5 febbraio 2011, festa di sant'Agata

"In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose." (Mc 6,30-34)












"Egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose."


Gesù, perdonami, ma non avevo pecore a disposizione stamani.
E poi il patto tra noi è che non cerco i soggetti delle foto, ma fotografo quello che mi sembra bello fotografare e poi cerco di capire perché ho scelto proprio queste foto, cerco di dirmi e dirti che cosa c'entrano queste foto con la tua Parola d'Amore.
Qui ci sono i miei fiori, molto rappresentativi lo ammetto. Sono fiori fiori, un poco spudorati della loro bellezza, ma la bellezza è sempre spudorata.
Essa si mostra così com'è, senza alcun pudore.
Infatti alla bellezza tu non hai concesso alcun pudore, solo umiltà, se è vera bellezza. Vera nel senso che quella particolare bellezza sa di essere bella ma di non averne alcun merito, ma di essere solo un regalo tuo a noi, ai poveri.
Perché siamo pecore senza pastore.
Certo, mio Re, tu sei venuto e ci hai parlato. Ci hai insegnato e ci insegni molte cose, perché vedi quanto siamo disperse ed in ansia, quanta sete e quanta fame abbiamo e come non sappiamo neppure come mangiare. Figurati se sappiamo che cosa dobbiamo mangiare.
Ecco.
Forse è scorretto confrontare la tua bellezza, i miei fiori, con le vicende svergognate e bugiarde delle nostre azioni "mortali".
Un edificio urbano è bello solo per la luce che lo colpisce e che lo configura e lo disegna con le ombre ed gesti che essa fa contro le sue pareti.
Altrimenti, tolta questa maschera di gioco, è solo un pesante ingombro, soltanto fatica e violenza.
I tuoi fiori sono solo leggerezza ed essi la luce, generalmente, la mettono loro stessi. Perché sono umili pure se spudorati, e desiderano guadagnare dalla loro bellezza solo ciò che da essa loro hanno già.
Nient'altro.
Fammi fiore, mio Re, e fammi desiderare di guadagnare alla mia vita soltanto quello ho già. La mia vita e te: l'amore.

Ciao
r

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