Toccarti, Gesù,

per sentire la tua vittoria in noi.
Doppio intervento di guarigione e risanamento. Doppia tua azione che dona libertà alle nostre vite intrise d'amore ma anche tormentate da situazioni ed esperienze di dolore e sofferenza. Il tema è la vita, che tu doni ma che in noi e per noi spesso è ferita, ferita a morte.
Ascoltiamo la tua vita che ci insegna ad amare.
"Essendo Gesù passato di nuovo in barca all'altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno. Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male. E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male». Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.".
Tu, Gesù, sconfiggi la morte. Le molte esperienze di morte che noi viviamo nelle nostre vite sono sconfitte dal tuo abbraccio d'amore, dalla tua presenza che ama. Purché noi abbiamo e continuiamo ad avere fiducia in te e nella tua presenza.
«Non temere, soltanto abbi fede!».
Questa fede è la certezza che solo in te, Gesù di Nàzaret, c'è la potenza di Dio amore che rinnova le nostre vite e le risana, comunque, in ogni modo questa guarigione avvenga.
Aiutaci a starti vicino, Gesù, per toccare la tua vita e la tua carne, e almeno i tuoi vestiti, perché la tua forza divina di vita e amore venga a toglierci dal male, dalla morte.
ciao r

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