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Visualizzazione dei post da agosto, 2012

Nella nascita alla vita di un cardinale gesuita.

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Nella morte (e nella vita, finalmente!) di un cristiano amato da cristiani e non cristiani. Gesù mio, Sposo, ti sei preso, infine Carlo Maria Martini. Gli hai chiesto un poco di sofferenza in più, ma c'è tanta gente che soffre e tu vuoi che i tuoi amici testimonino del tuo amore accettando anche per se stessi la sofferenza che molti altri subiscono, senza avere il tuo amore così vicino. Ho conosciuto tardi il tuo cardinale gesuita, il tuo "compagno" diventato "principe", contro la sua volontà. E la cosa che mi ha colpito è stato leggere che lui, da ragazzo, capisce che se tu sei vivo e vero allora l'unica cosa da fare è dedicarti tutta la vita. Tu, Gesù Re, sei la vita e la verità vivente, e sei anche l'unica strada per arrivare a essere la vita e verità che sono il "deposito di Dio": questo bel mondo in cui viviamo e la nostra vita meravigliosa. Lo sento come un rimprovero. Un giusto rimprovero, perché Carlo Maria Martini a 17...

Il nutrimento materno di Dio

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Il pane e la Carne, il vino ed il Sangue. " In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».  Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.  Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me.  Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno». "...

La tua Chiara

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11 agosto ... 2012 Sono ottocento anni, mio Re, che ti sei preso Chiara; diciottenne, vergine, molto bella, di nobile e rissosa famiglia. Te la sei presa per farne tua Sposa, orto del Signore e tralcio fecondo di molti e molti grappoli d'una uva assai buona e dolce. Anche per questo, ma proprio e specialmente per la resa a te che Chiara testimonia in tutta la sua vita, amo assai questa piccola santa, dolce e piena di tutta la tua santa ostinazione e del tuo coraggio a vivere come tu vuoi per lei. Così piena di abbandono obbediente al tuo amore ed all'Amore impossibile ed inconoscibile di Dio, il Signore, il Potente. Questa poesia nasce da questo, e dal confronto con alcune scene di questo mondo e dei suoi idoli, tutti fanatici e cattivi. Tu sai a cosa mi riferisco e sai che ti affido tutto in preghiera. Per loro e per tutto il numeroso resto, di poveri, orfani, deboli, vedove, donne, bambine e bambini, derelitti, scavati e rotti nei corpi e nei cuori dal delitto di c...