La tua pace, il tuo fuoco.


Che cosa sei venuto a fare tra di noi, Gesù di Nazareth?






Dov'è ancora acceso il tuo fuoco? Nelle molte chiese, più o meno potenti, che sono nate chiamandosi con il nome della tua investitura?
Oppure in chi viene, ancora oggi, uccisa e massacrata solo perché ti chiama e ti riconosce come amico e Maestro, come Signore?
Nella vita silenziosa di chi, senza chiasso e senza fumo, cuoce il tuo cuore, instancabilmente, per darlo da mangiare e da bere a chi è affamato e assetato?

Come brucia questo tuo fuoco che divide?
Chi divide, il tuo fuoco d'amore, Gesù di Nazareth? E come lo divide? e da chi?

Ascoltiamoti e cerchiamo di vedere, e di sentire, che cosa si è acceso dentro di noi e dove sta bruciando.





Lc12,49-53

«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera
».





La tua divisione agisce a livello di persone, nella famiglia, nel livello più elementare della vita.
Ma non è lì che si ferma questo tuo incendio.
Perché non sei venuto «a portare pace sulla terra», ma anzi divisione.

Ma dove opera questa tua divisione?

Siamo a livello elementare dei rapporti primari tra persone.
Cosa deve cambiare, qui, perché il tuo fuoco cambi tutto e rinnovi la Terra preparandola all'Amore Presente?
Deve cambiare l'amore.

Perché tu sei venuto a portare l'amore e l'amore prima di unire deve dividere.
Perché l'amore si compiace della verità e si rallegra della giustizia.
Certo, l'amore può esistere anche senza verità e privo di giustizia. Ma così perde forza, non ha nutrimento, si indebolisce e muore.
Non bisogna imporre la verità e costringere alla giustizia. Una verità violenta non è vera, come una giustizia potente e oppressiva è iniqua. Solo il tuo fuoco e capace di imporre l'amore come l'unico agente dove verità e giustizia esistono per la pura semplicità della loro convinzione. E della amicizia che noi cerchiamo in loro e con loro.





Perché l'amore che tu porti nasce dalla tua sconfitta.

La tua sconfitta radicale, brutale, semplice. Appeso nudo a una croce per morire di una morte orrenda e dolorosa.
Certo, poi c'è la resurrezione, Gesù, lo so. Ma questa resurrezione non è per tutti, è solo per le persone a cui è donata. Loro, poi, la trasmetteranno anche ad altre persone, quelle che crederanno alla tua resurrezione solo sulla parola di chi è stato "convertito" da D** alla tua vita.

Allora chi noi portiamo in giro per il mondo è il fuoco di una sconfitta. una sconfitta dove la verità e la giustizia sono state appese alla croce con te, e insultate e sputate nelle loro nudità e nelle loro ferite.

Questo fuoco è il fuoco dell'amore.
E di un amore che non può essere fermato.
L'amore dell'Eterno Amore Presente che vive e opera nel mondo attraverso di te, attraverso la tua parola e presenza. Ed è un fuoco che divide perché opera nei cuori e li cambia e accetta tutto quello che viene dall'umano, solo cambiandolo in bene.
Un fuoco che unisce, ma dopo che ha diviso nel conflitto della verità e nel tormento della giustizia, conflitto e tormento che trovano pace e soluzione solo in te. Gesù di Nazareth, figlio dell'uomo, figlio di D**.


ciao r


















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