di noi.
Solo qui dentro e costruendo questi sentieri d'amore, infinitamente e senza arrenderci mai, solo qui noi possiamo vincere la violenza e la malvagità dell'umano che è in ciascuno di noi. E che, quindi, è anche attorno a noi.
Restando fedeli e perseveranti nell'amore di Gesù neghiamo questo orrore di morte.
Praticando ogni giorno quell'amore di Cristo, che è condotto "fino alla morte", ma che è capace sopratutto di donare vita e gioia restando nella vita e nella gioia.
Questo dono della gioia è l'unico compito che Gesù ci affida.
Facciamolo.
Pregate per i bambini della Romania ed anche per Silvia e per me, che ci andiamo domani.
Gioia in Gesù Risorto
ciao
r
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