Le nostre opere sono Dio

quando l'amore che è Dio vive in noi.
Sembra incredibile, Gesù, ma proprio questa è la proposta di vita che regali: le nostre azioni possono essere "opere di Dio" e la nostra vita può accogliere e vivere l'amore Dio.
Questo è ciò che hai dato ogni giorno della tua vita pubblica a chi ti ha conosciuto e seguito; un messaggio che è stato trasmesso nelle vite e nelle opere delle innumerevoli persone che da te e dopo di te sono vissute amando, quindi facendosi e lasciandosi fare capaci di portarlo fino a noi. Gli infiniti legami di ogni tipo d'amore che vivono questa fede: tu, Gesù di Nàzaret, l'opera di Dio che salva il mondo. 
Tu, l'amato di Dio Padre Madre, sei venuto e vieni a riempire le nostre vite dell'amore Dio che vive, governa, gioisce, gode tutto ciò che ha creato e crea, incessantemente.
Dobbiamo vivere in te per farti vivere in noi, e nelle vite delle creature e degli esseri umani in cui e di cui viviamo.
Il messaggio d'amore che doni dice che solo così le nostre opere sono riempite dall'amore Dio: quando siamo e viviamo in te, per te, con te, operando e facendo amore, senza confini.
Ma questa fede che doni è lei la cosa che fa scandalo. 
Siamo "opere di Dio"? Ma se appena guardiamo le nostre storie umane vediamo le nostre insufficienti debolezze dove troviamo tante opere di male; allora inciampiamo su te. Siamo troppo cattivi per essere presenza di Dio nelle nostre opere: quello che tu sei stato e sei in ogni momento della tua presenza.
Come possiamo affrontare le nostre difficoltà davanti al male e, insieme, vivere la certezza del tuo amore che agisce nelle nostre vite e vince in noi con la semplicità dell'amore Dio? 
Possiamo farlo se ci affidiamo alla tua parola per ascoltarla in umiltà e mitezza, accogliendo la tua presenza che ama.
«E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio. 
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate.
Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».
Bisogna vederti, Gesù. Ma vederti sulla croce, perché solo chi ti vede innalzato sulla croce crede in te.
Vederti appeso alla croce è la testimonianza della sconfitta delle opere del male. Quest'amore trasmetti, qui vinci.
Facciamo attenzione a te, Gesù: nelle storie del mondo chi è innocente, allo stesso modo di chi è debole e inerme, viene ucciso da chi può farlo e che, quindi, lo fa per i suoi interessi, comunque essi siano, pure stupidi e vigliacchi. Nelle storie umane chi uccide l'innocente e l'inerme è colpevole, lo sa. Spesso se ne vanta.
Questa è la storia del mondo e nulla succede per cambiarla. Anche tu sulla croce sembri confermarlo. 
E invece, no.
Con te appeso alla croce tutto cambia e ogni cosa, ogni vita e ogni realtà, si apre e si rovescia: solo chi è innocente, debole e inerme, e vive senza accusare nessuno, eredita la Terra e la vita eterna.  Diventa figlio di Dio, come te.
Eredita Dio insieme a te, Gesù, il figlio diletto, l'amato. 
Eredita ogni amore e bellezza che può essere vissuta e che vive, attualmente, nel presente immenso che è Dio.
Allora, chi sei tu, Gesù?
Sei chi salva il mondo, sei la carne umana imbevuta di Dio che salva perché dona la luce dell'amore, la verità che vive.
«Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.»
Il mondo è salvato da te, Parola e Presenza di Dio tra noi, perché così tu fai luce sulle nostre vite e azioni. Ci fai vedere la realtà di ciò che facciamo. Se condanniamo alla morte e all'odio, quella morte del cuore peggiore di ogni morte fisica, persone inermi, tu fai luce sulla tenebra e sull'inferno che sono dentro queste nostre azioni.
Tu sei la sfida della verità, di Dio che è, Dio umile e mite.
Quindi sei il giudizio che non giudica e non condanna.
Illumini la vita e le sue strade: amare incessantemente, amare sempre, anche appeso a una croce. 
Sei il giudizio che non condanna perché mostri, a noi innanzitutto, il male che è dentro le nostre azioni di morte. 
Sei il giudizio perché offri amore: gratuito, libero, fedele.
«E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio.»
Questa tua proposta di luce è verità, la presenza di quell'amore Dio nel mondo che è vita, amore, libertà, e li offre. La tua presenza nel mondo, nelle nostre storie, là dove vince la tua verità inerme e mite.
«Chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio.»
Luce è cercare le molte vie dell'amore, di ogni amore, e restare in esse per donare vita e amore. Gratuitamente, come è stato ricevuto. Sapendo che amare Dio e amare il prossimo è lo stesso insegnamento, lo stesso comandamento. Accettando che tu ci dici, con esattezza, chi è "il prossimo" per me.
Buio è il contrario: voler nascondere le proprie opere al mondo e a noi stessi, perché esse sono e fanno morte.
Tu, Gesù di Nàzaret appeso a una croce, sei la luce che trionfa sul male, asciuga ogni lacrima, sana ogni dolore e fatica, libera ogni gioia e allegria, svela ogni piacere. 
Perché tu conosci e offri solo la verità di te stesso.
«Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.»
A questa luce che sei tu diamo le nostre esistenze che cercano e desiderano le verità dell'amore, le sue vie. A te, l'amore Dio che vive e riempie la vita, ciascuna vita, di ogni amore libero, possiamo donare le nostre esistenze per essere pure noi, nelle nostre debolezze e fatiche, opere di Dio.
ciao r

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