17 gennaio 2011, festa di sant'Antonio abate

"In quel tempo, i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Vennero da Gesù e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno.
Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!»." (Mc.2,18-22)














«Ma vino nuovo in otri nuovi!».


Come in un'alba di nebbia. Come in una raccolta di vecchio e nuovo, ma dove è il nuovo che domina, che schiaccia il vecchio.
Invece tu vieni nel silenzio. 
Tu sei venuto nel silenzio e vieni, sempre, ogni giorno, più volte al giorno, ad ogni eucarestia, sempre nel silenzio e nell'umiltà.
Noi ci vantiamo di te e tu vieni e ci porti la luce.
Tu vieni tra le nostre nebbie e le diradi, ogni giorno, con la calda pazienza del tuo amore.
Tu vieni nelle nostre confusioni e nelle nostre rotture e ci dai ordine, ci dai libertà, ci dai rispetto del passato e curiosità attenta per il futuro. Ci dai desiderio del presente, che sia sempre meglio, sempre più aperto di te e da te.
Nella luce della tua libertà amante.
ciao
r



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