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Visualizzazione dei post da agosto, 2017

Chi sei, Gesù? Il Salto di D**...

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"Chi sei tu, Gesù di Nazareth, il figlio di Maria e del carpentiere e i cui fratelli sono ancora tra noi?" Questa domanda sempre risuona tra noi e fai bene e chiederci ancora « Ma voi, chi dite che io sia? ». Esitiamo, ma non perché non sappiamo la risposta di Pietro e della Chiesa che è nata da lui. Quella risposta la conosciamo benissimo (... e in Gesù Cristo, suo unico Figlio...).  Però esitiamo. Esitiamo perché siamo pieni di dubbi, e non su di  te, ma sulla relazione tra te (Gesù di Nazareth figlio di Maria di Nazareth sposa di Giuseppe di Nazareth della Casa di David) e il fatto che chiami l'Immensità Santa, lo stesso D**, "Padre" e ne reclami l'amore come qualcosa di presente e di attuale. Come qualcosa di tuo, che è parte della tua natura. Esitiamo perché qui c'è un salto. E non è un salto che dobbiamo fare noi. Noi sappiamo saltare come vogliamo, imbrogliando e facendo sul serio sappiamo saltare fino a dove bisogna. Qui c'è

L'amore cambia chi ama...

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...anche D**.   "Il Dio è l'Uno, l'Immobile, l'Eterno. Impossibile cambiare il Dio". Così dicono i filosofi, certi dei loro discorsi, nell'intelligenza delle loro ragioni. Tuttavia mi sembra, Gesù mio, che tu hai agito diversamente. Infatti tra la netta preferenza per chi è piccolo e chi è bambina e la scelta di dare "la buona notizia di D**" innanzitutto a chi è nella povertà - e in tutte le possibili situazioni di povertà - la tua opinione su questo D** che tu chiami "Padre" (Abbà, che significa babbo, papà ... più che padre in senso eticamente alto ), tuttavia mi sembra che tu pensi che l'amore può cambiare anche D**, il Solo Amore. Qui, in questo vangelo di questa domenica, c'è un altro esempio molto bello. Ascoltiamo la tua Parola, Gesù. Mt 15,21-28 " Partito di là, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne. Ed ecco una donna Cananèa, che veniva da quella regione, si mise a gridare:

Essere fede...

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...è camminare sulle acque,nelle orme di D**   Non è che ci chiedi poco. Cioè, ci chiedi poco. Solo di crederti e di amarti. Avere ed essere fiducia in te. E noi ci proviamo ogni giorno. Ma poi fai come in questo vangelo, arrivi di notte, durante una tempesta, camminando sulle acque, e così stravolgi sempre le nostre aspettative e ci fai vedere quanto è poco in noi quel poco che tu ci chiedi. Ascoltiamoti. Mt 14,22-33 " [Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo. La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono da

La trasfigurazione del Signore

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Gesù e (è) D**. Ma cos'è questa vicenda della Trasfigurazione, Gesù mio? Certo, il fatto in sé è comprensibile in fretta. Ti fai vedere da Pietro, Giacomo e Giovanni, (i tuoi discepoli più cari) in un "momento" della tua bellezza divino-umana e mentre parli di quello che stai andando a fare a Gerusalemme con Mosè ed Elia. Altrettanto certo è il fatto che subito serve a niente, cioè tutti e tre ti abbandoneranno alla tua Passione e Morte, e tu non potevi non saperlo. Allora perché?  Per fare vedere una prova, un'esperienza, della presenza del divino nella tua vita?  Per rafforzare la debole fede di quei tre discepoli a te così cari?  Per dare a te una gratificazione e una approvazione divina, e di quel divino così lontano che tu chiami "Padre", esplicita del tuo operato - esplicita anche per te, Gesù mio? Sì. Ci sono tutte queste cose, Gesù mio, ma sopratutto c'è l'amore.  Ascoltiamoti, con cuore aperto. Mt 17, 1-9 "