Gesù di Nazareth, umano, uomo ...

... Figlio di D**, reso perfetto dall'obbedienza.



Cosa ci fai nel deserto, Gesù?
A che cosa ti prepari? Perché stai digiunando? Che cosa devi accogliere? A Chi devi fare/dare spazio e tempo dentro di te?
La lettera agli ebrei risponde che le passioni e le tentazioni che subisci, ciò che patisci nella tua vita e a cui tu obbedisci, servono a renderti perfetto.
Sono la tua strada di umano che accoglie D** e i suoi disegni in se stesso.
Ti fai casa di D**, lasci che D** ti scelga come casa e tempio in cui può risiedere sulla terra.
Gesù di Nazareth, abitazione e vita di D** nell’umanità.
Le tentazioni sono la chiave di volta di questa tua “obbedienza alle cose che patisci”, alla tua vita in cui, dove D** s’è fatto casa.

Mt 4, 1-11
Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”».
Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano
”.
Va bene, Gesù.
Sei stato battezzato da Giovanni e per te il cielo si è aperto e D** ti ha fatto sapere che tu sei l’Amato, il Prediletto, e che a te lo Spirito – cioè la presenza viva di D** - è stato donato in abbondanza.
Questo Spirito che ricevi subito ti porta nel deserto, ad aspettare.
A prepararti.
A che cosa? Alla tua missione? Certo, ma allora ti stai preparando alle tue tentazioni.
Ciò che subisci sono le specifiche di chi lascia che D** lo scelga come abitazione e tempio.
Quindi sono le tue tentazioni, ma sono anche le nostre tentazioni.
“Nostre”, beninteso, di persone che ti seguono e che sono le stesse che, troppo spesso, cercano di metterti a sigillo e garanzia dei loro desideri e non come Guida e Maestro che indica la direzione e i modi.

Le tue tentazioni mi hanno sempre colpito, Gesù mio.

La prima è la più facile e la più subdola.
Dare pane a te, e quindi a tutti, così, facilmente, senza alcuna fatica. Se.
Se sei Figlio di Dio. Questo “se” condiziona tutto e mostra nel pane il veleno.
Infatti questo miracolo sarebbe la garanzia che D** è con te e non ti abbandona mai, la certezza davanti a tutti i popoli che la protezione di Dio agirà sempre e quindi tu conquisterai il mondo con soluzione dei problemi immediati dell’essere umano.
Ho fame? Trasformo queste pietre in buon pane.
E quando finisco le pietre? E quando avere pane ogni volta che voglio non mi basterà più?
La tua risposta è bellissima per questa libertà che possiede: «Non di solo pane vivrà...»
Il pane è fondamentale, ma non solo il pane a darci la vita.
Anche nella desolazione della fame abbiamo sempre anche altre richieste, altri bisogni.

La seconda tentazione è paradossale. Sembra scemo il diavolo. Chi vuoi si butti da sopra una torre alta, fidando che D** mandi angeli a prenderlo in tempo?
Ma il diavolo non è scemo e sa che cosa fa.
La tentazione è quella di “andare oltre”, di osare l’impossibile, di superare ogni limite.
Si può fare, molti l’hanno fatto. Ma dipende sempre. Dipende da dove sei, chi sei, come agisci. Sopratutto dipende dalla tua coscienza, nata dalla fede, che non devi tentare Dio.
Facciamo attenzione, per cercare di capirti Gesù, al fatto che noi esseri umani dobbiamo capire le nostre storie. Capirle per andare avanti, e per sapere chi e cosa stiamo seppellendo e chi e cosa, invece, ci portiamo dietro.
Ma questo lavoro di comprensione dobbiamo saperlo compiere sopratutto noi tuoi seguaci, che abbiamo il tuo nome di cristiani; noi più di chiunque altro nel mondo.
Dobbiamo lasciar lavorare lo Spirito, questo è sicuro. Ma non può essere solo lui a fare tutto il lavoro. Una parte decisiva spetta a noi. Spetta a noi “attualizzare le domande di fede”, ciò che la tua presenza tra noi, Gesù, ancora e sempre ci chiede.
Certo che lo Spirito lavora tra di noi e in mezzo a noi, ma non al nostro posto.
Se ci buttiamo giù dalla guglia di san Pietro perché tanto c’è lo Spirito che ci fa volare, allora è facile prevedere che non ci raccoglierà a mezz’aria, ma lascerà che cadiamo.
Invece è sicuro che ci aiuta dopo, dopo che ci siamo fatti male.
Per esempio nel tema delle sessualità (al plurale) e delle diversità umane in proposito e della indissolubilità dell’amore umano e quindi del matrimonio, dell’onore della madre, delle donne cioè.
Ma, ancora per esempio, come nel tema del rispetto del lavoro umani, che implica non solo al critica al profitto, ma sopratutto – forse – il tema della automazione e dell’uso dei robot al posto del lavoro umano, o a centro organizzatore del lavoro umano che, quindi, dipende dal robot e dalla sue logiche e non dalla libertà di ogni essere umano a vivere la propria vita.
In cose di questo genere, Gesù, dobbiamo discernere noi, insieme allo Spirito, e senza buttarci giù dal punto più alto di San Pietro a Roma, ma anche senza chiuderci nei nostri palazzi a doppia mandata, perché tanto ci pensa lo Spirito.
Sono solo due esempi, e tu lo sai Gesù, che valgono come richiamo di quelle questioni decisive dove non possiamo e non dobbiamo buttarci giù dalla guglia, che tanto verranno angeli a salvarci, perché tu ci avverti che sta scritto «Non metterai alla prova il Signore Dio tuo». Occorre obbedire all’amore di D** discernendo che cosa dobbiamo fare e che cosa tu, nella tua Parola, ci dici di fare.
Un modo di vivere che vale in tantissimi campi dove siamo noi che dobbiamo agire fiduciosi di D** e della Tua e Sua Presenza, ma senza tentarLo mai.

