16 luglio 2011, sabato della XV settimana del tempo ordinario

"In quel tempo, i farisei uscirono e tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Ecco il mio servo, che io ho scelto;
il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento.
Porrò il mio spirito sopra di lui
e annuncerà alle nazioni la giustizia.
Non contesterà né griderà
né si udrà nelle piazze la sua voce.
Non spezzerà una canna già incrinata,
non spegnerà una fiamma smorta,
finché non abbia fatto trionfare la giustizia;
nel suo nome spereranno le nazioni»." (Mt 12,14-21) 




















"Egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa: ..."






Perché il punto, mio Re, è proprio questo.
Continui a guarirci, a curare e guarire tutti quelli che ti seguono, che si avvicinano a te per ascoltarti e seguirti. 
Ma poi ci imponi di non dirlo, perché tu non spezzi alcuna canna incrinata, non spegni nessuna fiammella che fumiga e trema.
Lo so, invece noi l'abbiamo fatto. 
Spesso noi abbiamo preteso di decidere per conto di Dio.
Ma non lo stiamo facendo più. 
Mi sembra che gli errori ed i dolori del passato ci siano serviti per metterci sempre più vicino a te, per farci più prossimi al tuo amore. Così da non dover condannare nessuno, né chi merita di essere condannato, né chi non lo merita. Anche perché ho sempre più l'impressione, mio Re Gesù, che secondo il Padre-Madre, il Potente, la Santità vivente, nessuno debba essere condannato, se appena si rende conto di cosa è diventato, di cosa sta facendo.
Ma siamo ancora indietro, Gesù Sposo, siamo sempre lenti a capire che dobbiamo amarci - tutte e tutti, anche chi si vuole tuo nemico e nostro nemico - ed amarci come tu ci hai amato. 
Nel modo semplice e completo della tua innocenza. 
Un amore pieno e senza cedimenti, capace di amare ad ogni ferita, capace della croce.
Vivente nella Resurrezione di Dio.






ciao
r

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