La tenerezza di Dio

sei tu, Gesù di Nàzareth, Sposo e Messia.
La tua descrizione presente in Marco, insieme così generosa e reticente, mi piace perché ti mostra con un bisogno, un desiderio forte di guarirci dai nostri mali, sempre. 
Una guarigione che fai senza chiedere contropartite o garanzie, ma solo per amore, solo chiedendo amore, solo perché una persone ferita dal male presente nella vita, e quindi in effetti priva di vita, morta prima di morire, ti chiede vita e salute e tu le dai in abbondanza, subito.
Chiedendo solo amore e silenzio amante.
Ascoltiamo Marco che ti racconta.
Mc 1.40-45 
"Venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito, la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.
E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro».
Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.".

Già, ci chiedi silenzio, Gesù. 
Tu ci guarisci e ci chiedi il silenzio sulla guarigione che ci hai fatto. Ci chiedi di rispettare le leggi e poi di vivere in amore, come chiedi a tutti. Quella che è l'essenza del tuo messaggio.
«Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro».
Vai e fatti dichiarare sano, che tutti lo sappiano, ma conserva nel tuo cuore questo dono d'amore che ti è stato fatto.
Invece noi ci vantiamo di te e lo diciamo a tutti, esagerando i particolari, come sempre.
Certo, c'è anche voglia di dirlo, ma perché c'è (anche!!!) desiderio di dire che "io e proprio io" ho ricevuto questo miracolo e, quindi, in qualche modo l'ho meritato.
Invece la tua missione, Gesù, la tua testimonianza è guarire i nostri cuori di pietra, che non possono essere feriti e aperti, fino a trasformarli in cuori di carne, capaci di donarsi perché abili ad essere feriti, a sanguinare, farsi contenitori d'amore, fonti di acque d'amore. Dell'Amore Dio, che non finisce mai.
Guarirci dalle lebbre fisiche che tormentano le nostre vite non è il tuo compito vero, perché il male fisico che ci tormenta dipende strettamente dal nostro male morale, la scelta di non amare, il rifiuto di amare. 
Quello che conosciamo come peccato originale, di Eva e Adamo, e che ripetiamo ogni giorno contro Dio Padre Madre e contro te, Messia, Re e Sposo.
"Scelgo me", i miei, la mia parte, la mia classe, la mia nazione, la mia identità, contro l'altro che mi chiede amore. Non ho amore da sprecare, io.
Ma allora non ho amore per nulla: sono morto e produco morte, perché Dio - fonte e origine di ogni vita - è eternamente e in modo "terribile e temibile" sempre l'Altro che mi chiede amore. 
E me lo chiede con una speranza che va oltre ogni mia speranza e che ha un nome.
Il tuo, Amico e Sposo, il tuo: Gesù di Nàzareth.
ciao r

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