La terza tentazione è quella più radicalmente umana, Gesù, e proprio per questo quella più diabolica.
Avere in possesso tutti i regni della terra, in cambio della adorazione del diavolo come Dio, al posto di Dio.
La storia è piena di esseri umani che per arrivare al “potere politico” (alla capacità di prendere decisioni per conto di altre persone, di intere popolazioni, e a cui tutti, bene o male, obbediamo) e per mantenerlo volentieri adorano il diavolo e gli fanno sacrifici.
Da Ying Zheng, il primo imperatore in Cina, a Giulio Cesare, il primo “imperatore” a Roma, fino a Barak Obama e Donald Trump oggi negli Usa tutte le storie umane, tu lo sai Gesù mio, sono popolate di persone che non si curano delle “lacrime e sangue” di cui grondano i palazzi del potere che vanno ad occupare. Spesso, anzi, le moltiplicano per occuparli prima e più solidamente.
A questa tentazione tu hai solo una risposta.
«Vàttene, satana!»
Infatti solo a D** si rende culto e solo D** - Immenso amore – può essere adorato.
Così tu sei venuto nel deserto a imparare l’obbedienza all’amore, per essere reso perfetto da quella vita che farai e dalle cose che in quella vita ti capiteranno.
Sei venuto per essere reso perfetto dall’amore e in capo, in cima e nel cuore, di ogni amore c’è sempre e soltanto D** l’amore che si dona e che crea amore solo con la sua esistenza.
Invece, proponendoti il potere, il diavolo, il satana, il divisore, ti dice che nella e tra l’umanità ciò che conta è solo il potere e quindi che l’amore è solo un piacere fisico immediato e importante – che deriva dal potere - oppure è una illusione da usare a favore del potere.
Allora, mandare via satana, insieme e dietro a te, significa, deve significare che siamo capaci di vedere come il potere politico e le storie umane sono descritte anche dall’amore; serve a farci notare che non tutti quelli che dominano i popoli e le nazioni sono soltanto diavoli, imbevuti dalla sete del dominio e dalla paura di perdere il potere.
Spesso sono esseri umani decisi anche dall’amore.
Come Dag Hammarskijold in Svezia e nel mondo, Giorgio La Pira a Firenze, il Mahatma Gandhi in India, Martin Luther King in Usa e tante e tanti altri in tante parti del mondo.
Gente che vive nel potere politico lasciando che sia D** amore a decidere la sua azione e le sue scelte.
Perché sei tu l’amore, Gesù, e i 40 giorni di digiuno nel deserto non sono serviti a farti superare le tentazioni, ma a liberarti, a fare emergere in te la forza più grande che ti abitava e ti abita.
D** Amore Immenso e Fecondo.

E, così, a farci vedere meglio che è l’amore quella piccola forza interiore, così intima e forte che sa far danzare il nostro cuore allo stesso ritmo del cuore di D**.
Insieme al tuo cuore, Gesù.
ciao r

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