Dio vince perché perde;

e così l'immenso amore genera figlie e figli nell'amore e all'amore, quando non si fa Dio ma si sceglie terra e carne.
Lo dici, lo gridi con una chiarezza estrema, senza la minima ambiguità. E non solo qui in Giovanni, ma in tutti i Vangeli. Qui nel quarto vangelo, forse, è più bello.
«In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto».
Sei solenne. In greco questa solennità è forte: «μὴν ἀμὴν λέγω ὑμῖν - amèn amèn lègo umìn - in verità in verità io vi dico».
Il tuo "in verità", il tuo "così è", qui ripetuto due volte, significa che nella verità immensa che è l'affidamento di tutta la tua esistenza a Dio, che chiami e conosci Padre, il cuore di ciò che sei, dici, vivi è questa tua vittoria che sta per accadere, nella morte, in una morte di croce, in ciò che è solo sconfitta per il mondo e gli esseri umani.
«Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto».
Tu sei morto, Gesù, e risorto dalla morte che ti abbiamo dato.
Ecco, solo la morte di Dio convince noi esseri umani che l'amore è più forte di ogni odio e guerra, e quindi ci porta a rinnegare il male che facciamo, per morire come semi, e così fare frutto abbondante, molto più ricco e bello di noi. 
Come hai fatto tu, Gesù di Nàzaret, ora desideriamo fare noi.
Vivere i tuoi sentieri e percorsi d'amore e pace, farli vivere a chi è con noi, contro di noi, indifferente a noi, e che possiamo aiutare a vivere nei lavori e giochi dell'amore, nelle bellezze di amare, nelle scoperte del dono di sé per amore, in ogni amore. Felicità, piacere, fatica, lavoro di farsi madri e padri di tanti amori più belli e ricchi di quelli che abbiamo vissuto a fatto noi. Come te, Gesù.
Ascoltiamo l'annuncio della tua sconfitta per noi e per la vittoria definitiva di Dio immenso amore sui nostri mali.
"Tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c'erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù». Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù.
Gesù rispose loro: «È venuta l'ora che il Figlio dell'uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. Adesso l'anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest'ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest'ora! Padre, glorifica il tuo nome».
Venne allora una voce dal cielo: «L'ho glorificato e lo glorificherò ancora!». 
La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato».
Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io quando sarò innalzato da terra attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.".
Per me il punto importante è un altro, Gesù, e tu lo sai.
Ma ho bisogno di mostrare a chi legge una cosa che non capisco, riconoscendo che per capirla mi mancano, credo, strumenti culturali e linguistici che mi facciano comprendere qualcosa di ciò che hai detto e che Giovanni traduce e scrive per noi, per donarci la tua esistenza di figlio dell'uomo e figlio di Dio.
«Adesso l'anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest'ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest'ora! Padre, glorifica il tuo nome».
Che cos'è "la Gloria di Dio?".
Che cosa significa, "Dare gloria a Dio?".
Perché fare sacrifici e olocausti è dare gloria a Dio? 
Sopratutto, Gesù, cosa significa che muori in quanto chicco di grano, sconfitto come Messia e re di Israele, come "dito di Dio" e "regno di Dio" giunto tra noi e che si è fatto vicino, così vicino alle nostre vite da lasciarsi uccidere dalla nostra paura di amare?
Perché è qui la Gloria di Dio?
«Ma proprio per questo sono giunto a quest'ora! Padre, glorifica il tuo nome».
Tu, Gesù di Nàzaret, sei l'unica gloria, il solo olocausto, il semplice e immenso sacrificio che Dio, Immensità Amore, Padre Madre, desidera e vuole. Tanto è vero che, come dice la nostra narrazione della tua vita tra noi, e il nostro 'Credo' comune, ora tu, Gesù di Nàzaret, sei seduto alla destra di Dio Padre nel suo Trono vivente di libertà e amore.
Tu, Gesù, sei la gloria di Dio: tu morto in croce per il nostro rifiuto della tua presenza tra noi come Messia e re, maestro e amico, sposo e amante.
Tu risorto per la potenza immane che è il Dio amore che ti ama e si riconosce in te.
Ma questo è ciò che significa e vuole l'intera tua esistenza.
«Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io quando sarò innalzato da terra attirerò tutti a me».
Ecco, ti conosco e amo solo come Dio che muore in croce per me e la mia vita, il Dio che rappresenta e indica, mi fa vedere le miriadi di persone, donne uomini vecchie vecchi bambine bambini e giovanti di ogni età, che hanno fatto crocifiggere la loro esistenza, e spesso hanno pure scelto questa morte, per donarsi e donare amore a chi era debole, inerme, indifeso.
Allora questo che ho appena scritto è la "Gloria di Dio" di cui tu ci parli in questo passaggio del vangelo di Giovanni.
E dentro questa "Gloria di Dio", c'è anche il passaggio che mi colpisce ogni volta che ti leggo qui, in questo brano di Giovanni.
«Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna».
"Ma cos'è l'amore di cui ci scrivi così spesso, raffaele?".
In realtà, Gesù, questa domanda così esplicita mi è stata fatta una volta sola. Però me la faccio io, ogni volta che scrivo di te. Mi sembra che proprio qui c'è la risposta, la proposta che tu ci doni e presenti con la tua vita.
Amore è fiducia nel Dio Vivente, questo è ciò che ci dici tu, Gesù. Amore è sapersi gettare tra le braccia di questa Madre Padre, sapendo che ci accoglie, ci protegge, ci difende. 
Noi siamo bambine e bambini, Gesù, e se non lo siamo più dobbiamo ridiventarlo. Così non sappiamo più cos'è "la vita", anche se ci siamo dentro. Abbiamo urgente bisogno di qualche genitore che ci ami e ci guidi nella vita, senza giudicarci, ma togliendoci dal male che facciamo, spesso e volentieri o pure involontariamente ma sempre troppo spesso. 
Gesù, tu sai che conosciamo quant'è difficile questo compito d'amore e come, in te e nella tua vita dei vangeli, cerchiamo aiuto e conforto. Non per fare la nostra vita potente, ma per farla essere un dono d'amore di Dio Padre Madre. La vita, ciò che chiamiamo poeticamente "vita" e non sappiamo che cos'è, è questa fiducia assoluta in Dio Genitore che ci salva, rendendo la nostra esistenza povera un suo dono d'amore. Se siamo qui con te, Gesù, allora siamo nella vita che continua a vivere nel Presente Immenso Amore che ci vuole vicine e vicini alle sue scelte e desideri di amare.
Allora, Gesù, aiutaci a essere bambine e bambini, capaci di amare la vita nella totale indifferenza alle nostre realtà, perché sappiamo di essere nell'amore Dio che sempre ci salva e protegge. Amèn amèn, Gesù.
ciao r

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