La famiglia è D** che è...

... nato da donna.

Che cos'è la famiglia? e cos'è "la famiglia di D**", l'Impronunciabile, il Santo, l'Altrui, l'Oltre, la Totalità, la Vita, il Silenzio, l'Amore, l'Amante... e non ho parole per dirti, né per indicarti soltanto, Immensità Amante, PadreMadre Figlio Spirito d'Amore, Genitori Genitoque...
Forse soltanto ci restano le scarne e reticenti parole di Paolo, quel Saulo di Tarso già tuo e che hai scaraventato a terra nel buio della Tua Luce, perché t'eri stufato del suo entusiasmo contro tuo Figlio.
Se proprio doveva essere abitato da Te che lo fosse dalla versione più mite e più umile di questo tuo Divino così ricco: proprio Gesù di Nazareth, il figlio di Maria di Nazareth, la moglie del carpentiere, la madre di Gesù, appunto, e di...

Gal 4,4
"Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli.


Che cos'è la famiglia, Gesù Signore? e non la Sacra Famiglia, con le maiuscole; ma la famiglia, quella di tutti i giorni, quella dove facciamo casini che sono indescrivibili e che, invece, sappiamo descrivere benissimo. E quale relazione intima e profonda questa nostra "famiglia" tiene con tutte le altre parti dell'umanità in cui si "fa figliolanza", dove si "genera" e si "crea", si "produce" la vita?
La Sacra Famiglia e la Madre di Dio, sono due liturgie che il calendario, quest'anno, ci mette vicinissime e che, però, sono vicine in ogni caso, proprio in ogni reale.
Perchè qualsiasi cosa sia "la famiglia", essa è tenuta insieme da quella creatura umana di sesso femminile che "rimane incinta", "resta gravida", "ha una gestazione" di circa nove mesi e al termine dei quali "partorisce", "dà la vita", a un'altra creatura umana, la quale però esisteva come vita autonoma nel suo utero e nel suo corpo femmina umana da almeno da sei mesi e in realtà da nove ma che, dopo il parto, esiste solo (anche?) fuori dal suo corpo.


Maria di Nazareth è la donna e la madre che "incarnano" il bisogno di vedere il Femminile di D** come qualcosa che appartiene anche all'umano rivolto al divino e non solo a D** stesso come Totalità di Amore Vivente.

Non voglio capire niente.
Gesù, vorrei soltanto che tu suonassi questa povera, vecchia chitarra stonata, per trarne qualche suono che ti sia gradito.
Quindi lascio che tu faccia quel che vuoi. Ci provo, almeno.

Vangelo di domenica 31 Dicembre 2017

Lc 2,22-40
"Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, [Maria e Giuseppe] portarono il bambino [Gesù] a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui".

Vangelo di lunedì 01 Gennaio 2017

 Lc 2,16-21
"[i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo
".


Lasciamo stare il meno e poco, invece cerchiamo di ascoltare la musica maggiore che qui suona.
Due cose, Gesù mio, sento vibrare con forza.
La prima è la povertà, e non di beni ma di vita.
Maria, Giuseppe e te, Gesù, siete tre dei tanti. Tre qualsiasi. A cui accadono cose, come capitano a tutte le persone umane.
Il primo segno del "Dio Incarnato" è quello che vien detto ai pastori: un bambino con la madre in una culla povera e sporca; infatti, per quanto sia Giuseppe che Maria un poco di pulizia l'hanno sicuramente fatta, una mangiatoia di animali è sempre una mangiatoia.
La seconda è la centralità, muta, di Maria.
Giuseppe obbedisce, a lui è chiesto di fidarsi. Di che cosa non si sa. In Matteo si fida dei suoi sogni, in Luca sparisce abbastanza. Giuseppe è imbarazzante, è un uomo che ha un ruolo imbarazzante e non lo si tratta.
Maria è molto più importante e non la si può ignorare, anche quando la si ignora scappa fuori in modi strani, perché lei c'è e c'è stata.
Ma questa centralità di Maria è scritta insieme alla notazione che lei non capisce, e non sta zitta, ma denuncia questa sua incomprensione al Signore D**, e solo dopo averlo fatto si fida e "custodisce queste cose nel suo cuore", cioè accetta anche quello che non capisce e lo lascia maturare in sé.
Esattamente come te, Gesù, questo figlio su cui chiunque vuol dire la sua e che lei custodisce, con amore e passione, nel cuore stesso di a tutte le cose che non capisce.

Quindi la famiglia è Maria?
Sì. E no, ovviamente.

La Sacra Famiglia esiste perché Maria dice di sì al suo Signore: "avvenga per me secondo la tua parola", certo, ma anche perché Giuseppe accetta un ruolo marginale e noi non sappiamo perchè lo accetta - se non perchè è un giusto, così ci dice Matteo.
Quindi è Maria centrale, Maria con il suo sì e con la sua gravidanza opera dello Spirito Santo, cioè della presenza di D** come ombra che copre.
Maria, con il suo senso dell'autonomia e della libertà, ("come avverrà questo, poichè non conosco uomo"), con la sua capacità di osservazione e di notazione ("Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore"), osservazione e notazione che non sono soltanto obbedienza, ma anche messa in rilievo, contrasto ("come avverrà questo, poichè non conosco uomo"... oppure, e anche se è un'altra donna, straniera e non di Israele, l'osservazione della donna siro-femincia, meditata dall'amore, è proprio la stessa di cui è capace Maria di Nazareth: "anche i cagnolini si cibano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni").


Che cosa stai suonando, amore Gesù?
Che musica sale dalle profondità e dalle superficialità di questa risonanza?
Infatti, mio Signore, la tua Parola serve alla nostra vita, è utile qui e ora, bisogna saperla per il mio oggi, per farti guarire la mia vita e farti cacciare via i miei demoni.
E quindi per dirlo a chiunque e tutti che tu mi hai aiutato, ringraziando D** di te e del tuo amore.
Mi sembra che stai suonando una musica che richiama, ci chiede, una preghiera diversa sul tuo femminile; sul femminile umano che esiste perché esiste in D**, perché è D**, perché in Lei/Lui ha vita e amore. E quindi una preghiera sui rapporti che chiede e desidera con l'Eterno bene e, dentro D**, con il maschile attuale.
Mi sembra di sentire che ci chiedi preghiere attente e riflessive sulle famiglie umane, preghiere che siano capaci di fare come Maria; cioè accogliere, meditare, osservare, proporre, domandare, fare contrasto. Donne capaci di essere autonome nell'amore e nell'accoglienza. E, insieme e a fianco di queste donne, un'altra preghiera capace di far accettare al maschile umano un ruolo molto più marginale e più nascosto dell'attuale, così da lasciare al femminile umano tutta la gestazione della vita, ma capace di essere presente al concepimento e al parto. Per fare aiuto e non ostacolo.
Per obbedire nell'umiltà dei giusti.
La stessa, identica, umiltà di D**.
Il Santo.


ciao r
 








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