16 dicembre 2010, giovedì della III settimana di Avvento

"Quando gli inviati di Giovanni furono partiti, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle:
«Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che portano vesti sontuose e vivono nel lusso stanno nei palazzi dei re. Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto:
“Ecco, dinanzi a te mando il mio messaggero,
davanti a te egli preparerà la tua via”.
Io vi dico: fra i nati da donna non vi è alcuno più grande di Giovanni, ma il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui.
Tutto il popolo che lo ascoltava, e anche i pubblicani, ricevendo il battesimo di Giovanni, hanno riconosciuto che Dio è giusto. Ma i farisei e i dottori della Legge, non facendosi battezzare da lui, hanno reso vano il disegno di Dio su di loro»." (Lc.7,24-30)








Che cosa succede alla vita quando la luce cade su di lei?
Si illumina, e fa illuminare di sé cose impreviste e aspetti che non si vedono senza quella particolare luce.
Perché la luce è sempre particolare, specifica, adatta a quella particolare situazione a quella precisa vita. Oppure non adatta. 
Così succede che avendo conosciuto altre luci spesso le si rimpiangono quando ci mancano ed oggi siamo solo buio.
Ma pure la luce diventa inutile, se non ci si fa vita per accogliere la luce, se non si diventa buio ed oscuro per farsi illuminare dalla luce.
Le foglie verdi riflettono la luce secondo parametri difficili e "strani": fanno buio per prendere la luce in sé. I pali di metallo, invece, sono trasparenti e netti, sono lucenti e fanno specchio alla luce.
Cosa appartiene alla bellezza?
«I farisei e i dottori della Legge, non facendosi battezzare da lui, hanno reso vano il disegno di Dio su di loro».
ciao
r

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