La casa di Dio è

lì, dove abita e dimora la bellezza della sua Presenza.
Non è una domanda, Gesù, è una constatazione del cuore. Solo qui si legge questa testimonianza di Giovanni, il "discepolo che tu amavi" e che s'è innamorato di te. Perdutamente.
Continuo a "vedere" e "sentire", coi miei occhi, la mia carne, il mio cuore, le mie emozioni, che la narrazione della tua vita "incarnazione di Dio" è uno scandalo sconvolgente. Attenzione, Gesù, pure se lo sai: non dico del fatto storico in sé, cioè della tua esistenza umana. Gesù di Nàzaret, maestro, taumaturgo, profeta, messia che opera, vive, viene messo in croce, risorge. In questo narrare la tua vita che sono i vangeli di Marco, Matteo, Luca, Giovanni, non è importante dire che si tratta di un mito religioso, anzi. Infatti, questa affermazione rafforza lo scandalo di Dio Unica Realtà (non un aspetto del divino insieme ad altri, tu non sei Osiride) che si fa uguale alla sua creatura per liberare questa stessa creatura dal male che nasce dalla sua ribelle e scettica decisione di libertà: la scelta di fare la propria vita senza Dio; ciò che l'essere umano ha voluto e vuole. 
Tu, Gesù di Nàzaret, sei  questo scandalo.
Al tuo inciampo diamo le nostre vite. 
Le diamo a te, vivo tra noi per mostrarci dove dimora Dio, Potenza non misurabile, Signoria creatrice di ogni esistente, Padre Madre di ogni vivere, Luce Vita Amore abissale.
Tu ci indichi l'abissale amore che Dio è, e che sceglie di essere quando si incarna nella tua vita tra noi. 
Questo è il racconto di Giovanni evangelista in questo episodio con cui fa iniziare la tua missione.
Ascoltiamo questa tua vita che ama e libera.
"Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!».
I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divorerà. Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?».
Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordano che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.
Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che alcuno gli desse testimonianza sull'uomo. Egli infatti conosceva quello che c'è nell'uomo.".
Per la prima volta sei a Gerusalemme.
Quest'episodio è un avviso ai ceti dirigenti di Israele su chi sei e cosa vuoi fare, insieme all'offerta della tua vita come messaggio d'amore di Dio. Ma sei un signor qualsiasi, Gesù, giunto dal niente di una periferia. 
Non sei mai stato a Gerusalemme. Lì nessuno ti conosce. 
La vita di Gerusalemme e Israele ruota attorno al Tempio. Pure tu sei andato lì a pregare e conoscere il Tempio come «casa del Padre», dove sapersi figlie e figli di Dio.
Arrivi, prendi dimora da qualche parte o stai dove capita, vai al Tempio. Lì trovi una complessa attività mercantile e produttiva, insieme alla preghiera a Di. Si tratta di gigantesca macelleria per la cottura o la distruzione nel fuoco di tutti gli animali che vengono portati al Tempio proprio per questo scopo: farne sacrificio e olocausto. Sono azioni che vogliono dare onore a Dio, per farsi perdonare perché non gli diamo onore nelle nostre vite. Per fare tutte queste cose e il Tempio funzioni, c'è bisogno di gente che ci lavora: tecnici, esperti, mercanti, operai.
"Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete".
Non so se t'aspettavi qualcosa di preciso, né se avevi attese per il Tempio, dove (per la visione religiosa di Israele del tuo tempo) abitava Dio, il Dio di Israele, Dio di Abramo, Isacco, Giacobbe. Il Dio di Mosè che chiami Padre, tuo Padre.
Di sicuro non perdi tempo.
Ti siedi da qualche parte e ti metti a lavorare. In silenzio, son certo, senza dire parole di spiegazione a chi era con te.
"Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!».".
Mi colpisce, Gesù, che ti fai una "frusta di cordicelle" e mi immagino un attrezzo che faccia male, senza essere pericoloso.
L'episodio è tutto qui.
Rifiuti il Tempio come luogo di sacrifici, macelleria di vite da offrire a un Dio lontano e diffidente. La tua fede nella Presenza di Dio amore nella tua vita, nel popolo di cui sei parte e vuoi salvare, rifiuta mercati di vite animali e umane. Vuole preghiera, dono dell'amore Dio che ci abita e salva.
Ecco, tu sei la fiducia netta circa quella che è la «casa del Padre mio» e come Dio ci abita. Tutta la tua vita e la tua parola lo testimoniano. Sei tu il Tempio di Dio nel mondo e, "in te per te con te" (come afferma ogni giorno una preghiera liturgica della celebrazione eucaristica) lo sono anche i nostri corpi e le nostre carni. 
Siamo dimora di Dio, la sola casa che Dio abita nel suo amore innocente e generoso. Noi, con tutte le nostre passioni e azioni, le nostre ricerche di gioia, piacere, dono, vita, allegria, amore; noi, con le nostre bellezze e felicità.
Siamo dimora di Dio pure dentro le difficoltà e le asprezze della vita in cui siamo inseriti, perché è in questi nostri vivere che tu, Gesù, ci salvi. 
Per abitarci, e farci tua casa d'amore con Dio Padre Madre.
In questo modo siamo tue e tuoi: amanti, spose e sposi, fratelli e sorelle, amiche e amici. Le nostre vite orientate e guidate da te e dal tuo coraggio di amare, coraggio innocente e semplice, così sanno fare amore per aprire sempre nuove case a Dio, in corpi e vite di chi abita questo mondo. Rendendolo vero e bello in ogni possibile felicità di amare, pure ferita dagli inferni di malvagità che il male umano costruisce.
Gesù, facci essere la tua fede nella vita dell'immenso amore Dio dentro le nostre vite, da te aperte alla bellezza di amare con cui bussi ai nostri cuori e vivi le nostre carni.
ciao r

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