22 giugno 2011, mercoledì della XII settimana del tempo ordinario
"In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete.
Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete»." (Mt 7,15-20)
«Dai loro frutti dunque li riconoscerete».
Gesù mio, dai loro frutti li riconosceremo.
Così è la nostra vita. A noi ci riconoscono dai nostri frutti, ma i nostri frutti sono questi giovani che potranno riconoscersi solo dai loro frutti.
Come i fiori dell'oleandro, che quest'anno qui a Cagliari sono cresciuti abbondanti come il vento, si riconoscono dai fiori che faranno l'anno successivo, e nessuna fioritura è mai uguale alle precedenti, così i nostri fiori stanno tornando a fiorire in altre giovani ed altri giovani, spesso con molta più forza estetica ed etica di quella che avevamo noi, forse con meno violenza.
Sicuramente con la capacità dei fiori di accogliere la bellezza semplicemente. Senza chiedere nient'altro.
Solo di fiorire con te, in te e per te.
La terra, il vento, il sole. l'aria e l'acqua dell'Amore.
ciao
r
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