12 febbraio 2011, sabato della 5° settimana del tempo ordinario (anno dispari)
"In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano».
Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette».
Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli.
Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa quattromila. E li congedò.
Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di Dalmanutà."
(Mc 8,1-10)
"Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla."
Quanta vita c'è in un condominio urbano, con i panni stesi ad asciugare?
Quante vite ci sono in una bancarella deserta nella piazza di una città all'ora di pranzo?
Quante vite vivono in una nave che s'avvicina o s'allontana da un porto?
Mio Signore, mio Re, tutte le nostre vite hanno fame e sete, ed a tutte le nostre vite tu vuoi dare il tuo pane ed il tuo vino. L'unico cibo che sfama lasciando la fame e disseta lasciando la sete.
Ma tu non ce lo dai direttamente. Solo lo passi ai tuoi discepoli e chiedi a loro di darlo a tutti noi.
Ma chi sono questi tuoi discepoli che non ci distribuiscono subito questo buon pane, questo splendido vino?
Chi sono?
Noi?
Siamo noi?
Ma siamo noi che abbiamo più fame e sete di chiunque altro?
Come facciamo, noi, a dare agli altri questo buon pane e questo splendido vino?
E per noi, per me, non ne resta nulla?
E sento la tua voce, piena di gioia, vicinissima ...
"Si. Dai tutto."
ciao
r
Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette».
Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli.
Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa quattromila. E li congedò.
Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di Dalmanutà."
(Mc 8,1-10)
"Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla."
Quanta vita c'è in un condominio urbano, con i panni stesi ad asciugare?
Quante vite ci sono in una bancarella deserta nella piazza di una città all'ora di pranzo?
Quante vite vivono in una nave che s'avvicina o s'allontana da un porto?
Mio Signore, mio Re, tutte le nostre vite hanno fame e sete, ed a tutte le nostre vite tu vuoi dare il tuo pane ed il tuo vino. L'unico cibo che sfama lasciando la fame e disseta lasciando la sete.
Ma tu non ce lo dai direttamente. Solo lo passi ai tuoi discepoli e chiedi a loro di darlo a tutti noi.
Ma chi sono questi tuoi discepoli che non ci distribuiscono subito questo buon pane, questo splendido vino?
Chi sono?
Noi?
Siamo noi?
Ma siamo noi che abbiamo più fame e sete di chiunque altro?
Come facciamo, noi, a dare agli altri questo buon pane e questo splendido vino?
E per noi, per me, non ne resta nulla?
E sento la tua voce, piena di gioia, vicinissima ...
"Si. Dai tutto."
ciao
r
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