Testimoniare Dio

è amare, cioè accogliere, cosa che comporta la scelta: scelgo chi accolgo, e così testimonio  di questo incontro in amore. Testimonio Dio.
Ogni volta che amo testimonio Dio.
E non vale dirsi, purché l'amore sia puro. Ogni amore è puro quando è dono di sé e comporta che l'altra persona, che amo, si arricchisca della mia vita e della mia realtà. 
Io mi dono a chi amo,  mi privo di me stesso in suo favore.
Senza contraccambio.
Questo succede sempre nell'amore, il cui riferimento di fondo è l'amore di Dio che Giovanni evangelista racconta che Giovanni il battista ha testimoniato, che Gesù di Nàzareth è testimone di Dio, che testimonia a sua volta per Gesù stesso.
L'amore viene testimoniato dalle vite e dalle narrazioni delle vite coinvolte nell'amore, sempre; così in questo bellissimo vangelo di Giovanni c'è tutta una successione di testimonianze dell'amore.
Giovanni il battezzatore testimonia Dio che testimonia Gesù di Nàzareth, che passerà i successivi tre anni della sua vita, tre Pasque di Israele, a testimoniare che Dio è amore e solo amore e proprio per me, conducendo questa testimonianza fino alla fine, fino alla croce.
Davvero la fede che tu ci doni, Gesù Sposo e Amico, è solo un incontro con Dio amante e innamorato. 
Ma dopo l'incontro lo dobbiamo accogliere in casa nostra e donare a questo Dio mendicante d'amore tutta la nostra vita.
Per sempre. 
Ascoltando il Suo canto d'amore e restandone innamorate, innamorati. Entrando nel Suo abbraccio e rimanendo lì, felici.
Come accade a Giovanni in questo episodio del battesimo che lui compie al  figlio di Dio in presenza di Dio genitore, Padre e Madre immensi.

Gv 1,29-34
"Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele». Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».".


Ogni parola di questo racconto va pensata e pregata. 
Iniziando dal fatto che Giovanni "vede" Gesù venire verso di lui. Tutto il racconto è una serie di visioni o vedute, immerso nelle realtà corporali e di carni che si vedono e si fanno incontro l'una all'altra. Tutto qui è nel registro della visione.
Si inizia con: "Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui" e termina con Giovanni che dice: «E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».
Solo che non tutto ciò che Giovanni vede è visione fenomenica, legata solo ai sensi. Una parte di ciò che vede dipende dalla Parola che Dio gli ha rivolto, dall'esperienza di Dio che Giovanni fa e per cui si dichiara, a chi lo interroga: «Io sono voce di uno che grida nel desertoRendete diritta la via del Signore, come dice il profeta Isaia» (Gv 1,23).
La missione di Giovanni è spianare le vie a Dio e lo fa annunciando l'arrivo dell'anno di grazia del Signore (Lc 4,17-21): Gesù di Nàzareth, l'agnello di Dio.
Giovanni capisce il senso e l'orizzonte della sua missione e della sua testimonianza di Dio solo quando conosce Gesù di Nàzareth come l'inviato da Dio, il Messia di Israele che lui indica come Agnello di Dio, unica vittima sacrificale perfetta e gradita a Dio. 
Vera Incarnazione di Dio offerta all'amore, fino in fondo.
Gesù completa il senso delle nostre vite, di ciascuna nostra vita, inquadrandola, dando una cornice d'amore, di respiro e armonia profonde, proprio dentro la sua vita divina  del tutto donata all'umano, nel farsi creatura immersa nella sua natura di animale-vivente.
Noi lo sappiamo e lo vediamo grazie alla lunga catena storica di testimonianze, di vite dedicate a Gesù, a questo dono di Dio che si dona a noi perché noi ci doniamo a Dio e, così, possiamo continuare l'abbraccio d'amore che testimonia l'amore di Dio vivo e presente qui tra noi.
Gesù di Nàzareth, Messia di Israele e Cristo delle genti.
Amore e accoglienza innocente, agnello di Dio sgozzato fin dall'origine dei tempi per darci vita e in abbondanza, nel regno di Dio edificato dal suo amarci dentro i nostri cuori.
Amando.
ciao r

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